
Le città sostenibili italiane guardano alla cultura
02 Dicembre 2021
Il programma Urbact finanziato dall’Unione Europea mette a confronto le città per migliorarne la vivibilità e far crescere la lotta ai cambiamenti climatici. Da Rovereto una nuova strategia che guarda agli eventi culturali.
“Le città sono la soluzione” è il titolo di un bel libro di Simone D’Antonio e Paolo Testa con prefazione di Antonio Decaro, Presidente dell’ Anci. È un gradevole itinerario nelle città che promuovono “interventi capaci di migliorare la qualità della vita degli abitanti”. Chiarisco subito: quale amministrazione comunale non ha l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei propri abitanti ? Chiunque assume una carica pubblica cittadina promette rivoluzioni urbane, efficienza amministrativa, dialogo con i cittadini. Sono i principi della rappresentanza democratica, in fin dei conti. Eppure da circa 20 anni – dal 2002 più esattamente- l’Unione europea ha lanciato il programma Urbact per promuovere lo sviluppo urbano in chiave sostenibile e partecipata. Vi aderiscono tutti i 27 Paesi dell’Ue godendo dei finanziamenti del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr). Periodicamente arrivano bandi per nuovi progetti che poi diventano occasione di confronto tra le città europee. Tutte aspiranti città sostenibili.
I PROGETTI
L’Italia, grazie al sostegno dell’ Anci, é ben posizionata e da tempo porta sullo scenario europeo esperienze dì sostenibilità ambientale e di rigenerazione partecipativa. Per molti Comuni Urbact è diventata una base per avvicinarsi ora alla transizione ecologica e al PNRR. Le differenze tra le città emergeranno man mano che i soldi del PNRR caleranno sui territori.” La città è un sistema complesso dove molti fattori entrano in gioco quando si parla di sostenibilità “, dice Andrea Miniucchi Assessore alla qualità del vivere urbano del Comune di Rovereto. Ha ragione per le mille anime che convivono dentro perimetri di ogni tipo.
Con gli amministratori della città trentina il prossimo 14 dicembre si ritroveranno i rappresentanti di Cuneo, Sestri Levante, Ferrara, Siena, Avellino e Corigliano Rossano per condividere politiche che mettano insieme arte e cultura nella promozione della sostenibilità e della lotta al cambiamento climatico. Sono le città italiane vincitrici dell’ultimo bando per la riqualificazione urbana. Dialogheranno su tutto cio’ che puo’ arrivare dalla cultura per migliorare i contesti urbani. Del resto molti progetti del PNRR richiedono ambiti cittadini migliorati e di qualità per dare un senso all’impegno economico di molti miliardi di euro.
LA POLITICA
Gli autori di “Le città sono la soluzione” parteciperanno all’incontro di Rovereto per stimolare gli amministratori a spingere su programmi ed eventi ed accettare il confronto con altre realtà europee. I centri culturali, i musei , i teatri, le biblioteche possono essere propulsori per la diffusione di comportamenti green e sostenibili. In questi luoghi di incontro, partecipazione, formazione e scambio di buone pratiche- dice il Comune di Rovereto, che ambisce ad una leadership italiana – i cittadini sono attori nel contrasto ai cambiamenti climatici . “Non si può ridurre la spinta ecologica alla sola mobilità alternativa o ai riscaldamenti, occorre fare un ragionamento più complessivo verso il comune obiettivo della sostenibilità”. É giusto, allora che si studino buone e nuove pratiche da mettere in campo nelle città sostenibili del Nord come in quelle del Sud. Quello del Gruppo Urbano Locale (ULG) formato da Enti intorno a Rovereto attivi nei settori della cultura e dell’ambiente, è un esempio di cui si discuterà, per capire come e se realizzarne altri in altri territori. Conterà senz’altro il dialogo e la definizione di obiettivi a monte. Stiamo parlando di soggetti partner dei Sindaci, staccati dalle regole del consenso elettorale, ma che in occasione di mostre, concerti, feste, rassegne si devono preoccupare di ridurre le emissioni di CO2, limitare il traffico, gestire spazi in maniera responsabile. Spesso sono soggetti privati che investono soldi ed aspettano ritorni economici.Toccherà agli amministratori pubblici spiegare vantaggi e svantaggi di scelte ecosostenibili. Ma solo se sarà necessario.