
Elezioni Parlamento europeo, i risultati in Toscana
27 Maggio 2019I democratici restano il primo partito in Toscana, con oltre il 33% dei voti, ma l’insidia della Lega al 31,48% tiene testa, oltre all’evidente crollo dei Cinque Stelle che è sotto quota del 13%, scendono dal primo la terzo gradino del podio, superati anche dall’opposizione dei democratici Pd.
A Firenze il Partito Democratico è in testa, ottiene il 42,07%
con un distacco di quasi 20 punti rispetto alla Lega (23,91). A Siena il Pd ha raggiunto il 37,56% di consensi, contro il 28,75 della Lega. A Livorno il Pd ha totalizzato il 32,63% dei voti invece la Lega il 29,35%. A Lucca la Lega è invece prima con il 39,30%, un distacco di oltre 10 punti dal Pd dove prende 24,41% , a Grosseto col 37,99 (Pd 25,97) e Massa Carrara col 35,70 (22,78 Pd). È poi prima ad Arezzo con il 35,89 (Pd è al 29,66), a Pistoia col 35,30 (29,70), e a Prato col 34,47 (32,46).
A Pisa vince con 33%, Lega al 31%, M5S 12.6%
In queste consultazioni delle europee 2019, a Pisa il primo partito è il Pd con il 34,57%, (voti14.639) mentre la Lega si ferma al 27,29% (voti11.556) e M5s al 11,68 (voti4.948), scendendo giù su F.I 5,8%, Fdi 4,9%, LaSinistra 4,6%, +Europa 4,56%, Europa Verde 3,54%, Partito Comunista 1,22%, Partito animalista 0,65%, Partito Pirata 0,39%, Popolo Famiglia 0,32%, Casapound destre 0,30%, Popolari 0,20%, FN 0,08% , percentuali su un totale elettori di 70.665 cittadini pisani, sono i dati confermati dalla Prefettura di Pisa, che sono arrivano dalle urne, dopo lo scrutinio delle 86 sezioni che compongono la provincia di Pisa.
Qui tutti risultati.
A livello provinciale invece, la Lega si posiziona al primo posto con il 33.7% delle preferenze, a Cascina, con il sindaco leghista Susanna Ceccardi, la Lega è prima con il 34% delle preferenze, mentre il Pd è secondo al 32%. Crolla il Movimento Cinque Stelle, con un 13.2%, mentre cinque anni fa era al 18%. E nel confronto con le europee del 2014 il Pd aveva raccolto il 54% dei voti.
L’affluenza alle urne in Toscana è stata del 65,8%
La Toscana fa parte della circoscrizione Italia Centrale, insieme a Lazio, Marche e Umbria. Firenze è la provincia dove si è votato di più con il 70,21%, seguita da Siena 69,69%, Prato 69,32%, Pisa con il 67,20%, ad Arezzo 66,97%, Livorno 66,01%, Pistoia 62,75%, Grosseto 62,30%, Lucca 57,96%, il dato più basso a Massa Carrara con il 54%. Inoltre si è votato anche per il sindaco in 189 comuni della Toscana, oltre alle tre città capoluogo di Firenze, Prato e Livorno, sono trentacinque i municipi con più di 15mila abitanti.
In Italia c’è stato un calo elettorale per le europee gli italiani hanno votato circa il 56% , alle urne per le comunali sono andati il 69% dei cittadini.
Alle Europee trionfa la Lega, crolla il M5S e rimonta il PD
I risultati definitivi delle elezioni al Parlamento europeo con la Lega che raggiunge il 34,3 per cento, il Pd al 22,7% sorpassa i 5Stelle che crolla al 17,1 per cento.Forza Italia 8,8%; Fratelli d’Italia 6,5%; +Europa 3,1%; Europa Verde 2,3%; La Sinistra 1,7%; Altri 3,5% Questi i verdetti che arrivano dallo spoglio definitivo dei voti delle elezioni europee. Un risultato che potrebbe far tremare il governo. Perché è quasi rovesciato il rapporto di forza tra i due alleati, rispetto alle Politiche del 4 marzo, il governo è più fragile. Questo ribaltamento dei rapporti di forza nel dopo-voto non sembra però provocare crisi interne al Governo italiano.
In tutta Europa l’affluenza è stata alta, pari al 51% dei votanti, è stata la più alta degli ultimi 20 anni, in tutta l’Unione in confronto al 2014, le elezioni europee hanno coinvolto più di 500 milioni di cittadini che hanno diritto al voto .
Il Parlamento Europeo rappresenta tutti i cittadini europei, è composto da 751 membri, ma con queste ultime elezioni scenderanno a 705 con l’uscita del Regno Unito. Gli europarlamentari, eletti dai cittadini europei, al suo interno si dividono non su base nazionale ma in base a sette gruppi politici a cui i singoli partiti nazionali aderiscono, per fare il bene dei cittadini europei.
Il voto degli italiani e dell’Europa indica una prospettiva per la sinistra: socialismo e ecologismo.
Storicamente, la maggioranza assoluta del Parlamento Europeo è sempre stata in mano al partito popolare (Epp) e ai socialdemocratici (S&D). I gruppi che possono essere considerati euroscettici sono tre: Ecr, Effd e Enl. Invece nel prossimo Parlamento europeo, le due grandi famiglie politiche tradizionali – Popolari e Socialisti – non avranno più insieme la maggioranza, ma il blocco europeista, con i Liberali dell’Alde e En Marche supera la soglia del 50% e con i Verdi potrebbe arrivare a quasi 500 deputati.
Parlamento frammentato, nuovi Liberali e soprattutto i Verdi, che sorprendono sia in Germania che in Francia
Il voto di domenica, che ha registrato l’affluenza più alta alle elezioni europee degli ultimi 20 anni, consegna dunque ai prossimi 5 anni un Parlamento frammentato. Con il risultato di queste elezioni, viene assegnato ai Popolari 179 seggi, ai socialisti e democratici 152, ben 69 ai verdi, che nella passata legislatura ne avevano 52 e 105 alla formazione che raggruppa l’Alde (che da sola aveva 62 seggi nel precedente Parlamento) e l’En Marche di Macron.
Il gruppo sovranista fondato da Matteo Salvini, l’Europa delle nazioni e della libertà, conquista 60 seggi, i conservatori e riformisti – a cui aderiscono i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni con 60 seggi. Quindi il gruppo sovranista, all’interno del nuovo Parlamento Europeo è quinto, con un valore marginale del 7%.
La situazione è preoccupante perché l’Italia si auto emargina, proprio nell’anno i cui l’Unione europea dovrà affrontare tre temi di vera emergenza sull’ambiente per la lotta contro il cambiamento climatico, la protezione della persona, nei grandi cambiamenti che l’automazione e l’intelligenza artificiale porteranno nella nostra società, inoltre la pesante questione sociale per combattere la disoccupazione giovanile e la povertà.