
Foggia-Benevento 0-0: i legni croce e delizia della strega
27 Ottobre 2023Foggia-Benevento 0-0: una strega a due facce si ferma sul palo di Ciano, ma si salva sulla traversa di Embalo. Tutto sommato un buon punto.
Foggia-Benevento 0-0: i pugliesi mettono in difficoltà i giallorossi, che cambiano volto con l’uscita di Ferrante; fallito l’aggancio alla Juve Stabia
Ieri alle 20:45, allo stadio Pino Zaccheria, è andata in scena Foggia-Benevento, partita terminata sullo 0-0. La seconda trasferta di fila ha visto i ragazzi di Andreoletti decisamente più in difficoltà rispetto a quanto mostrato nel successo col Sorrento. Su uno dei campi più ostici del girone, i rossoneri hanno interdetto quasi tutti gli spazi di manovra dei giallorossi, praticamente incapaci di offendere nella prima frazione. Proprio i pugliesi, invece, a cavallo dell’intervallo, hanno accarezzato l’idea del vantaggio, sprecando troppo davanti a Paleari.
Con un solo cambio tattico, però, Andreoletti ha saputo ribaltare l’inerzia della partita. Fuori l’ex Ferrante, mai così fuori dal gioco, e Kubica, dentro Bolsius e Masciangelo. Una sostituzione apparentemente difensivista, ma che alla fine si è rivelata utile specialmente in fase d’attacco. Col reparto offensivo “spuntato”, come lo si era visto solo nel tracollo con la Turris, il Benevento ha esaltato le qualità di Ciano, finalmente tornato ai suoi livelli.
Ed è stata proprio una punizione del capitano l’occasione più ghiotta per i sanniti, che si sono dovuti arrendere al palo. Nel finale il Foggia ha lentamente ripreso ad attaccare, senza creare grosse noie ai giallorossi, se non per una clamorosa traversa colpita da Embalo negli ultimi istanti di partita, sempre da punizione. Tutto sommato, dunque, quello conquistato in Puglia è stato un buon punto, portato via da uno stadio avverso, in una delle uscite meno entusiasmanti della banda di Andreoletti.
Dal punto di vista dello schieramento, l’ex Pro Sesto si è nuovamente affidato al 3-4-2-1 che tanto aveva fatto bene a Potenza con il Sorrento. Tra i pali Paleari, sempre attento quando chiamato in causa dai rossoneri, ma a tratti pericolosamente frettoloso in ripartenza. Roccioso il tridente difensivo El Kaouakibi-Pastina-Berra, raramente superato dagli attaccanti avversari. Buona, in particolar modo, la prestazione del battipagliese, che ha sempre annullato le iniziative prima di Beretta e poi di Tounkara. Qualche disattenzione in più per il marocchino e per l’ex Sudtirol.
Sulla fascia sinistra, pur senza brillare, Improta sta dando sempre più modo di vedere di dare alla squadra più equilibrio rispetto a Benedetti o Masciangelo. Anche meglio quando si sposta più in avanti. Sulla fascia destra, invece, da compitino la prova di Karic. A centrocampo un po’ sottotono Talia, mentre Agazzi fa il suo, ma sbagliando troppo spesso.
Meno convincente la prova del tandem di trequartisti Kubica-Ciano. Ma, mentre il polacco viene sostituito, il capitano, quando viene spostato in attacco, diventa il migliore in campo. Decisamente più utile come attaccante che come fantasma in mezzo al campo. Per Ferrante, invece, la peggior prestazione stagionale. Giustamente sostituito in avvio di ripresa. Tra i cambi finalmente sufficiente la prova di Masciangelo. Come al solito vivace e utile da subentrato il match-winner di Potenza, Bolsius. Ma sono questi gli unici due cambi operati da Andreoletti, che forse avrebbe potuto osare di più guardando alla panchina.
Un match che ha dunque messo in evidenza i pro ed i contro del Benevento. Ma un punto conquistato a Foggia non è mai da buttare, specie se permette di portare a nove la striscia di risultati utili consecutivi per la strega. I giallorossi falliscono l’aggancio in vetta alla Juve Stabia, caduta a Caserta, e vengono raggiunti dall’Avellino. Ma escono comunque rafforzati dallo Zaccheria. Ora bisognerà tornare alla vittoria in casa nella gara di lunedì col Potenza.