Francia, la rabbia scende in piazza. In 400mila urlano contro Emmanuel Macron. E dall’Eliseo alla periferia l’ira dei manifestanti si diffonde su larga scala.
Protesta spontanea senza le bandiere di Partito e dei Sindacati
La rabbia va in piazza senza bandiere di partito e sindacali. Rivolta spontanea contro il caro benzina nata sui social e poi concretizzatasi negli scontri di piazza.
La Francia e i francesi in un infuocato pomeriggio di un sabato pre festivo riscoprono i caratteri e le pulsioni della lotta di classe. A scontrarsi sotto l’Eliseo e altrove sono i rappresentanti di quelle fasce sociali deboli che non ce la fanno più ad arrivare alla fine del mese. Si parla di 400mila nelle strade a protestare. La Francia va in tilt e il presidente Emmanuel Macron appare rifugiato all’angolo come i pugili suonati sul ring.
Le ombre del crepuscolo calano sul Capo dell’Eliseo e dei suoi sponsor. Invenzione da laboratorio, Macron ha rivelato tutti i limiti che spesso si accompagnano a prodotti non passati per il naturale ciclo di maturazione. In caduta libera i consensi, si parla del 27 per cento, si oscura la stella polare transalpina alla quale guardava con ammirazione e intendeva ispirarsi Matteo Renzi, l’ex Premier oggi in fuga dall’Assemblea Nazionale del Pd.
Serviti gli strateghi del Pd, serviti Marine Le Pen, Matteo Salvini e quanti immaginano una Francia privata degli antichi geni rivoluzionari.
Morale della favola: i partiti non fanno più in tempo a intercettare gli umori dei cittadini, umori che corrono nella Rete alla velocità della luce. E umori che propongono nuovi scenari, scenari che impongono nuove scelte alle forze politiche sempre più incapaci di dettare e indicare soluzioni soprattutto alle fasce sociali deboli.
I numeri del pomeriggio di rabbia parlano chiaro: in tutto il Paese 400mila persone sono scese in strada per protestare contro il caro benzina, 2 mila i blocchi stradali, cariche al traforo del Monte Bianco, una manifestante morta investita da una auto, centinaia di feriti.
Il ministro dell’Interno dice: “Il livello di preoccupazione è massimo”.
Macron per ora osserva in silenzio…
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