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Curili: ennesimi screzi tra Russia e Giappone

Curili: ennesimi screzi tra Russia e Giappone

28 Gennaio 2022 0 Di Matteo Cefalo

Botta e risposta tra il Giappone ed il Cremlino, ultimo episodio di una contesa secolare per le Curili, con un terzo incomodo…

Isole Curili, ancora tensioni tra Russia e Giappone

È dal Diciannovesimo secolo, ormai, che russi e giapponesi portano avanti la questione della giurisdizione delle Isole Curili, un arcipelago di 56 isole vulcaniche a cavallo tra la penisola russa del Kamchatka e Hokkaido, l’isola maggiore più settentrionale del Sol Levante.

Cosa spinga le due potenze a continui screzi per delle isolette quasi disabitate, soggette spesso e volentieri ad eruzioni vulcaniche, terremoti e tremende gelate, è apparentemente di difficile discernimento. Ma basta nominare potenziali giacimenti di gas e petrolio, miniere di renio ed una posizione più che strategica dal punto di vista militare per andare oltre ad una prima ipotesi di mero nazionalismo.

Solo qualche giorno fa (il 25 Gennaio), ad esempio, il Cremlino ha dato ordine di effettuare un controllo della prontezza al combattimento delle forze aeree nazionali sulle Curili, che di fatto fanno capo alla Russia. Questa azione apparentemente “innocua” sembra invece essere la diretta risposta alle dichiarazioni pubbliche del Ministro degli Esteri nipponico Hayashi, che solo qualche giorno prima aveva affermato che il Giappone non avrebbe rinunciato alle sue pretese sulle isole.

Quanto accaduto, sulla scia delle parole di rivendicazione del Premier giapponese Kishida in Ottobre, prontamente smentite ufficialmente dal Cremlino, e dall’avviamento, a Dicembre, di un nuovo sistema missilistico russo sull’arcipelago, è però solo l’ultimo atto di una contesa secolare che continua ancora a far parlare di sè.

Storia di una disputa secolare, fatta di guerre e trattati

La storia, infatti, inizia precisamente nel 1855, con il Trattato di Shimoda, con cui Russi e Giapponesi si spartirono il dominio dell’arcipelago, affidando agli asiatici le isole meridionali ed agli europei (in senso lato) le isole settentrionali. L’ambiguità di questo patto, però, relativa alla difficile amministrazione congiunta della vicina Isola di Sakhalin (esterna alle Curili), emerse sempre più fino al 1875, con il Trattato di San Pietroburgo, con il quale l’isola passò completamente in mano ai Russi, mentre l’arcipelago venne affidato quasi totalmente ai Giapponesi. Quasi perché, ancora con ambiguità, non fu ben chiaro se le Curili fossero cosa tutta nipponica o se le isole dell’estremo Nord appartenessero comunque agli europei.

Fin qui, però, le tensioni tra i due Paesi erano quasi inesistenti, ma gli asiatici, tra il 1904 ed il 1905, approfittando della crisi in Crimea, colpirono duramente l’Impero Zarista, annettendosi, a Portsmouth, mezza Sakhalin e tutte e 56 le isole. Nel 1945, in seguito agli incontri internazionali post Seconda Guerra Mondiale, gli ora Sovietici si vendicarono, sfruttando la sconfitta giapponese, e riappropriandosi di tutta la posta in gioco.

Ma c’era ancora una volta ambiguità, stavolta in merito alla sovranità degli orientali sulle isole più meridionali. La diplomazia mondiale cercò, allora, nel 1951, di dirimere la questione col Trattato di San Francisco, promuovendo la mancata sovranità di entrambi gli Stati sull’arcipelago, fatta eccezione per quella nipponica nell’estremo Sud. Naturalmente il patto irritò i Russi, che non accettarono e, di tutta risposta, militarizzarono sempre più il territorio, rendendolo un nodo cruciale per le strategie dell’URSS.

Gli ultimi tentativi di pacificazione, con un terzo popolo sullo sfondo

In seguito sono partite, fino a tempi recenti, sempre maggiori iniziative da parte degli europei per eliminare gli attriti, soprattutto proponendo alcune isolette minori agli asiatici, che tuttavia sono sempre rimasti fermi sulle loro idee, legate ancora all’antico Trattato di Shimoda. In particolare con Putin si è intensificata l’opera sfacciata di convincimento dei Russi verso i Giapponesi, ma senza alcun risultato concreto.

Anzi. Nonostante alcune trattative tra i due Paesi, vi sono stati, infatti, anche alcuni episodi sgradevoli, come le dichiarazioni del Premier russo Lavrov nel 2018, che ha rimarcato come, secondo lui, i nipponici fossero gli unici a non aver ancora accettato i risultati della Seconda Guerra Mondiale.

Il forte nazionalismo russo, le modifiche costituzionali del 2020 che vietano le cessioni territoriali, a maggior ragione per via degli instabili equilibri geopolitici dello Stato più grande del mondo, che una questione così spinosa minerebbe inevitabilmente, oltre che le rivendicazioni giapponesi, rendono quella delle Curili una contesa tuttora calda e destinata ad interessarci ancora. Con buona pace degli Aynu, il primo popolo ad aver abitato l’impervio arcipelago, probabilmente indigeno, ormai ridottosi a poche decine di migliaia di unità, al quale, forse, le isole spetterebbero di diritto.

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