Un dibattito al Circolo Nazionale dell’Unione di Napoli sul destino dell’ex area industriale.
L’Italsider e Napoli, ovvero la storia di una grande industria diventata un fantasma su ogni progetto di rilancio della città. A oltre 30 anni di distanza il futuro della grande area di Bagnoli resta traballante, nonostante i lunghi finanziamenti pubblici concessi e di cui si è perso il conto. Cose solo italiane ? Non è detto, ma qui anche un marziano avrebbe perso la testa. Eppure il Circolo Nazionale dell’Unione di Napoli dimostra di non temere molto il fantasma che volteggia sul golfo, al punto che ha organizzato per giovedì 31 ottobre (ore 19) nella sua prestigiosa sede, un dibattito dal titolo molto evocativo “Napoli e l’Ilva: Storia e destino dell’ex area industriale”.
Ilva o Italsider, la fabbrica è la stessa, chiusa nel 1992 per fare posto a decine di piani di reinsediamento. Il pugno ambientale, urbanistico e sociale ha tramortito migliaia di persone, due generazioni di napoletani. Giovedì sera se ne ricostruirà la storia ? Al dibattito parteciperanno il Prof. Augusto Vitale, già Ordinario di Tecnologia dell’Architettura, il Prof.Fabio Mangone, Ordinario di Storia dell’Architettura alla Federico II, il Prof. Filippo de Rossi, Ordinario di Energetica Ambientale alla Federico II, l’Ing. Vito Grassi, Vicepresidente di Confindustria e Presidente del Consorzio CTA di Bagnoli, il sindaco di Napoli e Commissario Straordinario per Bagnoli, Gaetano Manfredi.
I meno giovani tra i napoletani conoscono la storia dello stabilimento e del territorio su cui fu costruito. L’ex Ilva ha rappresentato per Napoli un’area industriale tra le più importanti di Europa per la siderurgia. A partire dal 1905 fino a quando è stata dismessa occupava di 2 milioni di metri quadrati. Un’area al confine con la straordinaria zona flegrea. Ma fino a quando Napoli può permettersi il “lusso” di tenere un patrimonio urbanistico, naturale, adagiato sul mare in condizioni di totale abbandono ? I soldi pubblici, i progetti e le speranze si sono accumulati come torri di sabbia instabili ed esposte a tutto.
Il sindaco di Napoli, in ordine di tempo, è l’ultimo ad aver ricevuto la nomina di commissario per la ricostruzione di Bagnoli e merita fiducia per quello che farà. Non ha un compito facile e Vincenzo De Luca presidente della Regione, ancora gli ricorda di avergli “prestato” più di 1 miliardo di euro per aprire i cantieri. Manfredi è un galantuomo e non butterà via quei soldi. Al cronista che registra la notizia del dibattito, non resta che riconoscere al Circolo dell’Unione, alla sua organizzazione, la tenacia con la quale mette esperti intorno al tavolo, a discutere di un torto storico fatto alla città di Napoli. Evidentemente c’è ancora fiducia.
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