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La Criminalpol: Aumentano gli “Atti intimidatori nei confronti dei giornalisti”

La Criminalpol: Aumentano gli “Atti intimidatori nei confronti dei giornalisti”

16 Luglio 2021 Off Di Redazione In24

Ordine dei giornalisti e Criminalpol presentano Il report dei primi sei mesi del 2021: confermata la tendenza all’aumento del fenomeno.

Presentato il Rapporto “Atti intimidatori nei confronti dei giornalisti: una minaccia alla libertà di espressione”

Seminario Rizzi Ordine Giornalisti
Tendono a crescere gli atti intimidatori contro i giornalisti, un fenomeno che rappresenta una autentica minaccia non solo ai professionisti ma al principio della libertà di stampa.

La conferma arriva da Report dei primi sei mesi del 2021 elaborato dalla Direzione centrale della Polizia Criminale e presentato ieri nel primo seminario sul tema organizzato a Roma insieme all’Ordine dei giornalisti.

Ad introdurre il dibattito il presidente del consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Verna e il prefetto Vittorio Rizzi, vice capo della Polizia e direttore centrale della Polizia criminale.

Nel suo intervento il prefetto Rizzi – in qualità di presidente dell’Organismo di supporto al Centro di coordinamento sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti – ha ricordato che il fenomeno è costantemente all’attenzione del ministro dell’Interno Lamorgese e ribadito la necessità che il cronista denunci sempre gli atti intimidatori alle Forze di polizia, al fine di individuare i cosiddetti “leoni da tastiera”, ridefiniti per l’occasione come “iene da tastiera”, che sulla rete si nascondono spesso dietro un nickname.

L’evento ha rappresentato anche l’occasione per condividere il report del primo semestre dell’anno in corso, relativo al monitoraggio degli atti intimidatori subiti dai professionisti dell’informazione in Italia.

I dati hanno confermato la tendenza all’aumento del fenomeno in osservazione: nel 2021 sono stati registrati 110 episodi (+11% rispetto ai 99 dell’analogo periodo dell’anno precedente) di cui 18 riconducibili a contesti di criminalità organizzata (16%), 36 a contesti politico/sociali (33%) e 56 riferibili ad altre fattispecie (51%).

Oggetto di monitoraggio anche le intimidazioni avvenute tramite web che ammontano a 55, pari al 50% del totale.

Significativo, inoltre, l’aumento delle giornaliste minacciate.

Sul piano geografico, le regioni che hanno fatto registrare il maggior numero di eventi sono state il Lazio, Lombardia, Sicilia, Toscana ed Emilia Romagna.

Soddisfazione, al termine dell’incontro, è stata manifestata dal presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Verna per il livello qualificato dei relatori delle Forze di polizia e dei giornalisti vittime di minacce.

A questo link il rapporto completo su Atti intimidatori nei confronti dei giornalisti.
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