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Dalla Terra dei fuochi alla Porta Santa

Dalla Terra dei fuochi alla Porta Santa

11 Maggio 2025 Off Di Nunzio Ingiusto

La Chiesa della Campania non arretra sull’impegno per la tutela dell’ambiente. Un Pellegrinaggio giubilare dal 16 maggio.


L’enciclica “Laudato si’ “ di Papa Francesco compie dieci anni e la Campania, martoriata da disastri ambientali,  la celebra. La più tristemente famosa Terra dei fuochi è in questa Regione, dove da anni si contano morti e picchi di malattie gravissime. Una sentenza della Corte dei diritti umani ha sanzionato l’Italia per non aver protetto le persone. Uno smacco internazionale per una terra che merita molta più attenzione. 

Nel 2020 durante un memorabile viaggio in Campania Papa Francesco visitò la Terra dei Fuochi e incontrò le  famiglie e le associazioni impegnate a difendere il territorio dalle devastazioni. Le autorità accolsero l’invito di Francesco a intervenire, ma niente è stato più evidente della sentenza della Corte  europea sull’ inerzia della politica. “Non possiamo rassegnarci a un ambiente avvelenato. Dobbiamo costruire insieme una nuova cultura della vita e del rispetto del creato” furono le parole di Francesco. La Chiesa non ha mai rinunciato alla sua battaglia.

Il Pellegrinaggio 

In occasione dei dieci anni della“ Laudato sì” la Conferenza episcopale campana organizza un Pellegrinaggio giubilare di speranza sulle orme dell’Enciclica. L’evento celebra anche gli 800 anni del Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi. Domani 12 maggio presso il Palazzo vescovile di Acerra in Piazza Duomo ci sarà la conferenza stampa di presentazione del Pellegrinaggio che toccherà diverse diocesi della Campania. Un cammino della speranza  che inizierà 16 maggio, dal Santuario  di Pompei e si concluderà il 24 maggio nell’arcidiocesi di Napoli. Sarà un cammino toccante e accorto per migliaia di persone stanche di attendere risposte dalle istituzioni. Il messaggio è rivolto soprattutto a loro, li mette di fronte a responsabilità storiche di incuria ma anche di rapido intervento. Il disastro ambientale consumato in anni  con interessi milionari illeciti della criminalità organizzata non ha risparmiato nemmeno la vegetazione dell’area tra le province di Napoli e Caserta. Un recente studio dell’Università Federico II di Napoli e dello Sbarro Health Research Organization (SHRO) di Philadelphia, ha certificato come nelle piante ci siano quantità elevate di arsenico, mercurio, piombo, cadmio, rame. La popolazione le respira queste sostanze, sia ammala, mentre lo Stato si è affidato a un Commissario speciale per sapere cosa fare. Prima o poi presenterà un piano di bonifica che qualcuno dovrà realizzare. Intanto si continua a stare male.

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