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La tomba dei Rossini torna a nuovo splendore al Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna

La tomba dei Rossini torna a nuovo splendore al Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna

05 Ottobre 2023 0 Di Andrea Sperelli

Dopo un restauro conservativo, torna a nuovo splendore il Monumento Rossini Colbran collocato nel Cimitero Monumentale della Certosa. Venerdì 6 ottobre una visita guidata notturna racconta le due famiglie in arte, quella dei Colbran e dei Rossini, accomunate dalla musica, unite dai loro figli, Isabella e Gioachino.

La tomba dei Rossini torna a nuovo splendore al Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna

Bologna, 5 ottobre 2023 – Dopo un restauro conservativo, torna a nuovo splendore il Monumento Rossini Colbran situato nel Cimitero Monumentale della Certosa, uno dei monumenti più rilevanti per la storia culturale di Bologna e le memorie di celebri protagonisti della musica nel XIX secolo, in cui sono conservate le spoglie dei familiari del compositore Gioachino Rossini: i genitori Anna Guidarini e Giuseppe Rossini, la prima moglie Isabella Colbran e il padre di quest’ultima, Giovanni Colbran.

L’intervento è stato realizzato nell’ambito di una convenzione pluriennale siglata tra il Museo civico del Risorgimento del Settore Musei Civici Bologna e l’Accademia di Belle Arti di Bologna, che prevede un’esperienza di cantiere scuola per allievi del Corso di Diploma  ccademico in “Restauro dei materiali lapidei e derivati. Superfici decorate dell’Architettura”, con la consulenza storico-scientifica del Museo civico del Risorgimento cui l’area cimiteriale afferisce per gli aspetti di valorizzazione culturale.

L’intervento, finalizzato a restituire omogeneità e leggibilità all’opera anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, quale il laser nel campo del restauro e della conservazione dei beni culturali, è stato condotto dalla laureata Maria Teresa Nicosia, sotto la supervisione  scientifica della professoressa Miriam Ricci, docente di Restauro dei Materiali lapidei, e l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città  metropolitana di Bologna e le province di Modena, Ferrara e Reggio Emilia.

In occasione del restauro e nell’ambito della rassegna Certosa di Bologna. Calendario estivo 2023, curata dal Museo civico del Risorgimento con il contributo di Bologna Servizi Cimiteriali, venerdì 6 ottobre alle ore 20.30 si svolge la visita guidata Il tesoro che ho perduto – A spasso in Certosa con Gioachino Rossini e Isabella Colbran a cura dell’Associazione Amici della Certosa con il Museo civico del Risorgimento e il Museo della Musica.

Due famiglie in arte, quella dei Colbran e dei Rossini, accomunate dalla musica, unite dai loro figli, Isabella e Gioachino. La coppia è circondata a Bologna da amici, conoscenti, musicisti,  letterati, cantanti e patrioti.

Lungo il percorso notturno, Maria Chiara Mazzi ed Enrico Tabellini ci racconteranno un pezzo di arte e di vita di questi due grandi artisti. Costo di partecipazione: 10 euro (pagamento preferibile con soldi contati).

Prenotazione obbligatoria scrivendo a prenotazionicertosa@gmail.com. Necessario ricevere mail di avvenuta prenotazione. Ritrovo all’ingresso principale (cortile chiesa), via della Certosa 18.

Il Monumento Rossini Colbran, ecco la sua importanza nella vita del grande compositore

Gioachino Rossini (Pesaro, 1792 – Passy de Paris, 1868) visse a Bologna dal 1799 al 1851, lasciando molte tracce della propria permanenza. Il 15 marzo 1822, nella chiesa della Vergine del Pilar a Castenaso, sposò in prime nozze Isabella Colbran (Madrid, 1785 – Castenaso, 1845), accompagnata in Italia agli inizi dell’Ottocento dal padre, il violinista spagnolo Giovanni Colbran (Nava del Rey, Valladolid, 1751 – Bologna, 1820), per essere avviata alla carriera teatrale. Isabella Colbran si era imposta immediatamente come cantante di grande talento e compositrice.

La sua prima esibizione italiana avvenne a Bologna nell’aprile 1807. Grande attrice ed interprete raffinata, fu protagonista nel 1815 della prima opera composta da Gioachino Rossini per il Teatro San Carlo di Napoli, Elisabetta, Regina d’Inghilterra.

Alla morte di Giovanni CoIbran, nel 1820, Gioachino Rossini acquistò un sepolcro col proposito di far realizzare per lui e la sua famiglia un monumento funerario alla Certosa di Bologna. Presso l’Archivio di Stato di Bologna è conservato il promemoria per l’acquisto della tomba: “Rossini Gioachino domanda la proprietà di un sepolcro per la propria famiglia, e di tumularvi ora il Sig.r Giovanni Colbran Padre della di lui Consorte, cosicché il detto sepolcro sii di piena proprietà delle due famiglie Rossini, e Colbran”.

Il monumento, inizialmente affidato all’amico scultore Adamo Tadolini (Bologna, 1788 – Roma, 1868), al quale inviò alcune lettere con le indicazioni su come dovesse essere costruito, il pensiero da cui doveva essere animata la pietra, le figure da rappresentare.

Il sepolcro fu poi realizzato solamente nel 1823 dallo scultore Del Rosso di Carrara e posto nel Chiostro Maggiore a Levante, Arco 6, della Certosa, dove ancora si trova.

L’opera rappresenta un alto rilievo raffigurante Isabella Colbran seduta su un panchetto, avvolta nelle sue vesti, con lo sguardo rivolto verso il padre, ovvero il busto collocato sulla colonna con una ghirlanda floreale avvolta al collo. Ai piedi troviamo un puttino alato intento a suonare una cetra, alludendo al concetto di musica.

Nella stessa tomba furono poi sepolti la madre di Rossini, Anna Guidarini, cantante (Pesaro, 1771 – Bologna, 1827), il padre Giuseppe, suonatore di tromba (Lugo, 1764 – Bologna, 1839) e la stessa Isabella Colbran, dalla quale il musicista si era separato consensualmente nel 1837.

Nel 1846, l’anno seguente la morte di Isabella, Rossini si sarebbe sposato in seconde nozze con Olimpia Pélissier. Gioachino Rossini venne tumulato dopo un funerale solenne al cimitero di Père Lachaise di Parigi, accanto a Chopin e Bellini.

Nel maggio del 1887 la salma venne trasportata nella chiesa di Santa Croce a Firenze, vicino a quelle di altri grandi artisti italiani.

Lo stato di conservazione dell’opera prima del restauro Il monumento Rossini Colbran è uno tra i pochi all’interno del Cimitero Monumentale della Certosa ad essere realizzato interamente in marmo. I litoidi utilizzati sono bardiglio cappella per il basamento e bianco di Carrara per la restante parte del monumento.

Collocato in ambiente esterno e privo di copertura, il bene è stato soggetto all’attacco di agenti esterni come agenti climatici, inquinamento atmosferico e depositi di varia natura.

Il contesto ambientale in cui si trova l’opera ha favorito una condizione di umidità di risalita capillare, che ha colpito prevalentemente la parte inferiore dell’intonaco circostante al  monumento, causandone decoesioni, sollevamenti e distacchi.

L’intera superficie del manufatto risultava essere interessata da un lieve
strato di deposito di polveri atmosferiche, mentre le zone meno esposte, come i sottosquadra, evidenziavano dalla formazione di croste nere molto adese e compatte.

Localmente erano inoltre presenti schizzi corposi di malte cementizie, con ogni probabilità causati da lavori di manutenzione ordinaria degli intonaci adiacenti il manufatto.

Infine, nella superficie piana del fondo dell’opera, sono state riscontrate alcune lacune tra le ali del putto e la ghirlanda, mancanze queste intrinseche alla formazione geologica del  itoide stesso.

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