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Monte dei Paschi di Siena, ecco il piano di rilancio

Monte dei Paschi di Siena, ecco il piano di rilancio

25 Ottobre 2016 0 Di Pietro Nigro

Banca Monte dei Paschi di Siena si libera delle sofferenze e prova a rilanciare le attività all’insegna dell’efficienza e della riscoperta del rapporto con la clientela.

Monte Paschi di Siena, ecco il piano di rilancio

Monte dei Paschi di Siena

Il Monte dei Paschi di Siena a Piazza Salimbeni

Liberarsi della zavorra affidando i crediti in sofferenza ad un veicolo e ritrovare il rapporto con la clientela: Banca Monte dei Paschi tenta così di rilanciare le sue attività con un Piano industriale all’insegna dell’efficienza da ritrovare.

Il Piano industriale che è stato presentato oggi alla stampa, e per il quale è stata approvata anche una nuova struttura organizzativa, punta soprattutto su quattro punti.

Il primo è la valorizzazione della clientela attuale, circa 4,7 milioni di clienti, attraverso un potenziamento della rete retail e small business che dovrebbe garantire un flusso mutui annuo pari a 6 miliardi di euro l’anno nel 2019, ricerca di una maggiore efficienza, con un rapporto costi/entrate che deve arrivare al 55 per cento nel 2019.

Il secondo riguarda la riallocazione del personale, per dedicare alle attività commerciali circa il 71 per cento del personale contro il 62 attuale.

Il terzo punta al miglioramento della gestione del rischio di credito attraverso il ricorso spinto all’automazione e a strumenti analitici, a sistemi di early detection, e l’ottimizzazione dei processi di recupero crediti, per arrivare a un costo del rischio pari a circa 55pb e un rapporto Gross NPE pari al 16,2 per cento nel 2019.

Ma l’elemento centrale del Piano approvato dal Cda del Monte dei Paschi, è soprattutto “l’operazione”, la ricapitalizzazione per 5 miliardi di euro insieme al “deconsolidamento” dei debiti per circa 28,5, di cui la stragrande maggioranza, 27,6 miliardi, rappresentata da crediti in sofferenza.

I debiti verranno trasferiti all’esterno della banca, a un veicolo di cartolarizzazione, per essere ceduti a un prezzo pari a 9,1 miliardi di euro, e quindi assegnati agli azionisti. Per quanto riguarda il futuro, invece, la banca intende migliorare la gestione del rischio, per cominciare separando e attività di credito da quelle commerciali, e poi con il massiccio ricorso agli strumenti più avanzati di valutaz<ione dei prestiti e per il monitoraggio dei crediti.

Per quanto riguarda l’attività caratteristica, Mps intende poggiare la la sua crescita sulla digitalizzazione spinta, sul rilancio dei segmenti retail e small business, e in parte sul’advisory alla clientela Affluent.

In particolare, tutti i segmenti di attività a basso valore aggiunto devono essere trasferiti sempre più sui canali on line, digitali e self-directed, mentre i gestori si focalizzeranno ancor di più su clienti Affluent / Premium / Pmi.

Tra gli asset positivi del Monte dei Paschi, ovviamente, non va trascurato il settore dei mutui, che si prevede possa assicurare un flusso annuo di circa 6 miliardi di euro nel 2019 contro i 2,3 del 2016) grazie al ricorso, tra l’altro, ai processi decisionali automatizzati, ad una rimodulazione delle offerte in essere e alla creazione di una mortgage factory.

Sarà portato on line anche il segmento delle Piccole e medie imprese, con offerte modulari, procedure di erogazione rinnovate e una attenzione particolare alla gestione dei rischi.

Anche il segmento degli asset under management, che vale circa 57 miliardi nel 2016 e deve arrivare a 68 nel 2019, potrà contare su una rinnovata piattaforma online, una specifica offerta di servizi di consulenza professionale agli oltre 500 mila clienti Affluent del Gruppo, e dall’accordo di bancassurance nei rami Vita e Danni.

La riorganizzazione del gruppo passa anche per un ridisegno complessivo delle attività corporate e delle singole fabbriche di prodotto. A questo proposito, Mps Capital Services si focalizzerà solo sul business di capital market, mentre Leasing & Factoring dovrebbe essere maggiormente integrata nel network del Gruppo.

 

Monte dei Paschi, ricapitalizzare e cedere sofferenze

Intanto, il Consiglio di amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena del 24 ottobre ha deciso la convocazione dell’assemblea ordinaria e straordinaria per il 24 novembre per procedere sulle due questioni più importanti a livello corporate.

Si tratta di adottare le delibere necessarie a procedere con il deconsolidamento dei crediti in sofferenza e l’aumento di capitale della società.

Per quanto riguarda il deconsolidamento, si tratta di togliere dal bilancio i crediti in sofferenza al 60 giugno fino a circa 27,6 miliardi di euro, mentre le sofferenze del ramo leasing, pari a circa 900 milioni di euro saranno cedute separatamente.

Il deconsolidamento, che sostanzialmente significa la cessione ad dei crediti ad un veicolo per circa un terzo del loro valore, e la contemporanea ricapitalizzazione che potrà spingersi fino a 5 miliardi di euro, non ha precedenti nel panorama italiano per struttura e per dimensione. Ed è il passaggio fondamentale per “risanare” i conti, la struttura patrimoniale e il profilo di rischio  dell’istituto di credito.

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