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Primarie Pd verso il flop,  Calenda entra nel firmamento dei Palazzi

Primarie Pd verso il flop, Calenda entra nel firmamento dei Palazzi

28 Aprile 2017 0 Di Marino Marquardt

Il ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda è indicato tra i protagonisti della prossima legislatura.

Primarie Pd verso il flop

Domenica prossima quanti avranno voglia di farlo potranno votare per uno dei tre candidati (Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano) alla Segreteria del Pd. E’ la giornata della celebrazione delle Primarie del maggior Partito di governo, un evento che – stando ai più recenti sondaggi – sembra interessare un sempre minor numero di persone. Inutile dire che nell’immaginario collettivo il previsto flop di partecipazione rappresenterà lo specchio di un circo in smobilitazione

In questo quadro è evidente che il disinteresse della gente verso l’affare di bottega piddina è in buona parte conseguenza dell’effetto generato dalle promesse non mantenute, dalle speranze disattese, dalla continua vendita di chiacchiere ed illusioni. Il distacco dei cittadini è l’effetto – in poche parole – dei Mille Giorni allegramente vissuti a Palazzo Chigi dall’ex Capo Scout di Rignano sull’Arno.

Detto ciò, vista l’aria che tira, visto l’allontanamento, la disaffezione e il crescente disprezzo della gente verso i giochi e gli interpreti della Politica tradizionale, c’è soltanto un modo per far recuperare credibilità alla cosiddetta “Arte del possibile”: o quest’ultima trova il coraggio e la forza di rigenerarsi attraverso l’eliminazione delle scorie nocive che la ingolfano o l’appeal che la stessa eserciterà presso i cittadini sarà sempre minore.

Le scorie nocive hanno una ben precisa catalogazione nel registro dei veleni. Si tratta di scorie umane parolaie, demagogiche e finalizzate alla esclusiva autoconservazione di se stesse.

Scorie politiche umane di fronte alle quali anche un ministro tecnico di medio spessore può apparire un gigante.

Una dimensione per certi versi sorprendente che lo porta ad essere indicato da alcuni addirittura come stella nascente nel firmamento dei Palazzi romani. Accade quando la materia prima scarseggia…

Ieri sera da Lilli Gruber (Otto e mezzo, La7) è stato ospite l’ex montiano Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo in predicato – secondo i rumors mediatici – di ricoprire un ruolo non marginale nella giostra delle poltrone renzusconiane che si inaugurerà all’indomani delle elezioni politiche della prossima primavera.

Nella giungla dei Palazzi affollata da enunciatori e ripetitori a pappagallo di slogan, a Calenda va comunque riconosciuto il merito di saper argomentare, di essere un lucido ragionatore.

Una immagine che va a contrapporsi a quella di chi usa palchi e vetrine televisive per fare sfoggio di battute da bar di paese in stile pieraccioniano.

Battute tra l’altro il più delle volte banali. A tal proposito le surreali metafore di Pierluigi Bersani sono indubbiamente più originali e divertenti.

Calenda, dunque, per quanti sono su versanti opposti al suo, potrebbe rappresentare nel deserto intellettuale della politica un valido avversario col quale potrebbe valere la pena confrontarsi.

Dalle chiacchiere di Silvio a Matteo alla concretezza Carlo. Il passaggio di stile sarebbe notevole. Ma nessuno si illuda: c’è da scommettere che i contenuti resterebbero gli stessi degli ultimi anni, quelli dettati urbi et orbi dai registi e dai signori della finanza e dei mercati globalizzati.

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