
Proteste in Iran, il regime cede ed annuncia: “Polizia morale abolita”
09 Dicembre 2022Concluso lo sciopero indetto per tre giorni dopo l’arretramento del regime. Il Procuratore generale Mohammad Jafar Montazeri aveva annunciato l’abolizione del temibile Corpo di polizia. Ma il velo probabilmente rimarrà obbligatorio.
Proseguono le proteste in Iran dopo la morte di Mahsa Amini, la ventiduenne arrestata per non aver indossato correttamente il velo lo scorso settembre. Il regime inizia a mostrare segni di cedimento ed annuncia l’abolizione del Corpo di Polizia morale, una Forza deputata al controllo dell’osservanza dei dettami religiosi, in particolare sull’abbigliamento in pubblico.
Iran, continuano le proteste e viene sciolta la Polizia morale
Concluso lo sciopero indetto per tre giorni in concomitanza della visita del presidente Ebrahim Raisi agli studenti dell’Università di Teheran. A riferirlo è Reuters, citando i media del Paese. La manifestazione è terminata mercoledì in occasione della Giornata dello studente. I cittadini non arretrano e proseguono lo stato di agitazione dopo la morta della ventiduenne curda Mahsa Amini, arrestata lo scorso 16 settembre e sulla cui morte aleggiano sospetti e misteri. Secondo l’Agenzia di stampa attivista Hrana nella giornata di sabato sono stati uccisi 470 manifestanti, di cui 64 minorenni e che in totale sono stati arrestati 18.210 manifestanti. Questo il bilancio della repressione.
La causa dell’ondata di proteste in Iran
Da settimane il regime islamico iraniano si trova a far fronte ad un’ondata di proteste scaturita dall’arresto e morte di Mahsa Amini. La ragazza era stata tratta in arresto perché non indossava in modo corretto il velo in un luogo pubblico. In particolare la ventiduenne si trovava in un parco della capitale, e secondo i dettami religiosi il velo andava indossato in modo perfetto. Il 16 settembre quindi venne tradotta in un centro di rieducazione e poco dopo perse la vita, ufficialmente per cause naturali. Ma i sospetti della famiglia è che fosse stata uccisa da coloro che l’avevano fermata, ovvero gli agenti della Polizia morale. Da allora in tutto il Paese si sono diffuse agitazioni al grido di “Donne, vita, libertà!” che hanno messo alla prova la tenuta del regime.
Cos’è la Polizia della moralità
Il Gasht-e Ershad, o Polizia morale, è un Corpo istituito nel 2005 nel Paese dalla presidenza di Mahmoud Ahmadinejad. Il suo compito principale è verificare la corretta applicazione dei dettami religiosi. Pertanto a finire nel mirino degli agenti incaricati dell’osservanza del decoro e dei valori etico-morali sono per lo più le donne e il loro modo di vestire. In particolare i controlli consistono nel verificare il modo giusto di indossare lo Hijab, ovvero il velo. Ciò, fa di esso un temibile Corpo.
Il Corpo è stato abolito
Il Procuratore generale iraniano Mohammad Jafar Montazeri ha riferito nella giornata di sabato all’Agenzia di stampa Isna che la Polizia morale è stata sciolta. “La stessa autorità che ha istituito questa polizia l’ha chiusa“, ha aggiunto il pubblico ministero. Il ministero dell’Interno iraniano, che è l’autorità responsabile della polizia morale, deve ancora commentare la notizia. Tuttavia, già nelle ultime settimane era stata segnalata l’assenza degli agenti della Polizia morale nelle strade.
Cosa potrebbe accadere
Al Jazeera, ha aggiunto che le autorità iraniane potrebbero rivedere le modalità di attuazione delle regole obbligatorie sull’abbigliamento. I dettagli non sono stati spiegati, ma dovrebbero rimanere in vigore sanzioni differenti. Ad esempio l’impiego dell’intelligenza artificiale o riprese della telecamera per verificare le trasgressioni in sostituzione del disciolto Corpo. I conducenti che violano le regole ricevono già avvertimenti e multe. Non si esclude il sequestro dei veicoli in caso di ripetute infrazioni al codice morale.
Ma prima di apportare modifiche, le autorità politico-civili dovranno godere dell’assenso dei capi religiosi. Infatti l’Iran è una teocrazia, forma di Governo all’interno della quale al potere vi è anche una casta religiosa. Difficile quindi al momento ipotizzare cosa potrebbe accadere, ma la notizia dell’abolizione della Polizia morale rappresenta un segnale positivo di cambiamento.
Teheran punta il dito contro Washington e Tel Aviv
L’agenzia di stampa Tasnim ha reso noto che quattro uomini, arrestati lo scorso giugno, saranno condannati a morte. L’accusa è quella di aver cospirato contro il regime e di essere stati al servizio del Mossad, ovvero l’intelligence di Israele. Oltre Tel Aviv, anche gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita sono stati accusati di aver fomentato le proteste in Iran per rovesciare il Governo in carica.
Amnesty International chiede indagini imparziali in Iran
Amnesty International, dopo aver effettuato indagini e raccolto prove, ha chiesto all’Assemblea delle Nazioni Unite una commissione d’inchiesta sulla repressione in Iran. Dall’inizio delle proteste infatti si contano decine di morti e centinaia di feriti, come denunciato.
L’ente no-profit possiede prove sull’uso illegale della forza da parte degli apparati di sicurezza iraniani, che hanno impiegato pallini da caccia e di metallo, gas lacrimogeni, cannoni ad acqua e manganelli per disperdere le proteste.