
Agli Uffizi il Terrazzo delle Carte riapre dovo vent’anni
13 Dicembre 2021Antiche e nuove prospettive sulla Toscana: riapre al pubblico dopo vent’anni di chiusura e due di restauro il Terrazzo delle Carte geografiche agli Uffizi di Firenze.
Riapre al pubblico il Terrazzo delle Carte geografiche degli Uffizi di Firenze
Due anni e 700 mila euro per il restauro e il riallestimento, ed ora, dopo vent’anni, riapre al pubblico il Terrazzo delle Carte geografiche agli Uffizi, l’ambiente che per il Granduca Ferdinando I simboleggiava la potenza territoriale dei Medici. E da domani, sia pure ad accesso contingentato causa Covid, e grazie al sostegno dei Friends of the Uffizi Galleries, si potrà accedere a quella che il direttore degli Uffizi Eike Schmidt indica come “una spettacolare raffigurazione della Toscana, con oltre 1200 tra città e borghi rappresentati”.
“Su queste pareti ammiriamo una spettacolare rappresentazione della Toscana – spiega Schmidt – dove i nomi antichi di oltre 1200 tra città e borghi, anche i più piccoli e sperduti, sono elegantemente vergati in oro e spesso corredati della prima raffigurazione pittorica nota delle varie località. Tutti gli abitanti della regione possono riconoscere nelle grandi mappe degli Uffizi i luoghi a loro cari, le loro origini riscoprendo la storia del territorio e del suo paesaggio”.
In primissimo piano, Firenze e Siena, rappresentate da due mappe murali della fine del Cinquecento, che occupano ciascuna una intera parete, con i nomi delle località vergati in oro: raffigurano rispettivamente il territorio fiorentino (detto dominio “antico”) e quello senese (detto dominio “nuovo”, perché ottenuto pochi anni prima).
E sun una terza parete l’isola d’Elba nel mar Tirreno, nonché la ‘mappa’ più bella di tutte: grazie ad una grande finestra affacciata su Firenze, una veduta mozzafiato che abbraccia il cuore della città, dalla chiesa di Santa Croce, a piazzale Michelangelo passando per la basilica di San Miniato al Monte.
Sono questi i tesori del Terrazzo delle Carte Geografiche agli Uffizi – dove Dario Argento ne La sindrome di Stendhal (del 1996) girò la scena in cui la protagonista perde i sensi – che domani riapre al pubblico, dopo una chiusura durata oltre venti anni salvo un breve periodo, nel 2014, per accogliere una mostra sulla Tavola Doria.
La presentazione, oggi, simbolicamente nel giorno di avvio del Congresso Internazionale della Cartografia, organizzato proprio nel capoluogo toscano.
Grandi pitture murali per i possedimenti delGranduca di Toscana Ferdinando I
Il Terrazzo, sala ampia un centinaio di metri quadrati e così chiamata perché in origine l’architetto Giorgio Vasari la aveva fatta costruire come loggia aperta, fu trasformata in spazio chiuso intorno agli anni Novanta del Cinquecento, quando Ferdinando de’ Medici tornò da Roma, dove era cardinale, per diventare, con il nome di Ferdinando I, Granduca di una Toscana appena unificata dopo la vittoria di Firenze contro Siena.
Per celebrare tale conquista e la grandezza della dinastia, fece ideare dal cartografo Stefano Bonsignori le mappe dei territori del Granducato, poi dipinte dal pittore Ludovico Buti: due grandi ‘carte’ geografiche, ognuna occupante una intera parete, che rappresentano minuziosamente e in scala circa 1:30.000 i possedimenti medicei, che per ampiezza già quasi ricalcavano la forma dell’attuale Toscana.
Un luogo speciale in Galleria, come la Tribuna del Buontalenti: qui Ferdinando soleva portare i suoi ospiti più illustri per stupirli con la rappresentazione della bellezza e della vastità dei propri domini. Non solo: da un salone in Palazzo Firenze a Roma, Ferdinando fece trasferire qui un soffitto con dipinti allegorici, realizzati dal pittore Jacopo Zucchi.
Su una terza parete è possibile ammirare la carta dipinta dell’Isola d’Elba: la pittura, in questo caso risale alla metà dell’Ottocento, giacché la versione originale, cinquecentesca come le altre, era andata infatti perduta durante una operazione di rifacimento dell’intero muro. E da oggi, accanto all’Elba, è esposta un’altra bellissima opera: il celebre piano di tavolo in pietre dure con la Veduta del porto di Livorno, realizzato nel Cinquecento da Cristofano Gaffurri su disegno di Jacopo Ligozzi.
Il Terrazzo delle Carte Geografiche rinasce dopo un restauro di due anni
Il restauro e il riallestimento del Terrazzo delle Carte Geografiche è stato un lavoro lungo e complesso, portato avanti in coordinamento da Gallerie e Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
“Finalmente, ha detto la presidente degli Amici degli Uffizi e di Friends of the Uffizi Galleries Maria Vittoria Rimbotti, dopo vent’anni, possiamo riammirare la terrazza delle Carte geografiche realizzata dal Granduca di Toscana, il cardinale Ferdinando I, un uomo appassionato di scienza e di arti. Aver contribuito, assieme ai Friends of the Uffizi Galleries, alla restituzione al pubblico di questo gioiello del Cinquecento, ci riempie di soddisfazione”.
Oltre due anni la durata, per un costo complessivo di oltre 700mila euro, dei quali circa mezzo milione offerti dai Friends of the Uffizi Galleries, il ramo statunitense degli Amici degli Uffizi.
Circa 50 gli specialisti coinvolti. Di particolare delicatezza le operazioni sulle mappe murali e i nove dipinti del soffitto: delle prime è stata ripristinata la cromia e la leggibilità anche della luminosa toponomastica in oro, mentre sui secondi l’intervento di recupero ha interessato sia i dipinti su tavola – in alcuni casi gravemente danneggiati da infiltrazioni di acqua dal tetto nel corso dei secoli – che le cornici decorate e dorate.
Ristrutturata integralmente infine la pavimentazione, in cotto fatto a mano, che richiama quella originaria, dell’antico terrazzo vasariano. Il restauro architettonico e l’allestimento si devono ad Antonio Godoli (già architetto responsabile degli Uffizi), e la direzione scientifica dei restauri dei dipinti murali e su tavola ad Anna Bisceglia (curatrice della pittura del Cinquecento agli Uffizi). La direzione tecnica è di Cristiana Todaro (funzionaria restauratrice dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, settore pitture murali e stucchi), le ricerche documentarie e archivistiche a cura di Daniela Smalzi.
La sala è anche dotata di dieci sedili per fermarsi a godere dei dettagli delle carte geografiche e del soffitto; un sistema di condizionamento con speciale calibrazione garantirà una climatizzazione costante. Ultima novità: Per evitare assembramenti e garantire una visita sicura e piacevole, lo spazio è stato dotato vicino alla porta di un sistema computerizzato che regola automaticamente gli accessi fino a un massimo di venti persone.