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Rimini, non solo mare: alla scoperta di itinerari storici

Rimini, non solo mare: alla scoperta di itinerari storici

04 Ottobre 2024 0 Di Patrizia Russo

Rimini, località delle vacanze per eccellenza, è sicuramente conosciuta per le sue spiagge lunghissime, l’accoglienza dei suoi abitanti, il ritmo frenetico della movida notturna e le innumerevoli opportunità di divertimento. Il mare, però, non è la sua unica attrattiva, così come la stagione estiva non è l’unico momento per visitarla. Ecco alcuni suggerimenti, oltre i soliti cliché, tra verdi colline costellate da torri e castelli.

Valmarecchia: un itinerario tra borghi e colline

Alle spalle del mar Adriatico si snoda una zona molto verde chiamata Valmarecchia, un territorio di confine, incastonata tra la Toscana, le Marche e la Romagna di cui ha ereditato approccio ed ospitalità.

Tonino Guerra che qui è nato e vissuto la descrive in modo esemplare:

“Abbiamo bisogno di luoghi che siano uno specchio per le nostre riflessioni. Luoghi che ci allontanino dalla vita che stiamo facendo. Luoghi che ci facciano camminare lungo sentieri creati dalla nostra fantasia”.

Racchiusa tra i colli dell’entroterra di Rimini è una valle fatta di panorami meravigliosi e paesini autentici. Conserva oggi un patrimonio storico-monumentale eccezionale in termini sia di quantità di siti visitabili (castelli, borghi e torri di avvistamento) che di bellezza e importanza artistica.

È il regno di maestosi manieri e borghi dal fascino misterioso ed è il luogo raccontato da Tonino Guerra, cittadino di Pennabilli, sceneggiatore dei film di Fellini e Antonioni.

Una valle di castelli e borghi lungo il fiume Marecchia

Benvenuti nell’antica Montefeltro, terra di Santi e valorosi cavalieri, di antichi borghi e imprendibili manieri!

Veduta della Valmarecchia | Ph. P. Russo/IN24

Da Rimini si procede verso l’interno e dopo diversi tornanti ben assestati si conquista la cima di un crinale che regala una visione mozzafiato su dolci colline e costoni di roccia improvvisi su cui si ergono ancora fieri castelli e torri di guardia. Lo scenario suggestivo che si apre davanti a noi è caratterizzato dalla splendida Valmarecchia e dal suo paesaggio naturale, definito dallo scorrere dell’omonimo fiume (fino alla sua foce a Rimini) e dei suoi affluenti e dominato dalle colline e dagli altipiani appenninici.

La suggestiva rocca di San Leo

Da Rimini seguendo il fiume Marecchia si imbocca la Strada Statale che porta a San Leo.

San Leo è un autentico gioiello, oltre che uno dei borghi più belli della Valmarecchia (e non solo). Oltre alla visita alla Fortezza che imprigionò il leggendario Cagliostro, all’interno di una cella speciale priva di porte, meritano assolutamente di essere viste le due pievi romaniche, di rara bellezza, costruite, nei secoli, l’una davanti all’altra.

San Leo, veduta della fortezza

In fondo al borgo si trova il Parco Belvedere che permette di godere di un suggestivo panorama che spazia dalla splendida vallata del Marecchia fino al mare riempiendo lo sguardo di serenità. Se il tempo lo consente si può, infine, sostare in una delle enoteche del paese per gustarsi qualche tipicità locale.

Il piccolo borgo del Castello di Bascio

Castello di Bascio è un minuscolo borgo medievale, poco noto, che si trova a pochi chilometri da Pennabilli, su cui incombe la stretta e slanciata torre dell’antica fortezza, che guarda l’Alta Valmarecchia da una posizione privilegiata.

Il minuscolo abitato è costituito da due file di case in pietra ben restaurate che si affacciano su un’unica stretta strada acciottolata. Al termine della breve salita, si nota la chiesa dedicata a San Lorenzo.

Sul culmine della collina si erge la Torre di Bascio, ciò che rimane dell’antico e maestoso castello, appartenuto alla famiglia dei principi di Carpegna, che dominava tutta la sottostante valle del Marecchia. Era posto a presidio dell’antica strada che dall’Adriatico conduceva a Roma e per la sua posizione elevata rivestiva un importante compito di controllo, tanto che i pellegrini diretti a Roma erano soliti dire: “Andremo a Roma se Dio vuole e quelli di Bascio”. 

La posizione strategica che un tempo permetteva di avvistare in lontananza i nemici, oggi consente al visitatore di godere di una vista a 360° sull’Appennino e sui Sassi Simone e Simoncello.

Particolare interessante è “Il giardino pietrificato” che si trova ai piedi della Torre millenaria. Una serie di installazioni ideate da Tonino Guerra e dedicate ai “Luoghi dell’anima”.

Altre suggestive tappe riguardano due borghi collocati specularmente rispetto al fiume: Petrella Guidi e Pennabilli.

Petrella Guidi, un piccolo borgo attorcigliato attorno alla sua rocca

Riconquistata la marecchiese si prosegue addentrandosi nella valle e, all’improvviso subito dopo una curva su uno sperone roccioso, ecco il borgo fortificato di Petrella Guidi. I monti divengono sempre più alti e l’aria si fa frizzante. Non si può perdere l’incanto di questo suggestivo borgo medievale che ha mantenuto intatto il suo originario aspetto. Petrella Guidi si sviluppa su una piccola collina che domina una ampia vallata tanto da scorgere, in lontananza, il mare Adriatico.

Petrella Guidi, particolare del campanile a vela della pieve | Ph. P.Russo/IN24

Le abitazioni, tutte rigorosamente in pietra, su stretti vicoli in acciottolato, sono sovrastate dalla Torre a testimoniare indomita il suo potente ruolo. La porta del Castello vede scolpiti i simboli del potere: gli stemmi dei Malatesta e della Chiesa. Le origini sono remote: reperti rivelano tracce romane. Superato il portale, si entra nel cuore del piccolo borgo che si sviluppa in modo semplice lungo un unico percorso ad anello. Passeggiando, senza meta godendo indisturbati la quiete che vi regna, si trova la chiesa dedicata a Santa Apollinare con il suo piccolo campanile a vela e, subito a fianco, la torre a pianta quadrata.

Ai piedi della Torre un omaggio del poeta Tonino Guerra a Federico Fellini e Giulietta Masina. Da questa altezza si gode di un bel panorama che spazia dal mare Adriatico ai monti della Toscana, dal verde e rigoglioso anfiteatro del monte Carpegna e del Fumaiolo, al largo e sassoso letto del fiume Marecchia.

Pennabilli dal sapore medioevale e contemporaneo

La strada scende e risale e arriva a Pennabilli, un piccolo borgo arroccato tra le montagne degli Appennini, incastonato tra la Romagna e le Marche, a due passi da San Marino e da San Leo. Su uno sfondo di un cielo blu cobalto, si scorgono volumi di verde, dove si incastonano pievi solitarie e campanili stretti da minuscoli borghi.

L’intero borgo si sviluppa tra i due picchi rocciosi che anticamente ospitavano il castello di Billi e il castello di Penna. Il tempo, che si è portato via i due castelli, ha lasciato alla città un centro storico molto suggestivo e pregevoli opere d’arte. La cittadina è sede vescovile della Diocesi di San Marino-Montefeltro la cui presenza, fin dal 1572 a opera di Gregorio XIII, ha fortemente caratterizzato l’assetto urbano mediante imponenti opere di edilizia religiosa che possiamo tutt’ora ammirare.

Veduta del borgo Pennabilli

Fulcro del borgo è la piazza Vittorio Emanuele II, su cui si affaccia la cattedrale di San Leone e antichi palazzi come il palazzo della Ragione. La Piazza è conosciuta come Pian del mercato, perché in questo raro spazio pianeggiante andava in scena il mercato cittadino, ieri come oggi. Non è raro, infatti, vedere contadini, agricoltori, artigiani che affollano la piazza con le loro prelibate merci. Al centro della piazza si trova la fontana che celebra la fusione dei due castelli e la nascita della comunità. Percorrendo le stradine in salita del centro storico si incontreranno sei diverse meridiane, dipinte sugli edifici della Strada delle meridiane, che ci ricordano i diversi modi utilizzati in passato per misurare il tempo.

Il piccolo borgo ospita anche il Museo del MontefeltroQuesto museo diocesano è ubicato nel palazzo Bocchi. Nelle quindici sale sono conservate opere d’arte (sculture, argenterie, dipinti, maioliche), arredi sacri e suppellettili liturgici, provenienti dalle numerose chiese del territorio.

Pennabilli, nel 2010, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento Bandiera Arancione rilasciato dal Touring Club Italiano. Questo riconoscimento è il marchio di qualità turistico-ambientale destinato alle piccole località dell’entroterra che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità.

Info Utili

Per dormire si può scegliere il Rimini family village. Una grande struttura immersa nel verde a due passi dalla spiaggia. Qui il campeggio diventa chic e regala un’esperienza veramente confortevole in comodi lodge . Nel camping c’è una grande piscina, un ristorante e un minimarket.

Per pranzo a Pennabilli, nella piazza principale, si può riservare un tavolo all’Osteria Enoteca Al Bel Fico. In un ambiente rustico e accogliente si possono gustare i sapori del bosco come il tartufo e i funghi porcini abbinati alla cucina romagnola più tradizionale. Da non perdere la polenta al ragù, i passatelli serviti con diversi condimenti, oppure i salumi di mora romagnola, la tagliata e i formaggi, tra cui quello di “fossa”.

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