
Salute a rischio: ci vogliono i carabinieri
09 Agosto 2024
Non si basa a spese. Per milioni di italiani gli integratori sono la soluzione a una quantità di problemi. Vai in farmacia, ti fai consigliare, paghi (molto) e sei contento. La vita ti sorride perché quel prodotto, visto anche in tv, fa miracoli. Fanno bene , fanno male, è un dibattito in corso da anni. Certamente non avrebbero fatto bene alla salute le 233.960 confezioni di integratori per un valore commerciale di circa 2 milioni di euro sequestrati in un capannone di Sant’Anastasia alle porte di Napoli. I carabinieri di Sant’Anastasia con il comandante Sabatino Russo tenevano sotto controllo la stradina di accesso al capannone dove c’era un andirivieni di auto e mezzi. Molti erano collaboratori del titolare della struttura. Il capannone è risultato privo di ogni autorizzazione e un imprenditore farmaceutico 40enne è stato denunciato. Senza troppi problemi, nel capannone erano accatastati anche 3 mila confezioni di medicinali del valore di circa 61 mila euro. Le condizioni strutturali ed igienico sanitarie del deposito non hanno mai impensierito l’imprenditore che poteva contare su un giro di affari con fidati intermediari. La Regione Campania avrebbe dovuto consentire l’attività con apposite autorizzazioni, ma nulla di più impensabile per chi sfrutta il desiderio o la necessità di ricorrere agli integratori. Russo ha anche interessato i NAS che hanno trovato anche altro materiale non pertinente. La vicenda ora è nelle mani della Procura della Repubblica di Nola e si inquadra nel contesto di controlli più incisivi nella provincia napoletana. Anche sul fronte della criminalità organizzata, dei reati ambientali e delle attività politiche si registrano iniziative. In un question time alla Camera il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è intervenuto sulle eventuali infiltrazioni della camorra nel Comune di Pomigliano d’Arco. È stato il deputato Francesco Borrelli a interrogare il ministro sul comune più grande dell’area nolana-vesuviana già interessato da inchieste sulla speculazione edilizia e interessi dei clan. L’amministrazione comunale per ora non ha replicato.