
Serie A, 24 Giornata: il Milan insegue l’Inter, la Juve frena
01 Marzo 2021Nella 24 giornata di Serie A, l’Inter fa tripletta contro il Genoa; il Milan espugna l’Olimpico ed insegue. Frena la Juventus a Verona.
Serie A, Verona frena la Juventus!
Periodo complicato per le squadre di Serie A, chiamate a sostenere impegni ravvicinati tra di loro. È in questo segno che si apre la Giornata 24 del massimo campionato italiano, in vista del turno infrasettimanale di mercoledì.
Turno di campionato che si apre anche all’insegna del Covid 19: spostata, difatti, la gara del venerdì sera fra Torino e Sassuolo per un focolaio Covid in casa granata. La partita verrà recuperata il 17 marzo 2021 alle ore 15:00.
Per iniziare, dunque, è tutto rimandato al sabato quando, ad aprire i giochi, è la sfida di bassa classifica – e di alta intensità – tra Spezia e Parma. I ducali sono chiamati all’impresa in questo girone di ritorno per provare a rimanere in Serie A; gli spezzini, invece, viaggiano spediti verso la salvezza e si regalano soddisfazioni personali.
Non c’è bisogno di attendere molto per il primo gol della partita. Al 17esimo, sul lungo lancio di Gagliolo, ci sono una serie di errori del basso centrocampo ligure che permettono a Karamoh di agganciare il pallone. Il francese è poi abile a scattare in velocità ed indirizzare il pallone con il sinistro sotto la traversa. Non allenta poi la presa il Parma, che raddoppia dopo 8 minuti, con il tocco sotto porta di Hernani, alla quarta rete stagionale.
Merito e capacità liguri vengono fuori nei minuti successivi: tra i tanti pregi, sopratutto la mentalità di una compagine capace di non demordere nonostante il punteggio avverso. Prima al 40esimo, è annullato un gol a Maggiore per fuorigioco millimetrico di Bastoni. Poi, nel secondo tempo, sono solo gli spezzini a giocare con qualche sprazzo di Parma.
Tanto contribuisce la splendida prestazione di un incontenibile Maggiore, autore dell’assist per il primo gol spezzino. Al 52esimo, il capitano controlla splendidamente il pallone – con una giocata salta l’uomo – e crossa in mezzo dove trova Gyasi a porta sguarnita. Simile anche il secondo gol ligure e la doppietta personale di Gyasi, questa volta su assist di Verde.
Parma e Spezia portano a casa un unico punto per parte, ma i ducali possono essere contenti nonostante la rimonta: l’avversario difronte era particolarmente ostico. Leggermente più amaro il risultato per i bianconeri che avevano la possibilità di allungare sulla zona retrocessione, soprattutto considerando il momento di difficoltà degli avversari.
Alle 18:00 del Sabato va in scena la partita dell’ex Mihajlovic: il serbo sulla panchina del Bologna affronta la Lazio, squadra con cui ha giocato tanto e bene da calciatore. Dall’altro lato, Inzaghi che ha bisogno di ritrovare fiducia dopo la sconfitta – e sopratutto gli errori – dell’uscita di Champions contro il Bayern Monaco.
Lazio che inizia bene la partita, prima con la punizione di Milinkovic Savic, poi con il rigore conquistato da Correa. Sul dischetto si presenta Immobile che, straordinariamente, si fa ipnotizzare da Skorupski bravo ad agguantare la sfera.
Rigore pesante come un macigno sul morale dei biancocelesti che istantaneamente svaniscono dalla partita. C’è solo Bologna in campo e lo si vede bene nel caso del primo gol rossoblu: sul cross dalla destra di Dominguez, non c’è nessuno a marcare Orsolini, libero di concludere a porta. Il tiro è – fortunatamente per i laziali – respinto da Reina, ma Lazzari non copre bene il difensore Mbaye in agguato che può ribattere a portiere battuto. Nell’1-0 del Bologna ci sono tanti errori della difesa della Lazio, come nell’uscita contro i tedeschi in Champions League.
Continua ad attaccare il Bologna anche nei minuti successivi, senza fermarsi e pressando bene. Si copre in difesa e non si perde in inutile possesso palla. Al 64esimo raggiunge anche il raddoppio con il tiro al volo di Sansone, su assist di un ottimo Barrow.
Il Bologna conquista così, alla giornata 24, la prima vittoria stagionale ai danni di una Lazio mai così in difficoltà nel reparto difensivo. Inzaghi ha qualcosa su cui lavorare in vista delle prossime partite.
Il sabato di Serie A è però soprattutto scandito dal risultato della sera. Alle 20:45, la Juventus è ospite dell’Hellas Verona allo Stadio Bentegodi.
In emergenza la Juventus, preoccupata anche della possibilità di vedere sfumare troppo in anticipo i traguardi di stagione, soprattutto in termini di scudetto: l’Inter è avanti ed i bianconeri hanno bisogno di recuperare punti.
Dall’altro lato, il Verona non è la squadra degli altri anni ed adesso viaggia a velocità spaventose, mettendo in difficoltà chiunque incontra sulla via. Il posto nelle parti alte della classifica è il risultato dell’intenso lavoro di Juric, capace di rivoluzionare una squadra altrimenti relegata nelle basse posizioni.
Tante le azioni da una parte e dall’altra nel primo tempo. Se da un lato c’è il tiro di Ramsey ad impensierire Silvestri, dall’altro è il palo di Faraoni a preoccupare gli uomini di Pirlo. Tuttavia, il primo tempo si chiude sul punteggio di 0-0, con il rammarico della Juventus: i bianconeri, nei minuti finali, sembravano vicini ad agguantare il vantaggio.
L’impressione dei minuti finali del primo tempo si concretizza all’inizio della ripresa invece quando Chiesa fornisce semplice assist a Cristiano Ronaldo che – come di consueto – non sbaglia. C’è sempre Ronaldo per questa Juventus, forse anche troppo: il portoghese sale a 19 gol in campionato, staccando Immobile a 14. Vicino solo Lukaku a 17.
Il vantaggio della ripresa sembra esser motivo per gli juventini per allentare la presa. Il Verona ne approfitta ed al 77esimo trova il pareggio con il colpo di testa di Barak.
Il risultato finale di 1-1 è una condanna per la Juventus: l’obiettivo campionato è ormai quasi un’utopia, dovendo spostare tutte le proprie forze sulla Champions League, impresa non facile. Per il Verona, risultato e prestazione mandano un messaggio chiaro: non è un caso sei i veneti sono così in alto in classifica.
Vola l’Inter, si riprende l’Atalanta
24 giornata di Serie A che si chiude con le 6 partite della Domenica.
L’Atalanta espugna il Ferraris di Genova, vincendo contro la Sampdoria e dimenticando la partita contro il Real Madrid. Nonostante l’abbondanza dei blucerchiati nella prima mezz’ora di gara, alla Dea bastano due azioni per poter arrivare al gol. È Malinovskyi, al 40esimo, a trovare il varco giusto: servito bellamente da Muriel, l’ucraino scaraventa il pallone di sinistro sotto al set dove Audero non può arrivare.
Il secondo tempo si apre sulle orme del primo: tanta Sampdoria, ma è l’Atalanta a trovare la rete, con la complicità di qualche errore di troppo della morbida difesa avversaria. Ne è l’esempio il secondo gol atalantino, quando Gosens sorprende Candreva da dietro su un cross di speranze ingenue ed agguanta il 2-0.
Tre match in contemporanea alle 15:00. Tra tutti, l’attesissimo incontro della capolista Inter, impegnata a San Siro contro il Genoa di Ballardini.
I nerazzurri sono troppo forti e non c’è mai partita. Bastano 30 secondi a Lukaku per trovare il gol di destro, dopo una lunga cavalcata in solitaria. Sono 18 in stagione per il belga, a meno 1 da Ronaldo.
È lo stesso Lukaku che, nei minuti successivi, veste anche i panni di assist-man ed in più occasioni lascia ai compagni ottime occasioni di tiro. Lo si vede bene nel raddoppio interista quando il belga fornisce l’assist giusto per Darmian, abile ad incrociare il destro e non lasciare scampo a Perin.
Al 77esimo c’è anche spazio per il subentrato Sanchez, che può trovare il gol personale e la tripletta di squadra. A San Siro non c’è partita: l’Inter scappa e lascia indietro prede, questa volta il Genoa.
In contemporanea alla sfida di San Siro, l’Udinese affronta la Fiorentina in Friuli.
La Viola si presenta alla partita dopo l’ottimo risultato contro lo Spezia. L’Udinese, d’altro canto, è reduce dal 2-2 contro i ducali del Parma. La partita è accesa per tutti i 90 minuti, ma tende sopratutto verso i viola. Tuttavia, il campo è beffardo ed alla fine sono i friulani a spuntarla. All’86esimo è Nestorovski a segnare di testa, sul perfetto assist di De Paul.
Il risultato finale di 1-0 lascia la Fiorentina al 15esimo posto in classifica e fa volare l’Udinese a 28 punti, vicino alla parte sinistra del tabellone.
L’ultima gara domenicale delle 15:00 vede impegnata l’ultima e la penultima del campionato di Serie A. Il Crotone ospita il Cagliari in Calabria. Sulla panchina del Cagliari, per la prima volta c’è Semplici, dopo l’esonero di Di Francesco.
Per funzionare, la cura Semplici ha bisogno di soli 56minuti e dell’aiuto di un fantastico Pavoletti, al massimo della sua forma. Sul cross di Lykogiannis, Pavoletti stacca altissimo e schiaccia a terra il pallone, battendo Cordaz. Poi, al 60esimo, è sempre il “Pavoloso” a procurare il rigore – su ingenuità difensiva calabrese – poi trasformato da Joao Pedro. Nei minuti finali, il Cagliari è costretto ad indietreggiare sopratutto dopo l’espulsione del terzino greco Lykogiannis, per somma di ammonizioni.
La vittoria per 2-0 del Cagliari è una speranza per i tifosi sardi ed una domanda per l’Italia: riuscirà Semplici nell’impresa di salvare “Casteddu“?
Bene il Napoli, insegue il Milan
Come antipasto per il big match della sera, la programmazione della Serie A ci pone alle 18:00 difronte al Derby tutto campano Napoli-Benevento.
Gattuso, in piena – e forte – emergenza infortuni è chiamato a chiedere l’aiuto di Mertens, per rimediare ai pessimi risultati della stagione in corso, sopratutto dopo l’eliminazione dall’Europa League. Il Benevento, invece, cerca punti per scacciare lo spettro della retrocessione.
Tuttavia, nonostante la gara sia accesa e combattuta, è sopratutto la differenza tecnica ad influire sul risultato. Ancora una volta, il Benevento risente dei troppi errori della difesa, spesso troppo morbida o poco attenta sui palloni morti – ne è un esempio il primo gol di Mertens, per cui Foulon ritarda il rientro in linea.
Il secondo gol, invece, è tanta sfortuna giallorossa: la deviazione fortuita di Politano, in caduta, nega ogni possibile intervento di Montipò.
Con il risultato finale di 2-0, il Napoli guadagna qualche posizione e si sposta al sesto posto in classifica avvicinandosi alla lotta per la Champions; il Benevento, invece, sprofonda poco sopra la zona retrocessione: sale la paura fra i tifosi della Strega.
Dopo i risultati di Juventus ed Inter, la giornata 24 della Serie A chiude con il big match Roma – Milan. I rossoneri hanno bisogno di punti per evitare che i cugini interisti possano scappare alla conquista dello scudetto. La Roma, invece, non ci sta a perdere terreno e vuole continuare la striscia positiva degli ultimi risultati.
Chi parte meglio in campo è il Milan che trova subito la rete del vantaggio con il gol di Tomori, il centrale di difesa arrivato dal mercato di gennaio: il gol è però annullato per fuorigioco. Non protesta nemmeno l’autore del gol, consapevole dell’irregolarità.
Per sbloccare di nuovo il risultato, il Milan ha bisogno dell’ennesimo rigore di stagione: è Fazio questa volta a pestare il piede a Calabria in area di rigore. Sul dischetto è infallibile Kessié nonostante il portiere Pau Lopez avesse indovinato l’angolo.
La ripresa dà la possibilità ai romani di trovare il pareggio con il gol di un sempre più decisivo Veretout: il francese tira a giro sul secondo palo, dopo aver ricevuto palla da Spinazzola.
Purtroppo per la Lupa però, il pareggio dura solo 8 minuti: è Rebic a trovare l’incrocio giusto al 58esimo per segnare il 2-1. Colpevole sopratutto Mancini, poco convinto nella chiusura sul croato.
Il risultato finale è 2-1. Pioli può essere contento per il risultato che riporta i diavoli sulla giusta carreggiata, ma suona il campanello d’allarme: nell’incontro di Roma sono usciti infortunati Calhanoglu, Rebic e Ibrahimovic, tre pilastri del roster rossonero. In vista dei prossimi incontri, l’allenatore del Milan sarà chiamato a fare profonde valutazioni in questo senso.