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Serie A, 25° Giornata: il Milan è capolista

Serie A, 25° Giornata: il Milan è capolista

15 Febbraio 2022 0 Di Matteo Cefalo

Torna la Serie A, terminano in parità i due big match, vincono Lazio, Venezia, Verona e Fiorentina, il Milan conquista la vetta.

Torna la Serie A, Super Lazio, pari nel big match tra Napoli e Inter, Venezia corsaro a Torino

Dopo gli ultimi sussulti di Coppa Italia, torna nuovamente in campo la Serie A, con la solita spettacolare tre giorni di campionato.

Sempre più nel vivo la corsa al titolo, col Milan che sfrutta l’impasse tra Inter e Napoli e stacca entrambe, facendo sua la vetta, al netto di una partita da recuperare per i concittadini.

Nei bassifondi il Venezia torna a vincere ed agguanta il Cagliari alle soglie della zona retrocessione.

Ad aprire la giornata è la partita delle 15:00 di sabato tra Lazio e Bologna. I biancocelesti ricambiano perfettamente la scoppola dell’andata, rifilando all’ex Mihajlovic lo stesso 3-0 che avevano patito loro ad Ottobre. Da subito non c’è storia, con gli uomini di Sarri che passano in vantaggio con Immobile su rigore al quarto d’ora. Pignolo il direttore di gara, che punisce un’involontaria sbracciata in area di Soumaoro ai danni di Zaccagni, pur essendo lo stesso francese in agevole controllo del pallone.

Nella seconda frazione, ad eccezione di un colpo di tacco di Arnautovic che impegna Strakosha, gli ospiti continuano a subire la Lazio. Ed è proprio Zaccagni a chiudere la gara con una doppietta. L’ex Verona dapprima finalizza un assist sublime di Luis Alberto e poi spinge facilmente dentro un cross basso di Lazzari dalla destra. Bene i padroni di casa, che smaltiscono immediatamente il 4-0 di coppa incassato dal Milan, ed inanellano il secondo 3-0 di fila in campionato. Malissimo il Bologna, che ha conquistato un solo punto nel 2022, ed ora deve guardarsi le spalle.

Si prosegue alle 18:00 con uno dei due big match di turno, la sfida Scudetto tra Napoli e Inter. Gli azzurri provano a superare in classifica gli avversari ed a portarsi momentaneamente in prima posizione. Gli uomini di Inzaghi, dal canto loro, vogliono cavalcare l’onda della vittoria di coppa contro la Roma e lasciarsi definitivamente dietro la sconfitta nel derby. Ma sono i padroni di casa a partire subito fortissimo, con la capolista schiacciata all’indietro. Pronti via ed un irriconoscibile De Vrij stende in area Osimhen. Il VAR richiama Doveri, che decreta il calcio di rigore, ottimamente realizzato da Insigne. I partenopei insistono alla ricerca del doppio vantaggio e lo sfiorano soprattutto con un legno colpito da Zielinski e con una bella iniziativa di Osimhen. Annichiliti i primi della classe.

Ma al rientro dagli spogliatoi il Napoli sembra stanco e spento. I nerazzurri, col solito cinismo, ne approfittano e, alla prima vera occasione, Dzeko sfrutta un rimpallo su Di Lorenzo e fulmina Ospina con un bolide da distanza ravvicinata. Succede poco nel finale, con i ragazzi di Spalletti che colpiscono un attento Handanovic con una rasoiata del solito Osimhen. Ma l’1-1 è il risultato del novantesimo. C’è amaro in bocca da una parte e dall’altra, con l’Inter che non riesce più a vincere in Serie A, e col Napoli che perde l’opportunità di tornare in vetta. A sorridere è solo il Milan.

In serata il Venezia ritorna alla vittoria, sbancando l’Olimpico di Torino con un 1-2. Sono però i padroni di casa a passare in vantaggio dopo 5 minuti. Brekalo, in seguito ad un batti e ribatti in area, sferra dal limite un tiro che piega le mani di Lezzerini. Ma i calciatori di Dionisi sono vivi e sul finale di primo tempo trovano il pareggio con Haps, che deve solo appoggiare di testa un precisissimo invito di Crnigoj. Lo stesso sloveno, ad inizio della seconda frazione, la ribalta con una sberla potentissima in area di rigore su assist di Aramu. Finale lunghissimo (termina al 104′) con il VAR che annulla un gol a Belotti per un dubbissimo fuorigioco di Pobega ed espelle Okereke per un brutto fallo su Linetty. Il Torino cede così per il secondo match consecutivo. Mentre gli ospiti controsorpassano almeno momentaneamente il Cagliari e prendono una boccata d’aria.

La domenica, il Milan conquista la vetta, il Verona piega l’Udinese, pareggi in Empoli-Cagliari e Genoa-Salernitana

Nel Lunch Match di domenica tra Milan e Sampdoria, i rossoneri coronano la loro settimana da sogno. Dopo le vittorie nel derby in campionato e con la Lazio in Coppa Italia, Pioli e i suoi liquidano anche l’ex Giampaolo con un 1-0 bugiardo. Bugiardo perchè, dopo il gol in avvio del solito Leao, imbeccato eccelsamente addirittura dal portiere Maignan, è soprattutto il corrispettivo blucerchiato Falcone a tenere in piedi i genovesi.

Nel primo tempo l’ex Cosenza è miracoloso su Messias, mentre nel secondo si oppone ad una splendida sforbiciata di Giroud, che ci riprova inutilmente con un colpo di testa. E poi ancora interventi su conclusioni di Romagnoli, Rebic e Tonali. Il Milan non riesce a chiudere la partita, ma fortunatamente la Samp è evanescente e non si affaccia mai dalle parti di Maignan se non una volta con Candreva. Il finale sorride così al Diavolo, che conquista il primo posto ai danni dei cugini nerazzurri, che però devono ancora giocare la gara col Bologna.

Alle 15:00 il Bentegodi è teatro dell’ennesima straordinaria prestazione dell’Hellas Verona, che stende per 4-0 l’Udinese. Bastano 2 minuti ai ragazzi dell’ex Tudor per trovare l’1-0 con un tap-in di Depaoli su cross dalla sinistra di Caprari. Si tratta della prima rete in carriera per l’ex Benevento. Il raddoppio arriva con un altro ex, Barak, che, servito dallo stesso Depaoli, la piazza alle spalle di Silvestri con un bel drop. Nel secondo tempo Caprari triplica con un colpo di testa su assist di Tameze. E proprio il camerunense chiude i conti sul finale con un tiro sul secondo palo che si insacca nel set. A dispetto del risultato l’Udinese è tutto fuorchè spettatrice non pagante, ma deve arrendersi al portiere avversario Montipò, in evidente stato di grazia. I bianconeri non danno continuità alla vittoria col Toro, mentre l’Hellas torna a sognare l’Europa.

In contemporanea al Castellani va in scena Empoli-Cagliari. La prima frazione è tutta in salsa toscana, con gli uomini di Andreazzoli che sfiorano il vantaggio con un tiro dalla distanza di Parisi, disinnescato da Cragno. È l’attaccante ex Inter Pinamonti a sbloccare la gara al 38′ con una conclusione a incrociare nello stretto. Da registrare l’infortunio dell’arbitro Dionisi, che cede il posto al quarto uomo Marini. Al rientro Mazzarri ed i suoi provano a rifarsi, ma Vicario tiene la porta inviolata. Nel forcing finale, però, Pavoletti risolve una mischia in area e sigla il pareggio. C’è tempo anche per l’ultimo tentativo del bomber che va vicino alla rimonta definitiva con un colpo di testa. L’1-1 del novantesimo è un buon bottino, tutto sommato, per i sardi, ma il Venezia è ora a pari punti, con una partita in meno. L’Empoli non sa più vincere.

L’ultimo incontro del primo pomeriggio è quello tra i due fanalini di coda della Serie A, Genoa e Salernitana. I primi 45 minuti del Marassi sono di marca rossoblu, con il Grifone che vede annullarsi un gol a Portanova per offside. Ma alla mezz’ora Ekuban fa tutto egregiamente e Destro deve solo appoggiare in rete il primo gol dell’era Blessin. I genovesi continuano l’assedio, ma la porta di Sepe regge miracolosamente. A sorpresa, però, alla prima opportunità concessa agli avversari, i padroni di casa cedono ai campani. La rete è del solito Bonazzoli su sponda del gigante Djuric. Nella ripresa l’inerzia non varia, con il Genoa che reclama per una vistosa trattenuta in area di Dragusin su Destro. L’ex Perotti prova il colpaccio granata in extremis, ma Sirigu mura. L’1-1 finale è inutile per entrambe le squadre, che ormai hanno già un piede in Serie B.

Roma e Juve si salvano nel recupero, Spezia-Fiorentina chiude il turno di Serie A

Alle 18:00 il Sassuolo di Dionisi ospita la Roma di Mourinho. I giallorossi provano a scuotersi dopo il pareggio con un Genoa non irreprensibile e la sconfitta di coppa con l’Inter. I neroverdi tentano di dimenticare il 4-0 rifilato dalla Samp e l’uscita di scena dalla Coppa Italia per mano della Juventus, seppur legata ad una bella prestazione. In questo clima di incertezza partono subito forte gli emiliani, che cercano il gol con Berardi e con Traorè, al quale viene annullata una segnatura per tocco di braccio. Stessa sorte capita poco dopo ad Abraham dall’altro lato, per un sospetto fuorigioco di Mancini. L’inglese si rifà, però, sul finale di primo tempo, dal dischetto, dopo un fallo di mano di Chiriches su cross di Vina.

Al rientro il Sassuolo trova subito il pareggio. Ancora Traorè sugli scudi, con l’ivoriano che crossa dalla sinistra, trova la deviazione di Smalling e propizia la papera di Rui Patricio. Per la cronaca è, dunque, autogol del difensore britannico. Ma al terzo tentativo Traorè timbra finalmente il tabellino, finalizzando un bell’assist di Berardi ed approfittando della dormita di Karsdorp. Nel recupero, però, Cristante, su angolo di Veretout, salva i suoi di testa, con una rete convalidata dalla Goal Line Technology. Il 2-2 finale è forse immeritato, ma consente a Pellegrini&Co di non perdere il treno per l’Europa. Ciononostante l’esperienza romana di Mou sembra sempre più assumere i connotati di una cocente delusione. Il Sassuolo continua a vagare nell’anonimato di metà classifica.

Alle 20:45 tocca al secondo big match di giornata, lo spareggio Champions tra Atalanta e Juventus. I bergamaschi cercano il controsorpasso ai danni dei piemontesi, rinvigoriti dall’arrivo di Vlahovic. Partono bene i bianconeri, vicini all’1-0 con un piazzato dello stesso Vlahovic, sventato da Sportiello. Ancora Juve con Dybala, che fa tutto bene sulla destra ma manda di poco a lato. La Dea ci prova prima dell’intervallo con Muriel, che cerca di punire un’uscita avventata di Szczesny, ma cicca il tiro e sbatte su Bonucci. In avvio di ripresa i portieri scaldano i guanti da una parte e dall’altra, rispettivamente su De Roon e ancora su Vlahovic. La Juve va di nuovo vicina al vantaggio con un goffo tentativo di autorete di Djimsiti.

Ma è Malinovskyi che sblocca il risultato al 76′ con una sassata violentissima dai 30 metri su tocco di Freuler su calcio di punizione. Gli uomini di Gasperini provano a chiuderla dopo poco con Hateboer, che sbaglia da pochi passi un gol già fatto, sparando sulla traversa. Ma Danilo nel recupero mette a posto le cose per Allegri, insaccando di testa su angolo di Dybala. Imbufalito nel finale il DG atalantino Marino, che reclama per due episodi dubbi nel primo tempo: il tocco di braccio in area di De Ligt su tiro di Boga e la mancata espulsione di Szczesny sulla succitata uscita avventata in cui ha travolto un Koopmeiners involato indisturbato verso la porta vuota. L’1-1 definitivo, sebbene agguantato dalla Juve, serve forse più agli avversari. L’Atalanta, pur restando a -2, ha dalla sua gli scontri diretti e deve ancora recuperare il match con il Torino.

A chiudere il turno di Serie A è il Monday Night tra Spezia e Fiorentina, conclusosi sull’1-2 per gli ospiti. C’è curiosità per il ritorno da avversario di mister Italiano a La Spezia, dove l’anno scorso aveva conquistato un’inaspettata permanenza in Serie A da matricola. Partono forte i suoi, che ottengono un rigore al quarto d’ora per fallo di Reca su Gonzalez. Ma Piatek, dopo quello in Coppa Italia, sbaglia anche questo penalty, schiantandosi sul palo. Basta poco, però, al polacco per tornare a sparare in Serie A. Maleh è bravissimo sulla sinistra ed il velo di Odriozola rende tutto facile per il tap-in dell’ex Genoa.

La Fiorentina è in controllo e sfiora il raddoppio con una traversa di Biraghi direttamente da calcio d’angolo. Ma una sanguinosa palla persa a metà campo da Amrabat permette ad Agudelo di involarsi verso la porta e di freddare Terracciano per l’1-1. Biraghi colpisce un altro palo e la partita sembra avviarsi verso la parità. Ma, ad un minuto dal novantesimo, Amrabat rimedia al suo errore e con una conclusione chirurgica da fuori area sigla l’1-2 finale. Torna alla vittoria in campionato la Viola dopo il tracollo con la Lazio e abbandona definitivamente gli strascichi del post Vlahovic. Lo Spezia rinuncia così ad un’imbattibilità durata quattro gare.

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