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Serie A, al Maradona il Napoli batte il Lecce e torna al comando

Serie A, al Maradona il Napoli batte il Lecce e torna al comando

26 Ottobre 2024 0 Di Claudio Greco

Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Olivera; Anguissa, Gilmour, McTominay; Ngonge (12′ st Politano), Lukaku (40′ st Folorunsho), Neres (26′ st Kvaratskhelia). A disp.: Turi, Caprile, Juan Jesus, Marin, Mazzocchi, Simeone, Zerbin, Raspadori. All.: Conte

Lecce (4-5-1): Falcone; Pelmard, Gaspar, Baschirotto, Dorgu; Pierotti (38′ st Oudin), Ramadani, Coulibaly (33′ st Rebic), Rafia (24′ st Pierret), Banda (24′ st Sansone); Krstovic. A disp.: Fruchtl, Samooja, Borbei, Jean, McJannet, Kaba, Morente. All.: Gotti

Arbitro: Tremolada

Assistenti: Tolfo e Trinchieri, Sacchi quarto uomo.

Var: Meraviglia Avar Abisso

Marcatori: 28′ st Di Lorenzo (N)

Ammoniti: Ngonge, Di Lorenzo (N), Pierotti, Rebic (L)

 

Il Lecce si chiude con ordine e si mostra organizzato, ma crolla sotto i colpi di Giovanni Di Lorenzo. Prima un goal annullato, poi quello che nella ripresa regala 3 punti pesantissimi al Napoli e lascia gli azzurri in vetta alla classifica in vista del grande appuntamento di San Siro in programma martedi prossimo.

Napoli-Lecce era più che mai carica di significati. Ritornava infatti, denso e dolcissimo il ricordo della gara del 1989 disputata in un allora stadio San Paolo a misura di lavori in corso, per il secondo tricolore e per il mondiale italiano. In quella domenica di andata, col Napoli in testa, Maradona, fresco sposo, ebbe in dono una scultura indirizzata al suo matrimonio e ai significati amorosi.

In quella stessa domenica un ventenne con la maglia numero dieci segnò il suo primo gol in serie A. Quel giocatore si chiama Antonio Conte e oggi siede sulla panchina della squadra che gioca nello stadio che adesso porta il nome dell’altro numero dieci, quello che avrebbe risolto quella partita con una giocata al limite dell’immaginazione.

La gara interna col Lecce due anni fa fu per il Napoli la svolta psicologica, con un pareggio deludente e prestazione poco convincente prima di trovare il passo indisturbato verso il trionfo. Ecco che anche adesso, sia pur in condizioni ancora differenti, la sfida al Maradona coi pugliesi assumeva il significato di un’ulteriore possibilità, a ridosso di un calendario che dal turno successivo impone agli azzurri un ciclo di gare tra scontri al vertice e avversari di misura superiore, come Milan, Atalanta, Inter e Roma. Al sondaggio definitivo delle aspirazioni tenute un po’ nascoste proprio da quell’uomo che tanti anni fa fece uno sgarro innocuo proprio col numero dieci sulle spalle.

Ma andiamo alla gara di oggi, dove la partita si rivela molto combattuta nei minuti iniziali: il Lecce non rinuncia a ripartire e limita gli attacchi della truppa di Conte che si rende pericolosa per la prima volta al 14′, su un contropiede innescato da Anguissa che pesca Ngonge il quale, da fuori area, prova a sorprendere con un piazzato Falcone che però blocca senza grandi problemi.

Il Lecce risponde tre minuti dopo con Dorgu che ci prova da fuori, senza però inquadrare lo specchio della porta. Nuovo tentativo del Napoli al 24′ con l’altro esterno: Neres lavora un buon pallone sulla sinistra, dialoga con Gilmour e poi ci prova dal limite, chiamando Falcone a un intervento agevole in tuffo. Il risultato si può sbloccare al 26′, quando Di Lorenzo riceve un buon pallone e lo serve a Ngonge. L’ex Verona calcia a botta sicura ma trova la respinta di Falcone, l’azione viene alimentata dal tiro di Olivera che si trasforma in un assist per Di Lorenzo che da due passi insacca, ma il gol del capitano azzurro viene annullato per fuorigioco dopo revisione del Var. Un minuto dopo ci prova anche McTominay che di testa non trova la porta.

Brividi per il Napoli al 34′ quando, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Baschirotto colpisce di testa, ma Meret prima e Buongiorno poi salvano sulla linea. Due minuti dopo ancora un’occasione per il Napoli: un tiro da fuori di Ngonge viene deviato e diventa un assist per Lukaku che da buona posizione calcia debolmente tra le braccia di Falcone. L’estremo difensore del Lecce deve metterci la manona al 42′, quando Ngonge lascia partire un mancino particolarmente insidioso dal limite dell’area. Prima dell’intervallo si riaffaccia in attacco il Lecce dopo un break di Rafia che serve Banda ma l’esterno giallorosso da fuori spara ancora sopra la traversa e il primo tempo termina a reti inviolate.

Nella ripresa il copione non cambia: il Napoli prova a fare la partita e al 55′ ha una chance importante. Ancora una sponda di Buongiorno, Baschirotto liscia e la palla arriva a Lukaku che da pochi passi spara alto. Episodio da Var al 62′, quando Banda travolge Politano in area, ma da Lissone arriva l’indicazione di proseguire. Al 68′ rischia l’autogol il Napoli: sempre pericoloso Banda che dalla corsia di sinistra crossa per Krstovic, sul pallone in tuffo arriva Buongiorno che per poco non deposita il pallone nella sua porta.

Per vincere la partita Conte inserisce Raspadori e Kvaratskheliama a sbloccare il risultato è Di Lorenzo che spinge in porta un pallone vagante dopo la parata di Falcone sul colpo di testa di McTominay. Napoli vicino al raddoppio al 76′: Buongiorno lancia per Lukaku che aggancia col mancino e serve al centro Raspadori che arriva in corsa e spara alto. Tre minuti dopo il Lecce risponde con Krstovic che prova a sorprendere il Napoli con una sassata dalla distanza che per poco non trova la porta. Squadre sfilacciate e schemi saltati: prova ad approfittarne all’82’ il Napoli con Lukaku che innesca Di Lorenzo, ma il capitano azzurro viene murato da Gaspar.

Lecce nuovamente pericoloso all’84’, con una azione ben orchestrata: la palla da Krstovic arriva a Dorgu che da posizione defilata non calcia sul secondo palo ma cerca un compagno al centro trovando però l’intervento decisivo di Di Lorenzo. Calcia al volo, invece, Dorgu all’89’ quando la palla gli arriva sul sinistro dopo una punizione di Oudin sporcata dal Napoli, ma il tiro dell’esterno salentino termina ampiamente a lato.

Mentre a fine partita in sala stampa, Antonio Conte ha cosi commentato la gara e non solo:

Sulla prestazione: “Abbiamo fatto quello che andava fatto, ossia portare tre punti a casa. Abbiamo dominato fino alla fine. Chi viene qui sarà guardingo. Dobbiamo essere pazienti, il gol arriva. Bisogna preparare anche la fase di non possesso per non rischiare di restare con il cerino in mano. Abbiamo vinto contro una squadra che occupa un posto bugiardo in classifica. Sono convinto che il Lecce si salverà”

Sulla partita: “Non è stata una partita sporca perché non abbiamo dovuto pensare a difendere. E’ stata una partita contro una squadra chiusa. Contro squadra chiuse devi essere organizzato per segnare e non subire. Il primo tempo a Empoli è stato sporco”

Dove si può arrivare? “Ottenere i tre punti in partite del genere non è semplice. Il Lecce era ben preparato e la squadra ha dimostrato maturità nonostante la forza”

Sul Milan: “A San Siro non sarà una passeggiata di salute. Capiremo chi siamo. Dico ai ragazzi di guardare partita per partita con umiltà e voglia di migliorarsi. Dobbiamo essere compatti perché ci potranno essere momenti di fatica. Proveremo a non deludere nessuno, però, questa squadra sta facendo qualcosa di importante che nessuno si aspettava a inizio campionato”

Mentre Gotti allenatore del Lecce, ha cosi commentato dopo la gara:

Stavolta il Lecce ha salvato la faccia dopo il risultato tennistico maturato al Via del Mare contro la Fiorentina: eppure, neanche una prova attenta dietro e a tratti gagliarda davanti è bastata per strappare punti, come evidenziato da un Gotti comunque in parte rinfrancato. “Ho avuto le risposte che volevo: ho visto una squadra compatta che ha saputo reagire alla situazione, dimostrando la voglia di tirarsi presto fuori da questo momento”. Momento di difficoltà esacerbato da un calendario che ha messo di fronte ai salentini tutte squadre di alta caratura: ora per i giallorossi, attesi dagli scontri diretti con Verona ed Empoli, l’orizzonte sulla carta si fa meno tetro. “Non mi accontento di perdere con onore. Di oggi comunque salvo l’atteggiamento avuto prima e dopo la rete del Napoli, ma di sicuro dobbiamo migliorare nella precisione sotto porta. Anche dietro dobbiamo crescere: la partita con la Fiorentina ci ha spaventato, amplificando alcune nostre fragilità”.  

Le pagelle:

Napoli

Alex MERET 6,5: clean sheet, nonostante i numerosi tentativi del Lecce. Non sempre tra lo specchio, in cui comunque il portiere azzurro fa un’ottima guardia.
Giovanni DI LORENZO 7,5: si arrende alla rete annullata al 26′ per offside segnandone uno buono al 73′ in mischia e in sfondamento sia su Falcone che su Krstovic. Oltre ad arare sistematicamente l’out di destra nonostante uno scomodissimo cliente come Banda.
Amir RRAHMANI 6: le offensive più insidiose dal Lecce arrivano dagli esterni. Nella sua zona fa buona guardia senza essere mai effettivamente chiamato all’intervento.
Alessandro BUONGIORNO 6,5: effettua un salvataggio d’oro all’85’ sul passaggio di Dorgu a Rebic ed è impeccabile per tutto il match in fase di disimpegno. Anche se, al 68′, rischia l’autorete in tuffo di testa.
Mathias OLIVERA 7: tra i migliori in campo per grinta e velocità. E tante, tantissime chiusure.
André-Frank ZAMBO ANGUISSA 6: detta i tempi della metà campo azzurra, anche se spesso va a sbattere contro il muro leccese.
Billy GILMOUR 6,5: alla prima da titolare, l’ex Brighton estrae dal cilindro una prova speciale, fatta di preziosi suggerimenti in fase creativa.
Dal 71′ Giacomo Raspadori 5,5: subito dopo l’1-0 di Di Lorenzo, sciupa colpevolmente un rigore in movimento.
Scott McTOMINAY 7: suo il colpo di testa da cui nascerà il gol decisivo di Di Lorenzo. Spesso, grazie a tecnica, esperienza e caparbietà, trascina l’intera fase offensiva.
Cyril NGONGE 5,5: croce e delizia. L’ex Verona riscalda i guantoni di Falcone a fine primo tempo e i fa notare per alcune buone accelerazioni. Ma perde anche palloni elementari, che lo costringono anche a un intervento da cartellino giallo su Rafia. Nel complesso, una sufficienza stiracchiata.
Dal 57′ Matteo Politano 6,5: subito in partita, disegna il cross dalla bandierina per McTominay, da cui nasce la rete decisiva di DI Lorenzo
Romelu LUKAKU 5: si riprende dopo il vantaggio di Di Lorenzo, in appoggio al reparto offensivo, ma al 55′ sciupa un gol già fatto, spedendo altissimo un succulento pallone dal limite dell’area piccola. In generale, viene ben contenuto da Baschirotto e compagni.
Dall’85’ Michael Folorunsho: sv.
David NERES 5,5: gara con luci ed ombre. L’ex Benfica sembra sempre poter sbaragliare la difesa avversaria, ma tutto ciò resta sempre una mera illusione.
Dal 72′ Khvicha Kvaratskhelia 6: qualche scambio di buon livello dal momento del suo ingresso, fino al triplice fischio.
Mister Antonio CONTE 6: in ottica turno infrasettimanale, ampia un deciso turnover. Il suo Napoli la decide con capitan Di Lorenzo, per una vittoria tanto inaspettatamente sudata, quanto preziosa.
Lecce
Wladimiro FALCONE 7: subisce un gol ma, dopo i 6 incassati dalla Fiorentina la scorsa settimana, tira fuori una prova sontuosa sia tra i pali che in uscita.
Andy PELMARD 6,5: il terzino in prestito dal Clermont Foot è protagonista di chiusure difensive e diagonali di alto livello.
Kalonda GASPAR 6,5: ordinato, il centrale angolano. Che blocca anche un certo Lukaku.
Federico BASCHIROTTO 6,5: salta di testa in difesa e in attacco. Fa valere tutta la sua stazza.
Patrick DORGU 5,5: spia dell’out di destra. Compie tuttavia un grave errore di valutazione all’85’ cercando di servire Rebic al posto di tirare in porta da ottima posizione.
Lassana COULIBALY 5,5: senza spunti da interno destro.
Dal 78′ Ante Rebic: sv.
Ylber RAMADANI 6,5: gran diga di centrocampo, non si contano i palloni recuperati.
Hamza RAFIA 5,5: bene in fase creativa, anche se un po’ timido nel pressing.
Dal 69′ Balthazar Pierret 6: garantisce maggiore solidità rispetto al compagno sostituito.
Santiago PIEROTTI 6,5: guadagna fallo e corre a tutto spiano là davanti. All’argentino è mancato solo il gol.
Dall’84’ Rémi Oudin: sv.
Nikola KRSTOVIC 6,5: ci prova dalla distanza e, spesso e volentieri, dialoga bene sia con Pierotti che con Banda.
Lameck BANDA 7: manda letteralmente in tilt la difesa avversaria con le sue giocate e accelerazioni brucianti.
Dal 70′ Nicola Sansone 6: partecipa con buoni spunti al forcing finale del Lecce.
Mister Luca GOTTI 6: la sua squadra gioca con la leggerezza contro un avversario-corazzata dopo il tremendo 0-6 contro la Fiorentina. E lo fa con ordine, disciplina e tanta attenzione in più.
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