Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Olivera; Anguissa, Gilmour, McTominay; Ngonge (12′ st Politano), Lukaku (40′ st Folorunsho), Neres (26′ st Kvaratskhelia). A disp.: Turi, Caprile, Juan Jesus, Marin, Mazzocchi, Simeone, Zerbin, Raspadori. All.: Conte
Lecce (4-5-1): Falcone; Pelmard, Gaspar, Baschirotto, Dorgu; Pierotti (38′ st Oudin), Ramadani, Coulibaly (33′ st Rebic), Rafia (24′ st Pierret), Banda (24′ st Sansone); Krstovic. A disp.: Fruchtl, Samooja, Borbei, Jean, McJannet, Kaba, Morente. All.: Gotti
Arbitro: Tremolada
Assistenti: Tolfo e Trinchieri, Sacchi quarto uomo.
Var: Meraviglia Avar Abisso
Marcatori: 28′ st Di Lorenzo (N)
Ammoniti: Ngonge, Di Lorenzo (N), Pierotti, Rebic (L)
Il Lecce si chiude con ordine e si mostra organizzato, ma crolla sotto i colpi di Giovanni Di Lorenzo. Prima un goal annullato, poi quello che nella ripresa regala 3 punti pesantissimi al Napoli e lascia gli azzurri in vetta alla classifica in vista del grande appuntamento di San Siro in programma martedi prossimo.
Napoli-Lecce era più che mai carica di significati. Ritornava infatti, denso e dolcissimo il ricordo della gara del 1989 disputata in un allora stadio San Paolo a misura di lavori in corso, per il secondo tricolore e per il mondiale italiano. In quella domenica di andata, col Napoli in testa, Maradona, fresco sposo, ebbe in dono una scultura indirizzata al suo matrimonio e ai significati amorosi.
In quella stessa domenica un ventenne con la maglia numero dieci segnò il suo primo gol in serie A. Quel giocatore si chiama Antonio Conte e oggi siede sulla panchina della squadra che gioca nello stadio che adesso porta il nome dell’altro numero dieci, quello che avrebbe risolto quella partita con una giocata al limite dell’immaginazione.
La gara interna col Lecce due anni fa fu per il Napoli la svolta psicologica, con un pareggio deludente e prestazione poco convincente prima di trovare il passo indisturbato verso il trionfo. Ecco che anche adesso, sia pur in condizioni ancora differenti, la sfida al Maradona coi pugliesi assumeva il significato di un’ulteriore possibilità, a ridosso di un calendario che dal turno successivo impone agli azzurri un ciclo di gare tra scontri al vertice e avversari di misura superiore, come Milan, Atalanta, Inter e Roma. Al sondaggio definitivo delle aspirazioni tenute un po’ nascoste proprio da quell’uomo che tanti anni fa fece uno sgarro innocuo proprio col numero dieci sulle spalle.
Ma andiamo alla gara di oggi, dove la partita si rivela molto combattuta nei minuti iniziali: il Lecce non rinuncia a ripartire e limita gli attacchi della truppa di Conte che si rende pericolosa per la prima volta al 14′, su un contropiede innescato da Anguissa che pesca Ngonge il quale, da fuori area, prova a sorprendere con un piazzato Falcone che però blocca senza grandi problemi.
Il Lecce risponde tre minuti dopo con Dorgu che ci prova da fuori, senza però inquadrare lo specchio della porta. Nuovo tentativo del Napoli al 24′ con l’altro esterno: Neres lavora un buon pallone sulla sinistra, dialoga con Gilmour e poi ci prova dal limite, chiamando Falcone a un intervento agevole in tuffo. Il risultato si può sbloccare al 26′, quando Di Lorenzo riceve un buon pallone e lo serve a Ngonge. L’ex Verona calcia a botta sicura ma trova la respinta di Falcone, l’azione viene alimentata dal tiro di Olivera che si trasforma in un assist per Di Lorenzo che da due passi insacca, ma il gol del capitano azzurro viene annullato per fuorigioco dopo revisione del Var. Un minuto dopo ci prova anche McTominay che di testa non trova la porta.
Brividi per il Napoli al 34′ quando, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Baschirotto colpisce di testa, ma Meret prima e Buongiorno poi salvano sulla linea. Due minuti dopo ancora un’occasione per il Napoli: un tiro da fuori di Ngonge viene deviato e diventa un assist per Lukaku che da buona posizione calcia debolmente tra le braccia di Falcone. L’estremo difensore del Lecce deve metterci la manona al 42′, quando Ngonge lascia partire un mancino particolarmente insidioso dal limite dell’area. Prima dell’intervallo si riaffaccia in attacco il Lecce dopo un break di Rafia che serve Banda ma l’esterno giallorosso da fuori spara ancora sopra la traversa e il primo tempo termina a reti inviolate.