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Serie A, Venezia Napoli finisce pari, delusione dei tifosi

Serie A, Venezia Napoli finisce pari, delusione dei tifosi

17 Marzo 2025 Off Di Claudio Greco

SSC Napoli: 1 Meret, 5 Juan Jesus, 7 David Neres, 8 Scott Mctominay, 11 Romelu Lukaku, 13 Rrahmani, 17 Oliveira, 22 Di Lorenzo, 68 Lobotka, 77 Kwaratskheila, 99 Anguissa.
A disposizione: Contini, Caprile, Gilmour, Marin, Simeone, Politano, Zerbin, Ngonge, Mazzocchi, Spinazzola, Gioielli, Raspadori. Allenatore Antonio Conte

Venezia FC.: 35 Filip Stankovic, 4 Isdzes, 6 Busio, 7 Zampano, 10 Yeboah, 11 Oristanio, 14 Caviglia, 15 Altare, 33 Sverko, 77 Ellertsson, Franco Carboni. 
A disposizione: Joronen, Grandi, Haps, Gytkjaer, Bjarkason, Pohjanpalo, Cringoj, Schingtienne, Candela, Chiesurin, Anderesen, El Haddad. 

Arbitro: Francesco Cosso:

Assistente 1: Edoardo Raspollini  Assistente 2: Domenico Palermo Quarto uomo: Matteo Marchetti

Var: Luigi Nasca  Avar: Daniele Paterna

Non va oltre lo 0-0 il Napoli sul campo del Venezia. Grande protagonista il portiere del Venezia Radu anche se la squadra di Di Francesco ha avuto diverse occasioni da rete. Nella squadra di Conte il più brillante è McTominay

Il Venezia arrivava a questa sfida con una striscia di tre risultati utili consecutivi. La squadra di Di Francesco ha costretto al pareggio squadre più quotate come Lazio, Atalanta e Como. La vittoria, però, mancava e continua a mancare da tanto tempo: l’ultima risale al 2-1 col Cagliari del 22 dicembre scorso. Ecco spiegata la penultima posizione dei lagunari che sono a -6 dalla zona salvezza.

Il Napoli insegue l’Inter e lo fa con convinzione. La squadra di Conte ha vinto ormai solo una partita delle ultime 6 di campionato, ma il pareggio con i nerazzurri per 1-1 e la vittoria contro la Fiorentina di settimana scorsa ha riacceso l’entusiasmo. Sì, il Napoli ha avuto un momento di impasse, anche dovuto al mercato poco convincente di gennaio, considerando la partenza di Kvaratskhelia al PSG, ma i partenopei sono ripartiti e non volevano dare respiro ai nerazzurri, ma e’ inevitabile che il pareggio di ieri contro il Venezia lascia molti rimpianti.

Il clima è caldo a Venezia, e non solo per il meteo. La temperatura è alta al Penzo, e la squadra di casa parte molto stretta, attacca con tutti gli uomini l’area del Napoli, fa pressing ma anche palleggio, Perez è fra i migliori della squadra di Di Francesco a dettare i tempi, c’è un vivacissimo Zerbin (ex) che cavalca la fascia a tutta velocità e piazza i cross più interessanti. L’idea è fare filtro a centrocampo e bloccare i portatori di palla avversari.

Ma andiamo alla gara che vede il Napoli partire subito forte, con un palo interno di Raspadori al 5′, poi è McTominay al 18′ a impegnare Radu con un colpo di testa su calcio d’angolo. Gli azzurri fanno la partita e schiacciano i padroni di casa nella loro trequarti, ma il Venezia ha una colossale occasione di passare in vantaggio al 42′, quando – dopo una parata di Meret su Ellertson – il pallone finisce sui piedi di Fila che può battere a porta vuota, ma è provvidenziale Rrhamani a respingere sulla linea. In chiusura di primo tempo è Lukaku ad andare vicinissimo al gol, ma il suo colpo di testa precisissimo nell’angolino basso trova Radu strepitoso nel bloccare la sfera poco fuori dalla linea di porta.

Il secondo tempo è sulla falsariga del primo: il Napoli preme, ma con meno pericolosità della prima frazione. L’unica vera occasione è al 63′ sui piedi Politano, il cui sinistro da posizione molto defilata viene ribattuto in corner. Conte prova a cambiare le carte in tavola a un quarto d’ora dalla fine, effettuando ben quattro sostituzioni tutte assieme (quella di Juan Jesus per Rrhamani è obbligata dall’infortunio del kosovaro), ma è l’ex Zerbin a far venire un brivido agli azzurri con un tiro cross da destra su cui il nuovo entrato Gytkjaer non riesce ad arrivare. Un sinistraccio alto di Politano all’83’ e una chance sotto misura per il neo entrato Simeone al 93′ sono le ultime occasioni per il Napoli, che torna da Venezia con un solo punto e tanti rimpianti in chiave Scudetto.

Intanto Conte a fine partite ha cosi commentato : “La sosta arriva al momento opportuno? Beh, ci rimane mezza squadra – spiega Conte -. Sfrutteremo la sosta per continuare a lavorare, magari organizzando qualche amichevole per chi è arrivato a gennaio così da farli entrare meglio nel contesto e nella condizione. Sicuramente completeremo il recupero di Neres. Speriamo che chi va in Nazionale, torni sano e salvo. Non sono affatto deluso comunque“.
CONTINUA Conte: “Penso che la partita l’abbiamo fatta dall’inizio alla fine. In queste partite se fai gol, come fatto da Inter e Roma, fatichi ma puoi portarle a casa. Se invece come noi, Lazio e Atalanta non lo fai poi hai difficoltà, questo è un campo ostico. Le occasioni le devi ottimizzare. Non era neanche facile, hanno impostato la partita sulle lunghe e giocavano tutto sulle seconde palle. Sono soddisfatto della prestazione, poi volevamo vincerla. L’aspetto positivo è aver creato tanto, negativo non averle concretizzate. Mi ha dato fastidio solo il contropiede 6 contro 2, quello non deve mai accadere. Noi in quel momento abbiamo staccato il cervello e non deve mai accadere“.
La partita di Bergamo? A noi non sposta niente, dobbiamo guardare a noi stessi e dare tutto come abbiamo fatto oggi. Poi alla fine vedremo i prodotti dei nostri sforzi. Sono stato sempre critico quando c’era da esserlo come a Como. Oggi no, è una partita che meritavamo di vincere ma un pareggio ci sta. Però il cervello deve restare sempre acceso
Cosa cambierà con la sosta per le nazionali? Quest’anno ci sono state altre soste, faremo le stesse cose delle altre: lavoreremo con chi rimarrà che saranno più di 10 calciatori“, spiega il tecnico azzurro. “Se c’è qualcuno in ritardo cercheremo di sfruttare questo tempo per lavorare e portare tutti quanti sullo stesso livello. Non cambierà niente
La partita  l’abbiamo fatta  – prosegue il tecnico azzurro -. Non so per quale motivo il campo non era stato bagnato e la palla non scorreva. Forse era la prima volta che succede una cosa del genere quest’anno, ho chiesto a Eusebio (Di Francesco, ndr) se era una loro scelta ma mi ha detto di no. Per vincere le partite devi fare gol, le crei e forse devi essere più cattivo ma quello che è successo alla fine non lo tollero e ai ragazzi gliel’ho spiegato bene. Le squadre che vogliono diventare forti devono sempre avere la testa, dal primo all’ultimo minuto
A livello di partita non penso che ci abbiano messo in difficoltà, il Napoli ha fatto la partita su un campo difficile contro una squadra in salute. Chi ha giocato contro di loro ha sempre faticato, quando hai tante occasioni devi fare gol. Le occasioni loro sono nostre disattenzioni, quello che non deve mai accadere è il contropiede che abbiamo preso nel finale. Con quello che è successo alla fine rischi di portare a casa un sconfitta che in questo momento del campionato sarebbe stata diversa rispetto a un pareggio“.

 

LE PAGELLE

Venezia

Ionut RADU 7,5 – Prende t:utto quello che c’è da prendere, dai colpi di testa di McTominay alla conclusione di Raspadori fino alla zuccata di Lukaku. C’è lui insomma a dire di no, oggi, al Napoli. Uomo partita.
Joel SCHINGTIENNE 6,5 – Ottima prestazione dietro, dove con Idzes e Cande oggi mette su una linea tosta e che riesce a contenere le giocate del Napoli.
Jay IDZES 6,5 – Tanti corpo a corpo con Lukaku. Mette su una partita davvero tosta, ben condotta, dove non fa in difficoltà più di tanto con la fisicità del belga.
Fali CANDE 6,5 – Anche da parte sua pochissime sbavature. Scherma bene le – poche – azioni pericolose di Politano.
Alessio ZERBIN 6,5 – Positivo, specialmente nel primo tempo, dove riesce anche in qualche bella giocata offensiva, come quando lascia Buongiorno sul posto con tunnel e cross pericoloso.
Alfred DUNCAN 6,5 – C’è tanta fisicità e intensità oggi con lui in mezzo al campo. Gran lavoro sia su Lobotka che su Gilmour. Dal 70′ Issa DOUMBIA 6 – Finale onesto, dà il suo contributo alla squadra.
Hans NICOLUSSI-CAVIGLIA 7 – Il migliore tra i giocatori di movimento del Venezia. Qualità in mezzo campo, letture, capacità di inserirsi e calcio da fuori. In laguna sta facendo davvero una bella stagione. Questa prestazione, oggi, contro il Napoli, ne è solo l’ennesima conferma.
Kike PEREZ 6,5 – Tanta qualità nel palleggio e nelle uscite, che il Venezia prova a fare nonostante il gap tecnico differente rispetto agli avversari. La squadra di Di Francesco oggi ha davvero convinto. Dall’87’ Gianluca BUSIO – sv.
Mikael Egill ELLERTSSON 6,5 – È mancata un pizzico di freddezza sottoporta, ma con quel controllo volante era stato eccellente nel mettersi davanti a Meret. Al di là della grande occasione mancata, nel suo match c’è tutto quello proposto oggi dal Venezia: cuore e coraggio. Dall’87’ Ridgeciano HAPS – sv.
Daniel FILA 6 – Lavora tanto per la squadra, prova qualche giocata personale e gioca alla fine una gara valida. Certo, su quella palla vagante, forse, avrebbe potuto angolare un po’ di più. Non proprio l’istinto del ‘killer d’area’, diciamo. Dal 70′ Christian GYTKJAER 6 – Finale onesto dove aiuta la squadra.
Mirko MARIC 6 – Duetta bene con Fila là davanti, creando combinazioni interessanti e valide per il Venezia. Poi si infortuna alla caviglia e lascia il campo. Dal 38′ Gaetano ORISTANIO 5,5 – Forse l’unico un po’ deludente. Il suo ingresso – a freddo – non porta a grandi giocate per Di Francesco, che anzi perde qualcosa rispetto a quanto offerto da Maric nell’intesa con Fila.
All. Eusebio DI FRANCESCO 6,5 – Il suo Venezia gioca con personalità, chiudendo gli spazi senza mai rinunciare però a far calcio ogni qualvolta ne ha l’occasione. Una partita davvero gagliarda per una squadra che, dati alla mano, è al penultimo posto del campionato. Insomma, questo Venezia gioca. Il problema però, per Di Francesco, da anni ormai, è che le sue squadre comunque raccolgono troppo poco.

Napoli:

Alex MERET 6,5 – Quasi mai chiamato in causa, se non in un’uscita su Ellertsson dove si dimostra attento.
Giovanni DI LORENZO 5– Spinge meno del solito sulla catena di destra, dove oggi il Napoli non riesce a incidere né con lui né con Politano.
Amir RRAHMANI 7 – Salva sulla linea un gol fatto, con il tiro a botta sicura di Fila che è respinto dalla sua attenta presenza. Decisivo. Dal 77′ Juan JESUS – sv.
Alessandro BUONGIORNO 6 – Dietro non commette quasi mai sbavature, gestendo bene le insidie del Venezia.
Matteo POLITANO 5,5 – Vale il discorso fatto per Di Lorenzo: si sono viste versioni del Napoli decisamente più brillanti su quella catena di gioco. Oggi fatica a creare superiorità numerica e trovare la giocata giusta.
Billy GILMOUR 6 – Lo scozzese, diventato ormai titolare nelle ultime settimane, gioca una partita pulita da ruolo di ‘play alternativo’. Senza strafare, ma senza nemmeno – di conseguenza – trovando quelle giocate che poi spostano gli equilibri. Dal 77′ André-Frank ZAMBO ANGUISSA – sv.
Stanislav LOBOTKA 5,5 – Prova a trovare il varco giusto, ma il Venezia oggi fa densità lì in mezzo e tutto il centrocampo dei lagunari ne scherma un po’ le sue azioni.
Scott McTOMINAY 6,5 – Quello che ci prova più di tutti, con i soliti inserimenti di testa dove sono davvero tutte sue. Sfiora il gol, ci prova, ma sbatte sempre sullo scatenato Radu.
Leonardo SPINAZZOLA 6,5 – Una più che discreta spinta a sinistra, dove dal suo piedi nascono le azioni offensive alla fine più pericolose quest’oggi per il Napoli. Dal 76′ Matias OLIVERA – sv.
Giacomo RASPADORI 6 – Di tutto il fronte offensivo partenopeo, alla fine da Venezia colui che esce dal campo avendo impegnato più volte Radu è proprio il ‘piccolo’ Raspadori. Un palo nel primo tempo, a cui segue poi una conclusione violenta. Si spegne un po’ alla distanza. Ma la prestazione c’è stata. Dal 76′ Noah OKAFOR – sv.
Romelu LUKAKU 6 – Non sarà più quello di un tempo per incisività e capacità di fare la differenza in Serie A, ma alla fine risponde a ciò che gli chiede l’allenatore: elastico per la squadra e presenza fisica. Sfiora un gol di testa chiamando Radu al paratone. Una volta, forse, Lukaku, queste partite le decideva da solo, specie ai tempi dell’Inter. Oggi non è più così. Dall’87’ Giovanni SIMEONE – sv.
All. Antonio CONTE 5– Il suo è un Napoli da compitino, una squadra con tanto potenziale ma che non esprime certo un calcio da far strabuzzare gli occhi. E questo non lo scopiamo certo oggi. Quello che stiamo scoprendo, casomai, ed è una novità per le squadre di Conte, è l’incapacità nel momento decisivo della stagione di vincere. Col pari odierno fa una vittoria nelle ultime sette uscite ufficiali di Serie A. Pochino, se l’obiettivo è lo Scudetto.
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