
Taglio del numero dei Parlamentari, elisir di lunga vita per la Legislatura ma non per il Governo…
09 Ottobre 2019Lunedì sera in un Circolo esclusivo della Capitale su una riva del Tevere, l’antefatto, il prologo all’Evento di ieri. Una cena per due. Per la prima volta Nicola Zingaretti e Luigi di Maio si sono incontrati da soli. C’era da confrontarsi sul cosa fare dopo il taglio dei Parlamentari per neutralizzare Matteo Renzi, il Furbetto di Rignano sull’Arno…
Avviato il confronto tra i Due, il Parlamento intanto ha regalato l’Elisir di Lunga Vita alla Legislatura stabilizzandone le tensioni attraverso il taglio del numero dei Parlamentari. Da oggi nessuno avrà più voglia di invocare il voto anticipato, lo stesso Discolo di Rignano sull’Arno – Matteo Renzi – avrà poco da provocare nei confronti degli Alleati di Governo. Al Ragazzo Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti potrebbero rispondere con un pernacchio di Eduardiana Memoria.
Una sforbiciata che allontana la voglia di elezioni anticipate
Si riducono di un terzo i posti in Parlamento ovvero un terzo degli attuali Parlamentari sono a rischio-disoccupazione. Quanto basta per indurre tutti a miti consigli.
Taglio dei Parlamentari approvato pressoché all’unanimità, fanno festa i Cinquestelle sotto Montecitorio. Una euforia eccessiva considerando i pressoché nulli benefici che si riverberanno nelle tasche dei cittadini.
Elisir di lunga vita alla Legislatura ma non al Governo. Potrebbe nascerne un altro fondato sulla stessa alleanza M5s-Pd-Leu-Italia Viva ma con un programma meglio definito. E con un nuovo Premier se le parole di Conte al Copasir sull’Affaire Russiagate non risulteranno convincenti…
Archiviato il per certi versi Tafazziano provvedimento, i Parlamentari si sono resi prigionieri delle Poltrone attaccandosi ad esse con il voto che consente loro la sopravvivenza garantita per altri tre anni. Fatti salvi, stipendi, pagnotte e mutui-casa accesi ad inizio Legislatura.
Per Salvini e Renzi si profilano campagne elettorali lunghe tre anni. Il rischio del logoramento
E si complica il futuro per Matteo Salvini e Matteo Renzi. Una campagna elettorale lunga tre anni logora, e logora ancor di più quando non si hanno argomenti. Salvini non potrà ancora campare a lungo sulla presunta Emergenza Migranti, Renzi non potrà battere la grancassa sulla proposta di un Vago Futuro.
Il tutto mentre continuerà l’ormai stantio dibattito tra i sostenitori della necessità di creare opportunità di lavoro (il lavoro che non c’è e che è destinato a diminuire in seguito all’impiego delle intelligenze artificiali) e i sostenitori della necessità di assicurare a tutti forme di sopravvivenza anche ricorrendo a Misure puramente Assistenziali.
L’ex Capo Scout, il Governatore della Liguria e il Pariolino Calenda a rischio spiaggiamento
In questo scenario, come certi cetacei in debito di orientamento, hanno buone probabilità di finire spiaggiati i progetti del Governatore della Liguria Giovanni Toti e del Pariolino Carlo Calenda. Ad essi potrebbe aggiungersi l’Ex Capo Scout della provincia Fiorentina, Demiurgo di Italia Viva, una iniziativa – questa di Renzi – che ricorda la scissione nel 2010 di Gianfranco Fini dal Pdl e la conseguente nascita di Futuro e Libertà. Anche in quella occasione molti Parlamentari aderirono al Progetto dell’allora Presidente della Camera.
Ma si trattò di una Bolla che si dissolse tra i rumors e i veleni attorno alla casa di Montecarlo e col deludente risultato delle Politiche 2013. Futuro e Libertà ottenne lo 0,47 per cento su scala nazionale. Lo stesso Fini dopo trent’anni rimase fuori dal Parlamento. Mario Caruso – Circoscrizione Estero – risultò l’unico eletto…
Ora, alla luce dei recentissimi accadimenti, anche la Bolla Renziana rischia di dissolversi in un battito d’ali. Il peso delle Inchieste Giudiziarie e delle Sentenze – ribadito che i figli non devono pagare per le colpe dei genitori – possono infatti appannare gravemente l’Immagine dell’ex Premier, immagine che lo Stesso sta cercando di rilanciare attraverso quotidiane intemerate. All’ombra delle chiacchiere sul Giglio Magico si sono infatti aggiunte – è notizia recentissima – le condanne in primo grado a un anno e nove mesi di Mamma Lalla e del Babbo (Laura Bovoli e Tiziano Renzi) per false fatturazioni; e ancora il Babbo Pasticcione rischia il rinvio a Giudizio per l’Affaire Consip (il giudice si pronuncerà tra sei giorni), il tutto mentre il Fidatissimo Amico di Famiglia Luca Lotti è stato rinviato a Giudizio per l’Affare più Appetitoso d’Europa con al Centro la Centrale Acquisti Consip. Un intreccio inquietante di fronte al quale può apparire perfino poca cosa la Spectre adombrata dallo stesso Matteo da Rignano sull’asse Palazzo Chigi-Casa Bianca.
Ps. Nota per gli Ortodossi della Lingua Italiana. Nella stagione in cui si tende ad inibire e a limitare l’uso delle Maiuscole, vado controcorrente. E chiarisco: le Maiuscole presenti nel testo non contemplate dal corrente galateo linguistico sono volute, esse rappresentano una licenza grafica dell’Autore e intendono conferire la giusta importanza al ruolo della parola attenzionata dalla maiuscola.
08/10/2019 h.18.30