
Tar Piemonte: Stop alla caccia in tutta la Regione
18 Ottobre 2024Dopo la sentenza in merito al ricorso delle associazioni Federazione nazionale Pro Natura, LEAL e OIPA, Il TAR del Piemonte ha stoppato il Calendario Venatorio regionale per la stagione 2024/2025.
Tar Piemonte: Stop alla caccia in tutta la Regione
Subito dopo la sentenza in merito al ricorso delle associazioni Federazione nazionale Pro Natura, LEAL e OIPA, Il TAR del Piemonte ha stoppato il Calendario Venatorio regionale per la stagione 2024/2025 comprensivo degli allegati A, B, C relativi alle istruzioni operative supplementari, fermando la caccia in tutta la regione.
Il giudice intanto ha già dato il suo parere favorevole per quello che concerne la richiesta urgente di sospensiva riconoscendo la situazione di “eccezionale gravità e urgenza”, rimandando ulteriori valutazioni in merito al “fumus boni juris”.
Alla base di questo provvedimento c’è senza ombra di dubbio la mancata trasparenza da parte della Giunta Regionale. Il calendario venatorio per essere approvato e pubblicato deve avere il parere obbligatorio, ma non vincolante di ISPRA, che sarebbe l’ organo tecnico consultivo di Stato e Regioni.
Inoltre il calendario venatorio regionale è ben lontano in modo significativo dal parere ISPRA, con critiche pesanti fatte da questo organo tecnico quasi come fosse costituito da incompetenti non aggiornati.
Tuttavia, l’allegato C del Calendario venatorio contenente le controdeduzioni al parere ISPRA non veniva mostrato e non pubblicato sul BUR. ma anche la successiva richiesta della Federazione nazionale Pro Natura viene bocciata anche la proroposta di acquisirne copia.
Quindi questa sospensione è stata inoltre motivata da diverse irregolarità ottenute durante il processo di approvazione del calendario.
Così la mancanza di un adeguato aggiornamento del Piano faunistico venatorio che non tiene conto delle modificazione ambientali e del clima, potrebbe mettere a rischio la presenza di specie animali in cattive condizioni e a rischio di estinzione come per esempio la moretta, la pernice bianca, la coturnice, il fagiano di monte, l’allodola.
Questi animali sono tutti da salvaguardare proprio perchè sono considerati animali in via di estinzione. Quindi gli animali selvatici che ci sono nella Regione Piemonte dovrebbero meritare secondo queste fondazioni, amministratori pubblici che pensino più agli animali che a loro stessi e anche alla salvaguardia della natura e che fossero meno propensi a sostenere l’estremismo venatorio di una minoranza della popolazione che non interessa affrontare queste delicate questioni. Gli animali sono un bene prezioso e sono un patrimonio collettivo.