25 Aprile: “Noi incompatibili con il Fascismo”. In calce l’autografo di Giorgia Meloni. La Premier spazza via il Pregiudizio dal proprio profilo politico

Intanto, se – come sostiene Renato Nesi nel suo Libro – è vero che la Forma è Sostanza, le parole pronunciate dalla Premier oggi, giorno della Festa della Liberazione, chiudono almeno formalmente la Questione. L’Inquilina di Palazzo Chigi – forse anche in seguito alla pubblica sollecitazione di Gianfranco Fini, l’Uomo del Congresso di Fiuggi – si è ufficialmente dichiarata Non Fascista pur evitandoo di pronunciare la parola “Antifascista”. Ha scelto – in sostanza – il modo meno imbarazzante per allontanare i Pregiudizi dal Proprio Profilo Politico.

Da domani – quindi – Giorgia Meloni dovrebbe essere giudicata esclusivamente in base alla Azione Politica di cui si renderà promotrice.

Parole senza Se e senza Ma, le sue. Ma anche Equilibrismi Lessicali sul filo dei Funamboli.

Parole che suoneranno da monito per i vari Ignazio La Russa, Fabio Rampelli, Francesco Lollobrigida, Carlo Fidanza e altri Nostalgici sfusi e a pacchetti.

Parole che tuttavia – sulla base di quanto discettato dal Sottoscritto negli ultimi articoli – non possono cancellare i dubbi sulle reali pulsioni interne della Leader di Fratelli d’Italia. Ma questi sono dubbi che – al di là della Forma – ricadono sul reale sentire di Ciascuno di noi.

La Maschera e il Volto, ricordate? E’ iI Titolo della Commedia e del Famoso Film fondato sugli equivoci tra Forma e Sostanza che si adatta al dibattito di questo 25 Aprile. Equivoci che non potranno mai essere cancellati dal Teorema “La Forma è Sostanza” del suddetto scrittore Renato Nesi

Inutile dire che l’arrovellamento intellettuale conferma che la Questione sia materia da offrire agli indagatori dell’Animo Umano. E’ Roba per Freud – insomma – e non certo per il Vostro Modesto Tastierista.