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Covid-19 terza ondata, l’Italia si prepara con AstraZeneca, alt all’export di vaccini e nuove restrizioni

Covid-19 terza ondata, l’Italia si prepara con AstraZeneca, alt all’export di vaccini e nuove restrizioni

11 Marzo 2021 0 Di Anita Bonollo

Luce verde per il vaccino AstraZeneca per gli over 65, quando l’Italia tocca la soglia dei 100.000 morti per COVID da inizio pandemia. Draghi blocca l’export dei vaccini e discute su nuove restrizioni per contenere la terza ondata.

AstraZeneca per gli over 65, blocco esportazioni e ulteriori chiusure: così l’Italia prova a contenere le terza ondata

Al via la somministrazione del vaccino AstraZeneca per le persone sopra i 65 anni, approvato dalla Direzione di Prevenzione del Ministero della Salute. La notizia arriva alla soglia dei 100mila deceduti a causa del Coronavirus in Italia da inizio pandemia. Draghi ferma l’export dei vaccini AstraZeneca per l’Australia, e intanto pensa a nuove chiusure per provare a contenere la terza ondata. Così l’Italia prova a contenere la terza ondata.

AstraZeneca, ok per gli over 65

Dopo Pfizer e Moderna, dunque, anche il vaccino AstraZeneca diventa disponibile per le persone al di sopra dei 65 anni. Restano fuori i soggetti particolarmente vulnerabili.

L’approvazione del vaccino arriva a seguito di un parere favorevole del Consiglio superiore di Sanità. Con più di 100mila morti per coronavirus, ora si spera in un rilancio del piano vaccinale in Italia.

Attualmente la media giornaliera italiana si aggira intorno alle 150mila dosi somministrate, per un totale di 5 milioni e mezzo di dosi ricevute. 1.697.225 persone vaccinate, mentre quasi 4 milioni hanno ricevuto la prima dose.

Con tre vaccini disponibili, vengono coperte le persone in fasce d’età tra i 55 e gli over 90, le persone vulnerabili, il personale sanitario, le forze armate e il personale scolastico. Con il via libera di AstraZeneca per le persone con più di 65 anni, ora ci saranno più dosi disponibili per coprire le fasce d’età più a rischio più rapidamente.

Il blocco delle esportazioni di vaccini

Recentemente, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha fatto bloccare l’esportazione di 250 mila dosi di vaccini AstraZeneca prodotte in Italia e destinate all’Australia.

Per la prima volta in UE, è stato messo in atto il “meccanismo di trasparenza delle esportazioni”, istituito dall’Unione a fine gennaio per tutelarsi dalle case farmaceutiche e portarle a rispettare gli obblighi dei contratti.

La decisione arriva dopo il primo vertice in UE per Draghi, durante il quale il Presidente si è detto pronto ad attuare un approccio più duro nei confronti delle aziende farmaceutiche, in modo che siano spinte a rispettare più fedelmente gli impegni contrattuali presi coi paesi dell’UE.

Il meccanismo permette agli stati membri di bloccare le esportazioni dei vaccini prodotti nel loro territorio se l’azienda farmaceutica di competenza non rispetta gli obblighi contrattuali con l’Unione.

L’utilizzo del blocco da parte di Draghi riassume la sua volontà di accelerare col piano vaccinazioni e aumentare velocemente l’inoculazione dei vaccini.

Speranza poi ha dichiarato che l’obbiettivo ora è che “tutti gli italiani siano vaccinati entro la fine dell’estate”.

Nuove chiusure

Intanto l’Italia si ritrova nel pieno della terza ondata e i contagi continuano a salire.

Il 6 marzo Draghi ha firmato il nuovo Dpcm, valido fino al 6 aprile. Prolungato il blocco degli spostamenti tra regioni, confermato il coprifuoco, l’asporto e le consegne a domicilio dopo le 18 e limitate le visite ad amici e parenti ad una sola volta al giorno (in zona gialla, dentro regione, in zona arancione, dentro il comune). Molte regioni si tingono di colori più scuri: Veneto e Friuli-Venezia Giulia diventano arancioni, unendosi a Emilia-Romagna, Marche, Toscana, Abruzzo, Umbria e le province autonome di Bolzano e Trento, e la Campania rossa, insieme a Molise e Basilicata. Subentra una nuova sfumatura per il Piemonte e la Lombardia: l’arancione rafforzato. A differenza dell’arancione, nella zona ‘rinforzata’, le scuole rimangono chiuse ed è vietato spostarsi nelle seconde case.

Inoltre, in alcuni comuni e province sono previste maggiori restrizioni locali varante da ordinanze regionali.

Tuttavia, le misure risultano insoddisfacenti. In giornata, infatti è attesa una modifica del Dpcm che porterà un’ulteriore stretta. Già dal prossimo weekend, tutta Italia potrebbe tingersi di rosso il sabato e la domenica, e potrebbero introdurre altri lockdown locali per contenere i focolai.

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