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Giorgio Parisi vince la Fisica: primo dal 1984. Nobel 2021

Giorgio Parisi vince la Fisica: primo dal 1984. Nobel 2021

06 Ottobre 2021 0 Di Fabio Carolla

Premi Nobel 2021: Giorgio Parisi, professore alla Sapienza di Roma, vince per la categoria di Fisica. “Non me l’aspettavo, ma ci speravo.”

Medicina: Julius e Patapoutian, la ricerca sul tatto

Arriva anche quest’anno il momento tanto atteso per il mondo della scienza: vengono svelati i vincitori del prestigioso Premio Nobel. Il primo premio ad essere assegnato riguarda la categoria forse più importante in questo momento storico di pandemia globale: medicina e fisiologia.

Nella giornata del 4 Ottobre, il Karolinska Institutet di Stoccolma (paese a cui si deve la nascita del premio) fa sapere i vincitori del premio Nobel 2021 per la Medicina. I premiati sono gli americani David Julius e Arden Patapoutian, per la loro ricerca sulle meccaniche del tatto.

In particolare, il contributo dei due scienziati è stato essenziale per capire come i nostri recettori ci permettano di sentire le sensazioni di caldo, freddo, del tatto in generale. Curiosa la storia della scoperta di Julius. La sua ricerca si è avviata come una conseguenza della sensazione pungente provocata dai peperoncini chili che ci fornisce una sensazione di bruciore.

L’americano (con origini armene) Patapoutian ha invece analizzato le cellule sensoriali per scoprire gli stimoli meccanici della pelle e gli altri organi interni.

Fisica: Giorgio Parisi vince, primo in Italia dal 1984

Il 5 Ottobre arriva la splendida notizia per l’Italia. Dalla Sapienza di Roma, il professore Giorgio Parisi riceve la famosa “chiamata”: è stato selezionato come vincitore per il Premio Nobel 2021 per la Fisica. Insieme a lui, il nippo-americano Manabe ed il tedesco Hasselman.

Per l’italiano, la nobile medaglia svedese premia gli sforzi nella ricerca della correlazione fra il disordine e le fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria. Per Manabe ed Hasselman, invece, il riconoscimento degli sforzi sulla ricerca climatica: sono stati capaci di quantificare, in maniera autorevole, gli impatti del riscaldamento globale.

A Roma, il prof. Giorgio Parisi si dice sorpreso: “Un po’ me l’aspettavo, ci credevo, o almeno lo speravo. Ma non ne ero certo”. All’Accademia Nazionale dei Lincei (dove Parisi è vicepresidente) dicono: “Non abbiamo anticipato nulla: neanche una foto”, a ribadire la natura di sorpresa della notizia.

Sempre concentrato sul caos. Questo era lo scopo di Parisi, una carriera spesa in Italia, che ringrazia. “[In Italia] Mi ci sono sempre trovato bene e sono rimasto.” Poi apostrofa: “Dobbiamo avere più fiducia nella scienza. Sbaglia chi pensa che staremmo meglio senza di lei.”

Tanti argomenti, tutti complessi e “tutti disordinati”. Anche durante la pandemia, il professore della Sapienza (dove si laureò nel 1970), ha diretto i suoi sforzi per studiare l’andamento del contagio di Covid. Prima, gli interessi per il bosone di Higgs (anche detta particella di Dio), le interazioni fra neuroni e cervello e la ricerca sulla struttura dei materiali eterogenei.

Un’altra soddisfazione per l’Italia e l’italianità. Dopo i successi sportivi estivi azzurri, il Bel Paese continua il suo 2021 imprimendo lo stampo anche in campo scientifico. D’altronde, il riconoscimento del Nobel in Fisica non arrivava dal 1984, quando lo vinse Carlo Rubbia.

L’arte di costruire molecole: List e MacMillan per la Chimica

Arriva anche il premio per la categoria di Chimica. A vincerlo, il tedesco List ed il britannico MacMillan.

Nel comunicato stampa che sancisce la vittoria, l’Accademia del Karolinska Institutet spiega come “costruire molecole sia una difficile arte”. Per questo, List e MacMillan sono premiati per lo “sviluppo di un nuovo e preciso strumento per la costruzione molecolare: l’organocatalisi”. Scoperta, quella dei due – che divideranno il premio in denaro per metà – a forte impatto sul mondo della ricerca farmaceutica.

Un contributo, inoltre, che si aggiunge alla serie di innovazioni green della scienza, per sottolineare la vicinanza del mondo scientifico (rappresentato dall’Accademia svedese) al tema della sostenibilità.

Il tanzano Gurnah vince il Nobel per la Letteratura

Si aggiorna la lista dei vincitori della famosa medaglia intitolata ad Alfred Nobel. Nel 2021, il Premio Nobel per la Letteratura va al tanzano Abdulrazak Gurnah per la sua “passionata penetrazione degli effetti del colonialismo e del destino dei rifugiato nel golfo tra culture e continenti”.

Lui stesso rifugiato, Gurnah è nato nel 1948 ed è cresciuto sull’isola di Zanzibar fino al 1960. Proprio in quell’anno scappò, per approdare in Inghilterra. Da lì, la passione per la scrittura e la necessità di raccontare cosa significa essere rifugiati, tema ricorrente in tutte le sue opere.

Nobel per la Pace 2021: Ressa e Muratov, la libertà di parola

Il venerdì arriva l’annuncio per uno dei premi più ‘trend’ del Nobel. Nella mattinata, il comitato norvegese per il Nobel annuncia che la medaglia per la pace 2021 viene assegnata ai giornalisti Maria Ressa e Dmitry Muratov.

Il premio riconosce gli sforzi dei due per la “salvaguardia della libertà di espressione, una precondizione della democrazia e della pace duratura”.

La filippina Maria Ressa, difatti, si è sempre battuta, con professionalità e serietà (valori di recente sottovalutati nell’ambito giornalistico), per difendere le libertà della sua patria, contro il crescente autoritarismo della nazione asiatica.

Discorso simile per il russo Dmitry Muratov. Sua la lotta per la libertà di parola nelle difficili condizioni del giornalismo sotto il governo Putin.

A sottolineare l’importanza del settore dei media, interviene la Presidentessa del Comitato Nobel norvegese, Berit Reiss-Andersen: “Senza i media, non si può avere una democrazia forte”. Una vera e propria sentenza su cui riflettere, sopratutto a seguito delle debolezze dimostrate dal settore durante la pandemia di coronavirus.

Il mondo del giornalismo deve combattere il reale pericolo delle sempre più diffuse fake news, che sui social media trovano terreno fertile per proliferare e minare le fondamenta della democrazia: una libera informazione consapevole.

Ultimo premio Nobel 2021: Economica a Card, Angrist ed Imbens

Si chiude anche questa edizione dei premi Nobel. L’ultima categoria a scoprire i propri vincitori è Economia, materia che di recente ha guadagnato maggiore rilevanza nei riconoscimenti dell’accademia svedese.

Lunedì 11 Ottobre la Sveriges Riskbank riconosce a ben tre economisti i propri sforzi nel capire gli attuali meccanismi vigenti nel mondo dell’economia. A ricevere metà del premio è David Card, professore alla University of California, nel campus di Berkeley, USA: suoi gli importanti “contributi empirici del lavoro”.

L’altra metà del premio, invece, viene spartita tra altri due atenei americani. Joshua Angrist (del Massachusetts Institute of Technology, MIT) e Guido Imbens (della Stanford University) ricevono il premio per i loro “contributi metodologici all’analisi delle relazioni causali”.

Nello specifico, i tre economisti hanno saputo mostrare efficacemente le correlazioni di causa ed effetto che derivano da esperimenti naturali. Si legge, inoltre, che il “loro approccio si è diffuso anche in altri campi, rivoluzionando la ricerca empirica”.

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