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Israele, raid sulla Siria dopo i razzi lanciati dall’Iran

Israele, raid sulla Siria dopo i razzi lanciati dall’Iran

10 Maggio 2018 0 Di Pietro Nigro

Si acuiscono gli scontri militari in Medio Oriente. Dopo il lancio di missili iraniani verso Israele, Tel Aviv risponde con i raid sulla Siria.

Alta tensione in Medio Oriente, Israele bombarda la Siria

Si riacutizza la tensione in Medio Oriente, dopo che gli Stati uniti hanno abbandonato gli accordi per la denuclearizzazione dell’Iran. Nella giornata di oggi, Israele ha effettuato diversi raid aerei in Siria come reazione ai missili iraniani lanciati nei giorni scorsi. I raid avrebbero permesso i distruggere tutte le infrastrutture di lancio dislocate dall’Iran in Siria. E secondo Damasco, ci sarebbero state non meno di tre vittime nei raid e almeno due feriti. Dagli Usa arriva il pieno appoggio ai raid di Israele, mentre Germania e Francia raccomandano a tutti di evitare escalation pericolose.

Già martedì scorso Israele ha condotto un attacco missilistico contro la Siria, con obiettivo la base militare di Kisweh. Un attacco che, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani ha provocato almeno quindici vittime, tra cui otto iraniani.

Oggi, un lancio di missili partiti probabilmente dalle basi di lancio che l’Iran ha schierato in vari punti della Siria, e caduti in territorio israeliano per fortuna senza vittime.

Secondo Tel Aviv, infatti, gli iraniani hanno lanciato almeno 20 razzi Grad e Fajr, diretti verso il Golan, ma sono stati intercettati dai sistemi di difesa aerea Iron Dome o che comunque non hanno raggiunto i loro obiettivi. A scopo precauzionale, la popolazione residente sulle alture è stata mandata a dormire nei ricoveri antiaerei, ma oggi le scuole hanno regolarmente aperto.

La risposta israeliana non si è fatta però attende e oggi gli aerei sono stati mandati a lanciare missili contro le infrastrutture militari siriane ed iraniane.

Secondo quanto riportato dai media di Stato siriani, Israele avrebbe lanciato alcune dozzine di missili, che hanno colpito una stazione radar, le postazioni di difesa aerea siriana e un deposito di munizioni. Anche una ventina di militari sarebbe stata uccisa.

Scopo del raid, infliggere danni permanenti a tutto l’apparato bellico siriano ed iraniano. Il portavoce militare israeliano luogotenente colonnello Jonathan Conricus ha riferito che Israele ha distrutto dozzine di siti militari iraniani in Siria, così come le unità antiaeree siriane che hanno cercato inutilmente di abbattere gli aerei israeliani.

Al contempo, però, fonti del ministero della Difesa russo hanno riferito all’agenzia di stampa Ria che le forze di difesa siriane avrebbero comunque abbattuto più della metà dei missili sparati dagli aerei israeliani.

Gli israeliani, dal canto loro, rivendicano il pieno successo del raid. “Abbiamo colpito quasi tutta l’infrastruttura iraniana in Siria – ha detto infatti il ministro della Difesa israeliano Avigdor Lieberman durante la conferenza sulla sicurezza di Herzliya vicino a Tel Aviv – Spero che abbiamo finito con questo capitolo e che tutti abbiano ricevuto il messaggio”.

 

Sostegno Usa alle azioni di difesa di Israele

Dalla Casa Bianca è arrivata la condanna degli attacchi missilistici iraniani, definiti una provocazione, e il pieno appoggio alle azioni difensive israeliane.

“Il dispiegamento del regime iraniano in Siria di missili e sistemi missilistici offensivi puntati su Israele è uno sviluppo inaccettabile e altamente pericoloso per l’intero Medio Oriente”, si legge nel comunicato americano.

Dal canto suo, in questo momento, il Cremlino, che ha un buon dialogo con Israele ma che intanto è militarmente schierata in difesa del regime di Bashr Al-Assad, invita invece sia l’Iran che Israele a mostrare atteggiamenti di maggiore moderazione nell’attuale crisi, al fine di evitare una pericolosa escalation.

La Russia, che è generalmente amichevole con Israele ma combatte nella guerra civile siriana dalla stessa parte dell’Iran, ha invitato entrambi a mostrare moderazione e risolvere le differenze con mezzi diplomatici.

Ed infatti, secondo il ministero degli Esteri siriano l’attacco israeliano ha indicato “l’inizio di una nuova fase di aggressione” contro Damasco.

Anche dalla Francia è arrivata una esortazione all’Iran ad astenersi da ogni “provocazione militare”, insieme con l’alt a “tutte le tentazioni per l’egemonia regionale”.

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