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Il 2023 altro anno a rischio climatico.

Il 2023 altro anno a rischio climatico.

11 Gennaio 2023 1 Di Nunzio Ingiusto

I dati del servizio meteorologico inglese  e di Eurostat non fanno stare sereni. I danni economici  dovuti a ritardi e incertezze politiche.

Nemmeno due settimane dall’inizio e già il 2023 viene presentato come un anno ancora più caldo del 2022. Secondo il servizio meteorologico inglese- il Met office- il pianeta si prepara ad affrontare un’altra annata pazza tra siccità, ondate di calore e temperature in aumento. Anzi, la temperatura media globale sarà 1,08 e 1,32° C più calda della media della seconda metà del XIX secolo. Durante i prossimi undici mesi ci saranno fenomeni che colpiranno la salute e l’ambiente dappertutto nel mondo. L’Europa resta tra i continenti più esposti a fenomeni estremi tra afa, siccità , temporali, alluvioni, bombe d’acqua. Il quadro, insomma, non è per niente tranquillizzante.

Termometro, Estate, Piccante, Calore

 Il Met ha diffuso le sue previsioni proprio quando l’Agenzia Eurostat tirava le somme economiche di dieci anni “vissuti pericolosamente” a causa del clima. Perdite di vite umane, città e regioni in ginocchio, piani climatici insufficienti o non vigenti. I danni economici- che vengono appena dopo le vite umane- sono stati i più alti di sempre: 145 miliardi di euro. Il global warming praticamente non ci ha mai abbandonato, con un aumento pressoché costante di perdite economiche del 2% all’anno. Un anno particolarmente dannoso è stato il 2017, quando il clima è costato all’intera comunità europea quasi 28 miliardi di euro. Lo Stato con la perdita più elevata per abitante stata la Grecia (91 euro per abitante). Al secondo posto c’è la Francia (62 euro) e poi l’Irlanda (42 euro). Bulgaria, Slovenia e Slovacchia, invece, sono state le meno danneggiate. Attenzione, però, dicono gli esperti inglesi: l’Europa si sta scaldando due volte più velocemente del resto del pianeta. E la causa sarebbe la diminuzione degli aerosol nell’ atmosfera che svolgono la funzione di ritardare le radiazioni solari.

Dei 432 eventi più catastrofici del 2021, 56 si sono verificati in Europa: più degli Stati Uniti o dell’India. Accadimenti improvvisi che hanno colpito l’ area del mondo nella quale si cerca di avanzare lungo una transizione ecologica che, intanto, ha perso molto della sua spinta iniziale. I fattori che ne hanno condizionato lo sviluppo sono molteplici, politici, sociali, culturali. Ma nel 2023 è arrivato il momento di non declamare più impegni e strategie che non si concretizzano. Ci vogliono soluzioni pratiche e con tempi tollerabili. Lo sviluppo economico deve essere conciliabile con  politiche ambientali e di prevenzione degli effetti climatici senza furberie. Esempi ? Molti, dentro e fuori dalla vecchia Europa, sebbene perfettibili. Ma il fatto che la Cina nel 2022 abbia consumato 8 miliardi di tonnellate di carbone (la metà del mondo) in un mutismo globale è la spia di una regressione planetaria. Per quanto ancora si può sopportare? Ha detto bene la Banca d’Italia riferendosi alla trasparenza ed alle informazioni sulle tempeste climatiche: “c’è la necessità di migliorare l’informativa relativa ai fattori ESG e al cambiamento climatico”. Si, l’esigenza c’è. E aspettare costa fatica, soprattutto all’inizio di un nuovo anno.

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