
Accordo sul Nucleare con l’Iran, alla Conferenza di Baghdad Borrell rilancia il dialogo
22 Dicembre 2022I Paesi del Medio Oriente convengono nell’aiutare l’Iraq a stabilizzarsi. L’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Ue Borrell incontra il ministro degli Esteri iraniano Amirabdollahian e riapre l’Accordo sul Nucleare con l’Iran.
Distensione ed apertura al dialogo tra Istituzioni europee e la Repubblica islamica dell’Iran durante la Conferenza di Baghdad. Il vertice ha avuto luogo martedì nella capitale del Regno di Giordania, ad Amman, ed è il secondo dopo quello dello scorso anno a Baghdad.
Sul tavolo la ripresa e stabilità dell’Iraq, alla presenza dei principali Paesi del Medio Oriente. Ma l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera e di sicurezza Josep Borrell ha colto l’occasione per tenere un colloquio con il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian; con qualche risultato per quanto concerne la questione del nucleare.
Conferenza di Baghdad, Borrell rilancia l’accordo sul Nucleare con l’Iran
Come si legge nella dichiarazione finale del vertice, l’obiettivo dell’incontro svolto tra i Paesi del Medio Oriente e le Organizzazioni internazionali era favorire la ripresa e lo sviluppo politico-economico dell’Iraq, nonché garantire sicurezza e democrazia.
A riunirsi, come riportato dalle agenzie di stampa, i rappresentanti di Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Bahrain, Kuwait, Oman ed Iran. Non è mancata la presenza di Francia e dell’Ue oltre alla Lega araba, al Segretario del Consiglio di cooperazione del Golfo e ai rappresentanti delle Nazioni Unite.
L’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Ue Borrell ha tenuto un bilaterale con il ministro degli Esteri iraniano Amirabdollahian. Oggetto dell’incontro la ripresa dei negoziati sul nucleare, al momento in fase di stallo.
Ue tende la mano all’Iran per riprendere i negoziati
Una priorità, per l’Ue, quella di riprendere una trattativa per quando concerne il nucleare. Come riporta Reuters, Borrell ha infatti condannato il sostegno dell’Iran alla Russia, in quanto ritenuta fornitrice di droni utilizzati in Ucraina, nonché la repressione in corso nel Paese. Per tali motivi a Teheran sono state imposte sanzioni. Ma esse non devono essere da ostacolo per quanto riguarda la ripresa dei negoziati sul nucleare, da qui gli sforzi per riallacciare il dialogo.
Cos’è l’accordo sul nucleare
Nel 2015 l’Amministrazione Obama firmò con l’Iran il Joint Comprehensive Plan of Action – c.d. accorso sul nucleare – mediante il quale gli Usa avrebbero ridotto progressivamente le sanzioni economiche al regime in cambio della disponibilità nel ridurre l’arricchimento di uranio. Si temeva infatti che Teheran avrebbe potuto sfruttare tale risorsa per la produzione di armi atomiche, con negative ripercussioni sulla sicurezza regionale.
A firmare gli accordi i cinque membri del Consiglio di sicurezza Onu e l’Ue. Nel 2019 l’Amministrazione Trump si ritirò unilateralmente dall’accordo, accusando la controparte di aver violato i termini e di finanziare il terrorismo e supportare il regime di Assad in Siria. Solo lo scorso anno a Vienna, grazie all’avvento della presidenza Biden, la Casa Bianca si è mostrata disponibile a rivalutare la propria posizione. Ma da allora non si è andati avanti.
La dichiarazione di Borrell: “Incontro necessario”
L’Alto rappresentante Ue aveva mostrato il proprio interesse a riallacciare i rapporti con Teheran già prima di incontrarsi con le autorità iraniane. Infatti aveva twittato: “Incontro necessario con il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian in Giordania a causa del deterioramento delle relazioni Iran-Ue“.
Necessary meeting w Iranian FM @Amirabdolahian in Jordan amidst deteriorating Iran-EU relations
Stressed need to immediately stop military support to Russia and internal repression in Iran
Agreed we must keep communication open and restore #JCPOA on basis of Vienna negotiations— Josep Borrell Fontelles (@JosepBorrellF) December 20, 2022
Dal medesimo canale di comunicazione sono poi giunti aggiornamenti. “Bisogna interrompere immediatamente il sostegno militare alla Russia e la repressione interna in Iran. Abbiamo concordato che bisogna mantenere aperti i canali di comunicazione e ripristinare il Jcpoa sulla base dei negoziati di Vienna” ha aggiunto Borrell al margine del bilaterale durato due ore.
Da Teheran disponibilità alla ripresa delle trattative
In un comunicato ufficiale diffuso, il ministro degli Esteri Amirabdollahian accoglie la proposta avanzata. Infatti ha dichiarato la disponibilità a riprendere i colloqui iniziati a Vienna, testimoniando tale disponibilità anche lui su Twitter.
Borrell said the Iran nuclear deal, JCPOA, and nuclear talks are separate issues from other ones on the agenda of the two sides. Borrell reaffirmed the EU’s resolve to continue the Vienna negotiations until they produce results.
— Iran Foreign Ministry 🇮🇷 (@IRIMFA_EN) December 20, 2022
Egli ha altresì consigliato alle altre parti di evitare di politicizzare la questione, adottare un “approccio realistico e costrittivo e prendere le decisioni necessarie per annunciare un accordo”.
Teheran inoltre bolla come “false” le accuse di violazione dei diritti umani e ammette di aver fornito droni alla Russia, ma prima dell’inizio del conflitto in Ucraina. In tal senso il regime ribadisce il proprio sostegno all’integrità territoriale di Kiev annunciando di essere disposto a “chiarire eventuali malintesi” e di sostenere un esito pacifico della guerra.
I benefici di un nuovo accordo
Qualora l’accordo del 2015 rientrasse in vigore, il Medio Oriente otterrebbe maggiore stabilità. La rimozione delle sanzioni all’Iran permetterebbe alla popolazione iraniana di riacquisire benessere e quindi di migliorare le proprie condizioni di vita. Infine, qualora l’Ue riuscisse ad essere garante di un nuovo accordo riuscirebbe ad ottenere un peso politico ed influenza internazionale. Un vero e proprio rilancio geopolitico, quindi. Si auspica che l’apertura mostrata possa portare a dei risultati concreti nel medio periodo.