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Algeria in una pericolosa fase di stallo dopo il rinvio delle elezioni

Algeria in una pericolosa fase di stallo dopo il rinvio delle elezioni

17 Marzo 2019 0 Di Corrado Corradi

Il rinvio delle elezioni politiche sine die ha portato l’Algeria ad uno stallo che potrebbe invelenire il clima fino a far precipitare la situazione.

Algeria, il rinvio delle elezioni invelenisce il clima

In Algeria le elezioni presidenziali previste per il 18 aprile sono state rinviate a data da destinarsi: ottimo escamotage che permette a Bouteflika (o chi per lui) di rimanere in sella un altro po’ ma che un altro po’ invelenisce un clima già teso.

Questa iniziativa, più idiota che furbesca, rischia di far esplodere la forte tensione che non ha ancora espresso il suo carico di rabbia sociale, politica, economica, ideologica e religiosa.

Finora i manifestanti hanno espresso il loro malcontento in maniera civilmente pacifica, anche perché ai cortei hanno partecipato soprattutto insegnanti, avvocati, giornalisti, e studenti, nonché alcuni magistrati, colleghi di quei mille che avevano appena firmato un appello secondo cui mai avrebbero ratificato l’elezione di Bouteflika. Insomma, tutte persone accomunate da una collera contenuta e temperata dall’elevato grado di istruzione della maggior parte dei partecipanti alle proteste.

Ma cosa succederà quando quella platea di manifestanti, a causa di una eccessiva arroganza del potere, non sarà più legittimata ad escludere dalle proprie file i casseurs e gli islamisti?

Per questo, l’iniziativa di posporre le elezioni è stata più idiota che furbesca: perché evidenzia che il “pouvoir” che ha Bouteflika per rappresentante non si é reso conto di chi é sceso in piazza.

Una pericolosa situazione di stallo che potrebbe precipitare

Il rinvio delle elezioni potrebbe anche sembrare una vittoria della popolazione insorta; ma la situazione algerina é in una delicata fase di stallo: e, se continuasse così, come ogni aereo che non ha il motore funzionante e la cui velocità sta diminuendo, prima o poi precipiterà.

Quali sono le cause che potrebbero farla precipitare?

Almeno due. In primis, l’aumento del malcontento della piazza, oggettivamente forte e che conta milioni di manifestanti. Oppure un qualche grave episodio che “obbligherebbe” i militari a farsi avanti, un “casus belli” che potrebbe essere “organizzato” dallo stesso clan di Bouteflika per riconfermarsi al potere ed eternizzarsi o dal clan opposto per avvicendare il Presidente in carica e i suoi sostenitori.

Il fatto che il Capo di Stato Maggiore dell’ANP (Armata nazionale popolare) e ministro della Difesa Gaed Salah, dopo una dichiarazione minacciosa all’indirizzo dei manifestanti ripresa anche dalla stampa, si sia tirato indietro e non si sia più fatto sentire fa sorgere più di un sospetto.

Nel frattempo, ci risulta che i vecchi carri armati T62 e T72 del distretto di Blida stiano scaldando i loro arrugginiti motori: “Tanto, in un modo o in un altro, per controllare le piazze sono ampiamente sufficienti…”, avranno pensato i sostenitori – più idioti che furbi – di Bouteflika e quelli – anch’essi più idioti che furbi – che lo vogliono sostituire senza peraltro voler effettivamente cambiare il sistema.

L’aereo con i motori spenti e la velocità di sostentamento in diminuzione si avvicina drammaticamente allo stallo: Vedremo probabilmente fra poco se saprà uscirne.

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