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Attentato: feriti in Iraq cinque uomini delle Forze Speciali

Attentato: feriti in Iraq cinque uomini delle Forze Speciali

11 Novembre 2019 0 Di Claudia Svampa

Attentato terroristico in Iraq ai danni dei militari italiani: due uomini del IX Col Moschin, reparto delle Forze speciali dell’Esercito, e tre del GOI (Gruppo Operativo Incursori) , gli uomini delle Forze Speciali della Marina, sono rimasti seriamente feriti oggi nei pressi di Kirkuk, a seguito della detonazione di uno IED, un ordigno esplosivo artigianale, abitualmente in uso ai terroristi dell’Isis. 

Un attentato terroristico è stato compiuto questa mattina in Iraq, ed ha coinvolto gli uomini delle nostre Forze speciali: cinque militari, due del Reggimento Col Moschin dell’Esercito e tre incursori del Goi (Gruppo Operativo Incursori) della Marina sono rimasti seriamente feriti.

A quanto si apprende da fonti riservate, nella mattina di domenica, intorno alle 11 ora locale, la pattuglia della Task Force 44, composta dai cinque operatori delle Forze Speciali, stava rientrando da una operazione congiunta con le Forze Speciali dei Peshmerga, a 170 km da Baghdad e 90 a sud di Kirkuk, in territorio curdo.

Una operazione, come al solito, difficile e delicata: bonificare due villaggi curdi. E condotta con successo, perché in uno dei due abitati i nostri soldati hanno anche ritrovato e sequestrato materiale e strumenti di solito utilizzati per fabbricare ordigni esplosivi artigianali.

A quanto pare, gli uomini, che si apprestavano a rientrare dalla attività esterna ritornando a piedi verso i rispettivi automezzi.

E proprio in quel momento sarebbe avvenuta l’esplosione di uno IED, Improvised explosive device, come viene definito in inglese un ordigno esplosivo improvvisato. 

Tre dei cinque militari feriti versano in condizioni molto gravi

Pesante il bilancio dell’attentato. Ad uno dei cinque militari è stata amputata una gamba, ad un secondo alcune dita del piede, mentre il terzo, le cui condizioni sembrerebbero le più preoccupanti, avrebbe riportato un’emorragia addominale interna.

Per gli altri due colleghi feriti invece il quadro clinico è meno severo, avendo riportato abrasioni e fratture minori.

Forze speciali in Iraq

Le Forze speciali italiane in azione in Iraq (ph. C. Svampa / In24).

MIlitari italiani in Iraq

Militari italiani in missione in Iraq (ph. C. Svmpa / In24).

Una nota ufficiale del Ministero della Difesa italiano riferisce che «i cinque soldati coinvolti sono stati immediatamente soccorsi, evacuati con elicotteri Usa facenti parte della coalizione e trasportati in un ospedale Role 3, dove hanno ricevuto le cure del caso. Tre dei cinque versano in condizioni gravi ma non sarebbero in pericolo di vita. Il team stava svolgendo attività di mentoring and training a beneficio delle forze di sicurezza irachene impegnate nella lotta a Daesh. Le famiglie dei militari sono state informate e il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini é stato prontamente messo al corrente dal Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Enzo Vecciarelli e segue con attenzione l’evolversi della situazione». 

Il ministro Guerini: Solidarietà alle famiglie  e ai colleghi di questi nostri valorosi militari

Lo stesso ministro Guerini ha poi fatto sapere in una nota  di essere “stato immediatamente informato questa mattina dal Capo di Stato Maggiore dell’attentato che ha coinvolto i nostri militari in Iraq. Ho seguito e sto seguendo il quadro della situazione ed i suoi aggiornamenti che mi sono stati forniti più volte in queste ore. Seguiamo l’evoluzione delle loro condizioni con apprensione. Sentimenti che sono di tutti gli italiani per quanto avvenuto. Alle famiglie dei soldati coinvolti, ai colleghi di questi nostri valorosi militari la mia solidarietà e quella del governo e delle nostre istituzioni. Siamo accanto a tutti i nostri ragazzi in uniforme impegnati in numerose missioni internazionali, in cui operano con professionalità e competenza unanimemente riconosciute”.

In aperta polemica con le istituzioni é invece il Sindacato dei militari che in un comunicato ha chiesto di «ritirare tutti i contingenti militari italiani dalle missioni all’estero, perché l’impegno delle Forze Armate, in questo modo è chiaramente contrario all’articolo 11 della Costituzione. Esprimiamo vicinanza ai colleghi feriti e alle loro famiglie ma non possiamo tacere di fronte all’ipocrisia di chi rappresenta le istituzioni e continua a definire la guerra combattuta dai nostri soldati all’estero come ‘missioni di pace’. I nostri colleghi  – prosegue la nota – sono rimasti vittime dell’ennesima azione di guerra in un Paese straniero che convive costantemente con la guerra e tra qualche giorno, quando la politica avrà finito di interessarsi della loro sorte e di discutere delle dotazioni e dei costi di queste missioni per rivendicare maggiori stanziamenti economici per comprare nuove e più potenti armi, tutto verrà dimenticato e i militari feriti, come tutti quelli che li hanno preceduti in questi lunghi anni di inutili guerre combattute all’estero, si ritroveranno, da soli, a dover fare i conti con le menomazioni e la burocrazia”.

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