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Benevento-Avellino 0-1: i giallorossi escono sconfitti dal derby

Benevento-Avellino 0-1: i giallorossi escono sconfitti dal derby

11 Dicembre 2023 1 Di Matteo Cefalo

Benevento-Avellino 0-1: seconda sconfitta di fila per le streghe, che giocano male un derby sentitissimo. Ora Andreoletti rischia grosso.

Benevento-Avellino 0-1: seconda sconfitta consecutiva, la prima interna, per i sanniti, che si arrendono agli eterni rivali; la squadra non gira ed ora Andreoletti è sulla graticola

Oggi alle 18:30, allo stadio Ciro Vigorito, è andata in scena Benevento-Avellino, gara terminata sul punteggio di 0-1 in favore degli irpini. Il derby più sentito per i giallorossi non si disputava addirittura dal 1° maggio del 2017, quando entrambe le squadre militavano ancora in Serie B. Allora le streghe si imposero con un 2-1, rilanciandosi dopo un periodo difficile e ricaricandosi per quel rush finale che di lì a poco avrebbe certificato la prima storica promozione in Serie A del Benevento.

Ma stavolta la storia è stata tutt’altra. I ragazzi di Andreoletti, reduci anch’essi da un periodo particolarmente difficile, fatto di una sola risicata vittoria nelle ultime cinque uscite, non sono riusciti a riscattarsi. Dopo la sconfitta esterna di Castellammare di Stabia, è arrivato un altro tracollo in un derby ancor più significativo, che sancisce la prima caduta casalinga dei sanniti, che scivolano al quinto posto, a -7 dalla vetta, scavalcati dagli stessi lupi.

Ma analizziamo la gara più nello specifico. Dal punto di vista dell’assetto iniziale, Andreoletti si affida al solito 3-5-2, ma con una variazione tattica. In porta confermato Paleari. La difesa è composta da El Kaouakibi, Berra e Terranova, con Pastina ancora out per le vicende legate al calcioscommesse. Sulla fascia sinistra Masciangelo si riprende il posto ai danni di Benedetti. Sulla destra c’è il solito Improta. In mediana confermati Karic ed Agazzi, mentre Pinato rileva Talia. La novità è l’attacco, costituito oggi da due punte di ruolo, Ferrante e capitan Marotta.

La partita inizia con una decina di minuti di ritardo per le intemperanze dei tifosi ospiti, che lanciano petardi in campo, noncuranti della presenza dei bambini che avevano accompagnato i calciatori sul terreno di gioco, che sfilavano sotto i loro occhi. In un clima accesissimo, il Benevento inizia col piede giusto, forte della variazione tattica che aveva già iniziato a dare i suoi frutti nel finale del match contro la Juve Stabia. L’Avellino, invece, appare remissivo e sembra optare per una partita difensivista.

Al 20′ la strega perde subito Pinato che, rientrato da poco, si infortuna di nuovo. Al suo posto entra in campo Tello, vera delusione dell’avvio di campionato. In realtà, però, è proprio il colombiano a dare la svolta offensiva ai giallorossi grazie ad una serie di scambi rapidi con Marotta e Masciangelo. Ferrante arriva due volte al tiro, ma il portiere biancoverde è ben attento nel respingere. Il Benevento pare in controllo, ma al 41′ arriva la doccia gelata. I sanniti perdono un pallone sanguinoso a metà campo ed i lupi ripartono in contropiede. Parte un cross dalla sinistra, Paleari scarabocchia in uscita e la palla arriva a Patierno, bravo nel tap-in volante. Da qui in poi il black-out.

Nella ripresa, i ragazzi di Andreoletti si danno nuovamente al possesso palla sterile, se non per cinque minuti di foga in cui Berra colpisce un palo, Talia impegna Ghidotti e Ferrante spreca un’altra occasione. L’Avellino, dal canto suo, rinuncia alla fase offensiva, ma dietro non soffre particolari patemi. Nel finale Marotta ci prova con un pallonetto respinto sulla linea di porta. Ma il risultato finale è lo 0-1.

Per quanto riguarda i singoli, stavolta Paleari non è esente da colpe. Praticamente spettatore non pagante, se non per l’unica volta in cui viene chiamato in causa, quando smanaccia male sul cross di D’Angelo, regalando il tap-in a Patierno. Il trio difensivo concede pochissimo, con Berra ancora sugli scudi, ma in occasione del vantaggio irpino Terranova ed El Kaouakibi non sono incolpevoli. In fase di impostazione, invece, i problemi sono gli stessi della trasferta di Castellammare: giro-palla troppo sterile, col solo marocchino che prova a staccarsi, senza essere quasi mai incisivo.

Sulla sinistra Masciangelo è probabilmente il migliore dei giallorossi, tra i pochi col sangue agli occhi e bravo nel puntare la difesa avversaria. Sulla destra, invece, Improta è tra i peggiori: nessun cross riuscito e tante palle perse, tra cui quella che porta al vantaggio avellinese. Il centrocampo è il reparto più in difficoltà. Agazzi e Karic sembrano essere entrati in un vortice di brutte prestazioni, sempre incapaci di verticalizzare, poco cattivi e bravi solo nell’effettuare passaggini di pochi metri. Pinato è praticamente inqualificabile. Mentre la gara di Tello è a due facce: estremamente positivo nel primo tempo, il colombiano torna ad incappare negli errori di inizio stagione nella ripresa. L’ingresso in campo di Talia dà più agonismo, ma non risolleva più di tanto le sorti della mediana giallorossa.

In avanti Marotta e Ferrante non sfigurano. Il capitano è bravo a svariare su più fronti, legando il gioco con Masciangelo e Tello nel primo tempo. Dovrebbe essere più incisivo sotto porta. Ferrante agisce più da terminale offensivo, facendosi trovare sempre pronto. Ma spreca tre grosse opportunità. Nel finale Andreoletti lo sostituisce inspiegabilmente con Sorrentino, che non riesce a dare tanto quanto l’italo argentino. Tra gli altri subentrati, Bolsius è autore di una prova al limite della sufficienza, con un tiro sballato e qualche dribbling riuscito. Ma almeno ci prova. Ciano, invece, sembra ormai irrecuperabile.

Nel complesso, dal punto di vista della produzione offensiva, quella di oggi è stata tra le migliori uscite del Benevento. Ma soltanto perché fino alla scorsa giornata si era riusciti anche a far peggio. Le idee mancano, l’atteggiamento è lo stesso dello scorso anno, con i calciatori che apparivano poco affamati già durante il riscaldamento. Eppure la rosa è di tutt’altra qualità rispetto a quello che riesce ad esprimere.

Ed allora se questi sono i risultati, l’allenatore non può non essere il capro espiatorio. La squadra è forte ma non gira, non ci sono schemi ed anche quando ha vinto è sempre apparsa brutta. Andreoletti non è riuscito a dare un’identità alla squadra ed ormai la testa della classifica si allontana sempre più. Se il presidente Vigorito dovesse tenere fede alle sue chiare dichiarazioni di inizio settimana, probabile che lunedì 17 a Latina, qualcun altro possa sedersi sulla panchina del Benevento.

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