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Benevento-Picerno 2-2: il carattere salva la Strega

Benevento-Picerno 2-2: il carattere salva la Strega

15 Ottobre 2023 1 Di Matteo Cefalo

Benevento-Picerno 2-2: un gol di Kubica nel recupero evita la sconfitta ai giallorossi, in giornata no. Si salva solo l’aspetto caratteriale.

Benevento-Picerno 2-2: i giallorossi danno prova di non mollare mai e conquistano un punto, ma la prestazione è da dimenticare

Oggi alle 14:00, al Ciro Vigorito, è andata in scena Benevento-Picerno. I giallorossi, reduci dal pareggio non entusiasmante di Cerignola, anche oggi non sono riusciti a portare a casa la vittoria. Ma, vista come si era messa la gara, il punto conquistato contro i lucani è oro colato. Già non vivacissimi in Puglia, come detto, i ragazzi di mister Andreoletti, infatti, sono stati protagonisti di un’altra prova sottotono, di cui si salvano solo il risultato e la reazione caratteriale.

Quasi totalmente in balia degli ospiti nel primo tempo, il Benevento passa in svantaggio sul gol di Murano. Nella ripresa, seppur senza manovre particolarmente organizzate, i giallorossi trovano il pari con un calcio di rigore di Marotta. Ma a 10 minuti dal termine i lucani rispondono con la stessa medicina, portandosi ancora una volta avanti con Murano. Proprio quando tutto sembrava finito, però, in inferiorità numerica dopo un’ingenuità di Marotta, i sanniti hanno tirato fuori il carattere, trovando il gol del 2-2 definitivo con un colpo di testa di Kubica al 94′.

Per quanto riguarda l’assetto tattico, Andreoletti ha confermato il solito 3-5-2, marchio di fabbrica da inizio stagione. Tra i pali Paleari, croce e delizia dell’ultima settimana: praticamente salvifico contro l’Audace, col Picerno è colpevole in occasione di entrambe le marcature avversarie. Esce a vuoto sulla prima rete di Murano, colpito sotto le gambe. Lo fa con ritardo sul gol dell’1-2, travolgendo l’attaccante lucano e causando il rigore.

Stranamente in difficoltà anche la retroguardia, composta da El Kaouakibi, Berra e Pastina. Spesso impreciso il marocchino, disattento sul primo vantaggio del Picerno l’ex Sudtirol, sostituito a metà ripresa il battipagliese. Nel finale, infatti, Andreoletti passa alla difesa a due con Berra ed El Kaouakibi, due terzini, a fare da centrali (non si starà forse esagerando con i giocatori fuori ruolo?).

Sulla fascia sinistra torna Improta, autore di una prova opaca ma neanche malvagia. Anche se da lui ci si aspetta molto di più. A destra c’è Karic, come al solito apprezzabilissimo dal punto di vista dell’intensità e dell’agonismo, ma sempre troppo impreciso in fase di finalizzazione: pesa come un macigno il suo errore di testa a porta semivuota sullo 0-1.

A centrocampo Agazzi si posiziona come vertice basso, con Talia che scala al posto di Pinato e Tello ad agire da mezzala destra. Da compitino la prestazione del primo, come al solito buonissima quella del secondo, migliore in campo, inspiegabilmente sostituito nella ripresa: i suoi strappi torneranno comunque utilissimi nel corso della stagione. Altrettanto inspiegabile il motivo per cui Tello continui ad essere schierato titolare. Come al solito, infatti, il colombiano è stato colpevolmente impreciso, con una miriade di palloni sbagliati. Se non va, la panchina è la cura migliore, ma Andreoletti crede nella sua tecnica, anche quando neanche lui vi crederebbe dopo tutte queste prestazioni negative.

In attacco confermato il tandem Ciano-Ferrante. L’argentino sembra essere diventato la brutta copia di sé stesso, apparentemente fuori dal gioco. Ma probabilmente la colpa non è sua, visto che in pratica è costretto a fare reparto da solo. Il suo compagno, infatti, è spesso e volentieri un fantasma in campo, nonostante abbia messo lo zampino in entrambe le reti giallorosse. Ma da un calciatore della sua caratura ci si aspetterebbe tutt’altro.

Tra i subentrati Bolsius ridà vivacità all’attacco del Benevento, ma si divora un gol già fatto davanti al portiere ospite. Nonostante il gol, invece, da croce nera la prova di Marotta. In campo per pochi minuti, tocca praticamente solo il pallone del rigore e si fa espellere per una scaramuccia con un avversario. Questo nervosismo che si porta dietro dalla trasferta di Caserta non si addice e non fa bene ad un giocatore della sua esperienza ed alla squadra alla quale dimostra di tenere. Discorso a parte, infine, per Kubica. L’oggetto misterioso dello scorso anno, infatti, pur non eccellendo nel corso del match, è comunque bravissimo a trovare la rete del pareggio con una perfetta incornata. Nella speranza che il suo primo gol in giallorosso sia di buon augurio per il futuro.

In generale, dunque, la prestazione odierna, forse la peggiore stagionale dopo quella con la Turris, non è stata all’altezza di una squadra come il Benevento, al primo insuccesso casalingo. Da migliorare sia dal punto di vista delle individualità che dell’organizzazione tattica. Ma, come del resto già visto nella gara col Crotone, i giallorossi hanno comunque dato prova di essere una squadra molto forte caratterialmente. E questo è sempre un aspetto molto positivo. Questi due pareggi consecutivi, però, hanno rallentato la corsa degli stregoni, che sabato prossimo non dovranno assolutamente fallire a Sorrento.

 

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