
Caso Gregoretti, la memoria difensiva di Matteo Salvini non convince Piero Grasso
04 Gennaio 2020Caso Gregoretti, il 20 di questo mese si aprirà il sipario sui giochetti di Italia Viva ispirati da Denis Verdini, suocero in pectore di Matteo Salvini e vecchio amico della famiglia Renzi.
L’ex Capo Scout ordinerà ai Suoi di salvare il Capo Leghista dal Processo per sequestro di persona? In caso affermativo si tratterebbe di uno sputtanamento Urbi et Orbi. E’ una questione di immagine, di faccia. Ma non è un problema per quanti la faccia l’hanno perduta da tempo…
Il caso – come è noto – riguarda la Nave Militare Italiana Gregoretti trattenuta per giorni alla fonda con a bordo un centinaio di naufraghi raccolti in mare. Salvini – nelle vesti di Ministro dell’Interno – si oppose all’entrata della Nave in Porto e allo sbarco degli scampati alla morte. Una querelle lunga giorni che finì con la richiesta di autorizzazione a procedere da parte del Tribunale dei Ministri.
Il 20 – come detto – toccherà alla Giuunta per le Immunità pronunciarsi, successivamente all’Aula del Senato.
Intanto ieri Giulia Bongiorno, Avvocato e Parlamentare della Lega, ha presentato in Giunta la Memoria Difensiva del suo Capo.
Un documento che non ha convinto l’ex Presidente del Senato, Piero Grasso.
“La debolissima memoria difensiva di Salvini e gli allegati sono per lui un boomerang clamoroso. Leggendo le carte depositate viene confermato quanto già evidenziato dai magistrati con il loro supplemento di indagine: il Governo non è stato coinvolto nell’assegnazione del POS e nello sbarco dei migranti, ma solo nella ricerca di Paesi disponibili per il ricollocamento, fase che nulla ha a che fare con il reato contestato “La sua memoria – aggiunge l’esponente di LeU – quindi lo inchioda alle sue responsabilità personali. Sono quasi stupito di questa strategia difensiva suicida, a meno che non serva per fare la vittima”.
04/01/2020 h.09.30