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Clima: Italia non migliora. A Milano arriva PreCop26

26 Settembre 2021 0 Di Nunzio Ingiusto

Nuovi dati sull’emergenza ambientale in Regioni e città, Milano organizza l’ultimo vertice prima della Conferenza Onu di Glasgow di novembre.

La più grande trasformazione industriale e ambientale dell’Italia forse deve essere ancora spiegata bene. La proliferazione di dibattiti, iniziative, studi, sta avendo lo stesso effetto di quelli sul Covid. Italiani divisi su opposti fronti fino a registrare schiere di negazionisti. Per fortuna sulle questioni climatiche di negazionisti non se ne vedono tanti. Per il clima, tuttavia, bisogna avere senso della misura.

L’ organizzazione di crowdfunding ambientale ed energetico Ener2Crowd sostiene che lo stile di vita di 4 italiani medi genera tante emissioni di riscaldamento del pianeta da uccidere ogni anno una persona. Killer inconsapevoli i nostri concittadini, e solo perché continuano con un modello di vita tradizionale, poco attento agli effetti ambientali e di sostenibilità.

Eppure lo Stato è così impegnato  in politiche di abbattimento  della CO2 che dovremmo aver capito tutti la posta in gioco. L’organizzazione ha interessi commerciali nell’efficientamento  energetico. Pero’ è il caso che i rischi climatici e le cose da fare vadano, appunto, spiegate un po’ meglio. Per cambiare  quella percentuale di persone che con i loro comportamenti non fanno bene all’ambiente.

Clima, l’Italia non migliora

Il Paese consuma, intanto, energia elettrica prodotta ancora per l’80% da centrali a petrolio o gas. Badate – dice ancora Ener2Crowd – che “una singola centrale elettrica a carbone provoca 960 morti annue”. Ora, se prendiamo per buoni questi dati e ci mettiamo a guardare da qui ai prossimi dieci anni, concludiamo che non stiamo per niente messi bene.

Un altro report – di Italy for climate stavolta – ci dice che 7 Regioni sono riuscite ad azzerare i loro consumi di carbone. Ma altre 7 (Lombardia, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Sardegna, Lazio e Puglia) “da sole concentrano il 99% del consumo nazionale di carbone”. Marche e Puglia sono anche leader nel fotovoltaico, in contemporanea. Ed ancora. Come la mettiamo con l’Europa che ci dice che a settembre 11 città italiane hanno sforato il limite PM10 giornaliero (polveri sottili) superiore ai 50 microgrammi/metro cubo?

Un carico di paure

Insomma, affrontiamo l’inverno con un carico di paure che da soli non riusciamo a sconfiggere. Dobbiamo avere fiducia nella transizione ecologica, spingere le aziende ad investire, modificare i nostri comportamenti, sapendo che il tempo corre veloce.

Abbiamo un governo che sulla transizione ecologica ha investito gran parte della propria credibilità. In questi mesi guida il G20 e dal 30 settembre presiede a Milano la PreCop 26 con 400 giovani da tutto il mondo. Paleranno Mattarella, Draghi, Cingolani con l’autorità che tutti gli riconoscono e la serietà del loro impegno per salvaguardare il pianeta. Sfideranno il mostro della catastrofe climatica e noi assieme a loro cercheremo di  avere meno paura.

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