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Con olografia e intelligenza artificiale gli artisti del passato tornano live

Con olografia e intelligenza artificiale gli artisti del passato tornano live

08 Agosto 2023 0 Di Redazione Italia Notizie 24

Grazie a olografia e intelligenza artificiale, possiamo rivedere i grandi artisti del passato che tornano sul palco e si esibiscono live.

Ritorno al Passato: Artisti Defunti Prendono Vita Grazie all’Olografia e all’Intelligenza Artificiale

Nel mondo dell’arte e dello spettacolo, un fenomeno sorprendente sta catturando l’attenzione di tutti: grandi artisti del passato tornano a esibirsi dal vivo grazie a un’incredibile combinazione di olografia e intelligenza artificiale. Tupac Shakur, Ronnie James Dio, Frank Zappa, Michael Jackson, Whitney Houston, Amy Winehouse e John Lennon sono solo alcuni dei nomi che sono “resuscitati” sui palcoscenici dei festival di fama mondiale, grazie a una tecnologia che sfida i confini del tempo e dello spazio.

L'ologramma del violinista Pierpaolo Foti creato da Media Engineering.

L’ologramma del violinista Pierpaolo Foti creato da Media Engineering.

L’olografia, una tecnica che riproduce in forma tridimensionale le caratteristiche di un soggetto attraverso l’interferenza di onde luminose, si unisce all’intelligenza artificiale (IA) per creare esperienze coinvolgenti e straordinarie.

Questa nuova frontiera tecnologica non solo permette di riportare in vita le voci di artisti defunti, ma offre anche la possibilità di rivivere le performance artistiche complete, comprese le espressioni facciali, le movenze sul palco e persino il look, per un coinvolgimento totale.

Antonio Franzese, co-fondatore di Media Engineering, un’azienda italiana specializzata in olografia, software e realtà virtuale, spiega che l’intelligenza artificiale è la chiave di volta di questo fenomeno.

“L’IA consente l’elaborazione e la manipolazione dell’audio stesso”, afferma Franzese. “Possiamo ricostruire la voce di una persona defunta, famosa o meno, partendo da piccole tracce audio.”

Questo binomio di olografia e intelligenza artificiale promette di rivoluzionare l’industria musicale e gli spettacoli dal vivo. Oltre a riprodurre la voce degli artisti, l’olografia abbinata all’IA permette al pubblico di immergersi completamente nelle esibizioni, vivendo di nuovo le performance di artisti defunti in modo autentico, coinvolgente e spettacolare.

L’IA “made in Media Engineering” è in grado di creare avatar olografici realistici e interattivi, capaci di apprendere e adattarsi alle interazioni con le persone.

Questi avatar olografici con IA vantano diverse caratteristiche chiave:

  • Realismo: Gli avatar sono estremamente realistici, con dettagli accurati nelle espressioni facciali, nei movimenti del corpo e nei gesti interattivi.
  • Intelligenza Artificiale: Gli avatar sono alimentati da sofisticati sistemi di intelligenza artificiale che permettono loro di comprendere e rispondere coerentemente alle interazioni degli utenti.
  • Apprendimento Automatico: Gli avatar imparano e si perfezionano nel tempo, adattandosi alle preferenze e ai comportamenti degli utenti.
  • Interazione Naturale: Gli utenti possono comunicare con gli avatar attraverso il linguaggio naturale o gesti interattivi, rendendo l’esperienza coinvolgente.
  • Funzionalità Specifiche: Gli avatar possono avere funzioni specifiche, come assistenza virtuale, simulazione di insegnanti o intrattenitori, o persino come interfacce per il controllo di sistemi intelligenti.
  • Personalizzazione: Gli utenti possono personalizzare l’aspetto degli avatar, scegliendo tra stili, caratteristiche e personalità.
  • Adattabilità: Gli avatar si adattano a diversi ambienti e piattaforme, consentendo agli utenti di interagire con essi attraverso dispositivi mobili, visori VR o schermi interattivi.

L’utilizzo di avatar olografici con IA non è limitato solo all’intrattenimento. Questa tecnologia trova applicazioni in vari settori, tra cui formazione, assistenza virtuale, medicina e altro ancora.

Ma questa innovazione solleva anche importanti questioni etiche e giuridiche. La capacità di ricreare voci e aspetti di persone defunte implica la necessità di regolamentazioni. In risposta a queste sfide, la Comunità Europea sta lavorando all’AI ACT, un documento che regolamenterà l’uso dell’intelligenza artificiale.

Quindi, mentre assistiamo a questo sorprendente “ritorno” degli artisti defunti sulla scena, è chiaro che la tecnologia sta spingendo i confini dell’arte e dell’intrattenimento, aprendo nuove prospettive e questioni complesse che richiederanno attenzione e riflessione da parte della società e degli addetti ai lavori.

“Ricreare la sfera emozionale umana implica la necessità di una regolamentazione – conclude Franzese – dopo il blocco di OpenAI in Italia da parte del Garante della Privacy, adesso la Comunità Europea sta lavorando ad AI ACT che regolamenterà l’uso della intelligenza artificiale, un documento fondamentale considerando che esistono, ad esempio, dei tool gratuiti che, tramite machine learning, consentono di passare dal testo ai segmenti vocali riproducendo frasi mai dette dalle persone oppure frasi divulgate senza il loro consenso”.

Ecco il profilo della Media Engineering

La società romana Media Engineering è nata nel 2002 dall’intuizione degli Ingegneri Antonio e Gianluca Franzese.

Affianca al proprio know-how ingegneristico, creatività e multimedialità proprio per rispondere alle nuove esigenze delle imprese.

Attraverso la realizzazione di ologrammi, realtà virtuale e aumentata, software e applicazioni all’avanguardia, progettazione di e-Learning Management System 3D, Gamification, l’impresa italiana ha un obiettivo ben preciso: innovare, immaginare una nuova visione del futuro e creare soluzioni tecnologiche per le aziende che puntano a una comunicazione digitale integrata a 360 gradi.

L’impresa romana ha un fatturato di 2 milioni di euro e 15 dipendenti all’attivo.

Media Engineering opera nel campo delle tecnologie 4.0, uno dei settori più promettenti, dati alla mano.

Secondo una ricerca, infatti, il 63% delle imprese italiane sta utilizzando almeno una delle tecnologie 4.0 attualmente disponibili, mentre il restante 37% è ancora in fase di valutazione.

Le prospettive per il comparto, che già oggi vale più di 5 miliardi di euro, sono sempre più sfidanti.

L’impiego di tecnologie 4.0, infatti, è destinato principalmente all’automatizzazione dei processi aziendali, al miglioramento della qualità dei prodotti e dei servizi offerti e all’aumento dell’efficienza della supply chain.

Tra gli investimenti chiave rilevati dalle aziende in questo comparto, spiccano i data analytics per il 26% delle imprese, la formazione in materie digitali per il 25% (con l’obiettivo di colmare lo skill gap), l’industria 4.0 per il 24% che ritiene il settore fondamentale per ottimizzare progettazione e processi, mentre solo il 14% delle imprese analizzate prevede l’adozione della robotica.

L’azienda è stata anche protagonista di Learning Technologies, la principale fiera al mondo dedicata all’apprendimento a distanza in ambito lavorativo.

 

 

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