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Cosa ha deciso il Consiglio europeo del 1 febbraio su Bilancio e Ucraina

Cosa ha deciso il Consiglio europeo del 1 febbraio su Bilancio e Ucraina

02 Febbraio 2024 0 Di Pietro Nigro

Riunione del Consiglio europeo straordinario, i capi di governo stanziano altri 50 mialrdi di euro per l’Ucraina e 2 miliardi per le frontiere.

Ecco le decisioni del Consiglio europeo per iniettare 64,6 miliardi di euro nel Bilancio Ue

E’ stata una riunione densa di decisioni quella del Consigio europeo straordinario che si è tenuto ieri 1 febbraio a Bruxelles con all’ordine del giorno soprattutto il Bilancio Ue e l’Ucraina, ma anche la guerra in Medio Oriente e la situazione attuale dell’agricoltura. E non è mancato il doveroso omaggio a Jack Delors, l’ex Presidente della Commissione europea deceduto lo scorso 27 dicembre.

Il bilancio complessivo dell’Unione europea il primo e più delicato scoglio affrontato dal Consiglio europeo, già esaminato nella precedente riunone di dicembre e che richiedeva la revisione intermedia di metà percorso del Quadro finanziario pluriennale 2021-2027.

Non si tratta di decisioni inattese, perché già da diversi mesi si era capito che il bilancio adottato nel 2020 e soprattutto il collegato quadro finanziario pluriennale (QFP) per il periodo 2021-2027 richiedeva un corposo aggiornamento, soprattutto per la necessità di affrontare le situazioni impreviste che si sono generate in questi anni, a cominciare dalla “guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina” e dal sensibile aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse.

Ebbene, i leader europei hanno dato il loro ok alle risorse aggiuntive richieste, ma solo per alcuni settori ritenuti prioritari: il finanziamento aggiuntivo sarà sostenuto in parte da fondi già esistenti, e in parte da nuove risorse da reperire.

Stando a quanto comunicato dalle autorità europee,, si tratta di 64,6 miliardi di euro, di cui 33 miliardi sono rappresentati da nuovi prestiti e 10,6 miliardi di euro arrivno dalla riassegnazione di fondi già esistenti e spostati da altri capitoli.

In particolare, i settori a cui sono destinati i finanziamenti aggiuntivi riguardano innanzitutto il sostegno all’Ucraina per 50 miliardi di euro (17 miliardi di sovvenzioni e 33 miliardi di prestiti), insieme con il capitolo Migrazioni e gesione delle frontiere (2 miliardi di euro), 7,6 miliardi di euro per quello relativo a “Vicinato e resto del mondo“, e poi il Fondo europeo per la Difesa nell’ambito della nuova Piattaforma per le tecnologie strategiche dell’Europa (STEP) a cui vanno 1,5 miliardi, altri 2 miliardi sono stati destinati allo strumento di flessibilità e 1,5 miliardi per la riserva di solidarietà e per gli aiuti d’urgenza.

Soddisfazione della premier Meloni per gli accordi raggiunti all’Euco

Una sostanziale soddisfazione è stata espressa dalla Premier italiana Giorgia Meloni al termine del Consiglio europeo, soprattutto per gli accordi – non scontati – raggiunti sul’Ucraina e per il capitolo Migranti.

“C’è molta soddisfazione – ha detto – intanto perché non era scontato e perché ci garantisce risorse duratuire per l’Ucraina. L’italia chiedeva di rispondere con fondi europei per le necessità più impellenti dei nostri cittadini e perché chiedevamo risore in più per l’immigraione. E nella revisione del bilancio ci sono 10 miliardi in più, e vale la pena ricordare che 8 sono dedicati alla dimensione esterna, quindi a prevenire i flussi migratori e difendere i propri confini. Cioé esattamente quello che l’Italia ha sempre proposto”.

La premier ha anche segnalato che al terzo punto della revisione del bilancio pluriennale ci sta un’altra “storica richiesta dell’Italia“, la “piena flessibilità nei fondi di coesione per garantire competitività, non era facile trovare una soluzione, siamo stati sempre convinit che una soluzione a 26 sarebbe stata un precedente pericoloso e abbiamo lavorato molto per una soluzione a 27 e l’abbiamo portata a casa, per cui possiamo dirci molto soddisfatti di come sono andate le cose“.

Qui il video con tutte le dichiarazioni del Premier Giorgia Meloni:

 

Ucraina, Bruxelles stanzia altri 50 miliardi

Lo Strumento di sostegno per l’Ucraina è dunque il maggior beneficiario dei fondi extra stanziati da Bruxelles allo scopo di garantire finanziamenti stabili e prevedibili. Lo Strumento per l’Ucraina è il nuovo piano finanziario per il periodo 2024-2027 con cui Bruxelles sosterrà in in particolare la ripresa, la ricostruzione e la modernizzazione del Paese nel quadro del suo percorso verso l’adesione all’UE.

Lo Strumento rappresenta solo il quadro finanziario del sostegno al governo ucraino, e comprende 33 miliardi di prestiti e 17 miliardi di sovvenzioni (la “riserva per l’Ucraina“). Il governo ucraino, però dovrà elaborare un proprio programma di riforme e investimenti, e comunque potrà accedere ai finanziamenti europei solo . Per ottenere i finanziamenti, l’Ucraina deve inoltre rispettare certi requisiti: meccanismi democratici, compreso un sistema parlamentare multipartitico, lo Stato di diritto, i diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze.

Inoltre, la Commissione e l’Ucraina devono tutelare gli interessi finanziari dell’UE, in particolare contrastando la frode, la corruzione e i conflitti di interessi.

Tra  le decisioni adottate, il fatto che un ruolo fondamentale nella governance dello strumento per l’Ucraina rimane in capo al Consiglio europeo che terrà ogni anno un incontro ed esaminerà la relazione della Commissione sullo stato di attuazione dello strumento e che eventualmente tra due anni potrà chiedere all’Esecutivo europeo una eventuale revisione dello stesso strumento.

Migrazione e dimensione esterna, 2 miliardi di euro in più per le frontiere

Altro capitolo spinoso su cui però comunque si è trovato un accordo è il capitolo Migrazione e dimensione esterna, a cui il Consiglio ha deciso di assegnare ulteriori 2 miliardi di euro per sostenere gli Stati membri e affrontare le sfide urgenti connesse al contrasto alla migrazione e alla gestione delle frontiere.

In aggiunta, ma non è una decisione vincolante, l’invito rivolto sia alla Commissione europea che ai singoli governi ad esaminare e prendere in considerazione anche il ricorso ai fondi di coesione.

Sempre in tema di “politia estera”, e tenendo presenti tutte le tensioni geopolitiche straordinarie degli ultimi tempi, inoltre, i leader europei hanno accettato lo stanziamento di 7,6 miliardi da destinare alle priorità nel vicinato dell’UE e nel resto del mondo.

In pratica si tratta di fondi destinati alla cooperazione efficace in materia di migrazione al di fuori dell’UE, ai rifugiati siriani in Turchia, a “Balcani occidentali, vicinato meridionale e Africa”, nonché a garantire finanziamenti sufficienti per lo “Strumento UE di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI). Sempre con lo stesso pacchetto, si punta anche a sostenere le politihe Ue in materia di migrazione e asilo e la Politica di allargamento dell’Unione.

Difesa, si punta alla “sovranità strategica”

Un alro dei temi più delicati a cui si è dedicato un apposito stanziamento aggiuntivo è quello della Difesa comune europea, per la quale l’obiettivo a cui si punta è di garantire la sovranità strategica dell’Unione europea ealla sua competitività.

Per farlo, lo strumento individuato è una nuova Piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa, denominata STEP, che dovrà essere istituita ex novo con i fondi già esistenti nel bilancio europeo.

Si tratta insomma di un aiuto finanziario che dovrebbe aumentare le opportunità di sostegno e di investimento nelle tecnologie critiche che sono pertinenti per le transizioni verde e digitale.

Oltre ai fondi esistenti, tuttavia, si sono individuate risorse aggiuntive da destinare a sostenere la capacità di investimento nel settore della difesa, per un valore di 1,5 miliardi di euro al Fondo europeo per la difesa nell’ambito dello strumento STEP.

Interessi di Next Generation EU, approvata la flessibilità

Un punto non secondario dell’agenda dei lavori di ieri era quello degli interessi del programma next Generation Eu, il cui pagamento è di compentenza dell’Unione e il cui costo è sensibilimente aumentato.

Ebbene per coprire i costi aggiuntivi dovuti all’aumento degli interessi che l’Ue deve pagare, i leader europei hanno concordato un meccanismo a cascata.

Se infatti risulterà che i fondi già presenti nel bilancio Ue per gli interessi non saranno sufficienti,si potrà superae il tetto degli importi massim iprevisti attualmente dal QFP.

Ogni anno, poi, nella apposita sessione di bilancio, il Consiglio valuterà di volta in volta se le ci sarà adeguata copertura finanziaria per i pagamenti degli interessi di NGEU. Se invece non bastassero, il Consiglio ha approvato preventivamente un aumento dello “strumento di flessibilità” per un importo aggiutivo di 2 miliardi di euro

Riserva di solidarietà e per gli aiuti d’urgenza, 1,5 miliardi in più

Per affrontare situazioni urgenti quali catastrofi naturali e crisi umanitarie nell’UE e nel resto del mondo, i leader dell’UE hanno convenuto di aumentare i finanziamenti di 1,5 miliardi di euro, che saranno così ripartiti: 1 miliardo all’anno per la riserva di solidarietà europea, per rispondere a situazioni urgenti in Europa, e circa 500 milioni all’anno per la riserva per gli aiuti d’urgenza, per rispondere rapidamente a specifiche situazioni urgenti nell’UE e nel resto del mondo.

Gli importi annuali non utilizzati per questi strumenti potranno essere messi a disposizione dello strumento di flessibilità nell’anno successivo.

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