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Cup of Champions: l’Italia crolla con l’Argentina

Cup of Champions: l’Italia crolla con l’Argentina

02 Giugno 2022 1 Di Matteo Cefalo

A Wembley, nella finalissima di Cup of Champions UEFA-CONMEBOL, l’Italia cade per 0-3 sotto i colpi dell’Argentina

Ieri, a 11 mesi di distanza dallo straordinario trionfo nella finale dell’Europeo contro i padroni di casa dell’Inghilterra, l’Italia è tornata a Wembley per un’altra finale. O, per meglio dire, finalissima. Stavolta, infatti, a sfidare gli azzurri sono i campioni del Sudamerica in carica. L’occasione è la finalissima di Cup of Champions UEFA-CONMEBOL tra Italia e Argentina.

Ma di che si tratta? La Cup of Champions è un trofeo reintrodotto quest’anno quasi per caso dopo 29 anni di assenza. Sostanzialmente è una sorta di “supercoppa” che vede scontrarsi i campioni delle competizioni continentali europea e sudamericana. Fu disputata solo in altre due occasioni nel 1985 e nel 1993 col nome di Coppa Artemio Franchi. Nella prima edizione fu la Francia a trionfare nella finalissima con l’Uruguay. Mentre quasi trent’anni fa fu proprio l’Argentina ad alzare la coppa al cielo, battendo la Danimarca.

E perché è stata reintrodotta proprio nel 2022? Come già detto, un po’ per caso. La concomitanza della vittorie nelle rispettive competizioni continentali di Argentina e Italia, rispettivamente patria e patria putativa di Diego Armando Maradona, scomparso neanche due anni fa, ha fatto pensare a molti, tra Roma e Buenos Aires, di organizzare una finalissima in onore del Pibe de Oro. Inizialmente si parlava di una gara amichevole con Napoli come palcoscenico. Ma la UEFA e la CONMEBOL hanno fiutato l’appetibilità del match, decidendo di ufficializzare il tutto e di spostare la sede a Londra, in campo neutro.

Le premesse storiche e emozionali lasciano pensare ad una bellissima sfida. Ma, ahinoi, essendo italiani, il risultato finale cancella ogni ottimismo. Già il tracollo a Palermo di qualche mese fa con la Macedonia e la conseguente seconda eliminazione consecutiva dai Mondiali, aveva sbiadito e non poco l’entusiasmo di essere la nazionale campione d’Europa in carica. E se le prestazioni della squadra di Mancini sono queste, c’è poco da sperare per un’eventuale ripartenza.

Sul campo, infatti, l’Argentina parte subito forte, con un Messi ispiratissimo. L’Italia regge bene nelle prime battute. E ci prova, anche se debolmente, con Raspadori. Ma i biancazzurri continuano a macinare gioco. E al 28′ arriva il vantaggio sudamericano. Gli avversari recuperano palla sulla trequarti su Bernardeschi. Messi ingrana la sesta e scappa a Di Lorenzo. L’assist per Lautaro Martinez è un regalo che l’interista deve solo scartare per l’1-0. Nel recupero arriva addirittura il raddoppio argentino. Il portiere rinvia ancora su Lautaro, che stravince il duello con Bonucci e serve Di Maria. Il fideo supera Chiellini in velocità e fa 2-0. E proprio capitan Chiellini, all’ultima in Nazionale dopo 18 anni di azzurro, non ha neanche l’opportunità di godersi la meritata standing ovation. Mancini, infatti, lo sostituisce con Lazzari all’intervallo.

Se forse il punteggio della prima frazione era eccessivo per quanto mostrato dall’Italia, la ripresa legittima tutto. Prima i sudamericani sfiorano il tris con un’incomprensione tra Bonucci e Donnarumma, che quasi non confezionano l’autogol. Poi il portiere del PSG si supera su un piazzato di Di Maria. In ben due occasioni. Anche Lo Celso grazia gli azzurri. Messi si iscrive alla festa del tiro argentino. Ma Donnarumma para ancora. Anche sul compagno di squadra, l’ex Milan è prodigioso per ben due volte. Nel recupero arriva finalmente il meritatissimo terzo gol argentino. L’ormai ex juventino Dybala, appena entrato in campo, raccoglie palla da Messi e la scarica sul secondo palo, dove stavolta il portiere azzurro non può nulla.

E così finisce 3-0 per l’Argentina. A distanza di 29 anni dal primo successo i sudamericani conquistano la loro seconda Cup of Champions UEFA-CONMEBOL. Per la squadra di Scaloni i tre gol sembrano andare addirittura stretti, visto quanto prodotto soprattutto nel secondo tempo. Ma poco male, dato che Messi può alzare meritatamente la coppa al cielo.

Malissimo l’Italia, con la squadra di Mancini imbarazzante e a tratti inadeguata. I problemi sono i soliti. E, soprattutto davanti, il CT ha davvero poca scelta, con un Belotti stasera impalpabile. Ma ora anche dietro, con la perdita di Chiellini, le cose si faranno più difficili. E inevitabilmente la ripartenza appare durissima. Ma almeno questa sfida all’Argentina lascia un messaggio positivo. Se ci fossimo presentati al Mondiale in queste condizioni, avremmo incassato delle imbarcate anche peggiori. Per cui tanto vale seguire la Coppa del Mondo da spettatori.

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