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Def, le misure contro la povertà attaccate dal Sistema. Ecco la nuova lotta di classe

Def, le misure contro la povertà attaccate dal Sistema. Ecco la nuova lotta di classe

02 Ottobre 2018 0 Di Marino Marquardt

Sullo sfondo delle convulsioni dello Spread, degli allarmi degli speculatori, delle bacchettate all’italia da Bruxelles e dei Valletti del Sistema si staglia la Lotta di Classe del Terzo Millennio.

Non c’è più Carlo Marx, ci sono i populisti. Scontro postideologico

Ormai è chiaro èd è strano che i Soloni e gli Intellettualoni dei Media non se ne siano ancora accorti… Ormai è infatti oltremodo chiaro che sullo sfondo delle convulsioni dello Spread, degli allarmi degli speculatori, delle bacchettate all’italia da parte dei Servi di Bruxelles e dei Valletti del Sistema si stagli la Lotta di Classe del Terzo Millennio. Non c’è più Carlo Marx, ci sono i Populisti. E’ una lotta laica, pragmantica, postideologica. E’ una lotta delle pance e portafogli pieni contro le pance vuote e i portafogli vuoti.

Tradito lo spirito del Manifesto di Ventotene, può socialmente e politicamente incendiarsi questa Unione Europea delle Banche, della Finanza e degli egoismi nazionali. E in questo scenario, il nostro Paese può fungere da miccia a pochi mesi dalle elezioni Europee.

La determinazione di Di Maio e i silenzi di Salvini. M5s e Lega distanti…

Detto ciò fa bene Luigi Di Maio ad affermare che il Governo italiano sul Def non arretrerà di un passo, sconcertano invece i toni bassi di Mattreo Salvini e dell’Eminenza Grigia della Lega Giancarlo Giorgetti.

Entrambi avvezzi in passato a compromessi col Sistema, non stupirebbe un loro ripiegamento in materia di Bilancio e di soldi ai poveri.

E ciò a riprova che non tutti i Populisti sono uguali. Possono esserci Populisti di Palazzo e Populisti di strada…

E in quest’ottica anche nella maggioranza pentaleghista potrebbero aprirsi crepe difficilmente sanabili.

Luigi Di Maio ha intanto assicurato che la Nota di Aggiornamento sul Documento di Economia e Finanza verrà trasmessa domani alle Camere.

Non ha nascosto però che c’è del lavoro ancora da fare per chiudere il Documento.

E il vicepremier Cinquestelle ha espresso nuove parole dure nei confronti dei tecnici, a cominciare da Daniele Franco, Ragioniere generale dello Stato.

“Ho visto il ragioniere generale una sola volta nella vita, non posso dire che è il mio migliore amico. So solo che tutto va controllato dal vaglio politico per riappropriarci del potere democratico sul potere tecnocratico -, ha detto il Di Maio a Rtl 102.5 – il Ragioniere generale deve preparare la Nota di aggiornamento al Def su impulso dei politici. Per questo noi in queste ore stiamo rileggendo tutto quello che è stato scritto”, ha puntualizzato.

Di Maio ha aggiunto che “il Governo ha rispettato l’impegno di aggiornare il Def entro la data prevista, cosa non sempre avvenuta in passato, e il fatto che il testo della nota di aggiornamento ancora non ci sia vuole dire che la stiamo mettendo a punto per mandarla alle Camere domani”.

Mattarella come Napolitano? Chiacchiericcio inquietante…

Intanto il chiacchiericcio riporta in primo piano il Quirinale. Sergio Mattarella sulle orme di Giorgio Napolitano? Il cicaleccio riferisce di frequenti contatti con Giorgetti, con il governatore Ignazio Visco e con il Capo della Bce Mario Draghi. I Quattro starebbero studiando il modo per far finire a buone donne il responso elettorale del 4 marzo scorso. Napolitano docet, i Cinquestelle sono avvertiti…

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