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Sampdoria-Inter, 2-2: la domenica della 3° Giornata

Sampdoria-Inter, 2-2: la domenica della 3° Giornata

13 Settembre 2021 0 Di Fabio Carolla

Sampdoria-Inter, 2-2: passo falso di Inzaghi. Vincono Torino e Udinese; rimonta Genoa. Il Milan stravince contro la Lazio; Roma in extremis.

Sampdoria-Inter, 2-2: difensori goleador a Genova

La domenica di Serie A inizia con la super sfida Sampdoria-Inter. Per i liguri è la prima di Caputo; per i nerazzurri, Inzaghi riconferma il tandem Lautaro-Dzeko.

La gara di Genova è segnata dai difensori, goleador. È proprio di un terzino il primo gol della gara. Sulla punizione dal limite al 18esimo si presenta Dimarco. L’esterno difensivo, prodotto del vivaio dei nerazzurri, scarica la botta con il sinistro che bacia l’incrocio dei pali: il gol è di rara fattura.

Il vantaggio interista, però, non dura più di un quarto d’ora. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo è un altro difensore ad iscriversi al registro della gara: Yoshida (centrale dei doriani) gira al volo un pallone smorzato. Il suo tiro trova la deviazione di Dzeko che inganna Handanovic: pareggia i conti la Sampdoria.

L’Inter non ci sta e alza la testa, ferocemente, per strappare i tre punti. Al 44esimo, recupero di palla di Calhanoglu che poi lancia Barella. Il centrocampista sardo ne ha tanto nelle gambe e si invola verso la porta avversaria, lasciando sul posto i difensori liguri. Dalla trequarti, poi, Barella alza la testa e trova Lautaro sul secondo palo: l’argentino ha il solo compito di toccare a rete l’assist delizioso. Tanto merito è del mediano della nazionale e Lautaro lo sa: esulta abbracciando il compagno, autore di una splendida azione individuale.

La ripresa non inizia al meglio per la squadra di Inzaghi: anzi, gli interisti approcciano il secondo tempo nel peggiore dei modi. Al 47esimo, è ancora un difensore a cambiare il corso degli eventi. Tanto di buono fatto da Berezynski sulla fascia destra, che poi cerca, sul lato opposto, Augello: sinistro al volo e palla scaraventata sotto la traversa. Handanovic guarda, non potendo nulla: Sampdoria-Inter è 2-2.

Il “biscione” inciampa a Genova: ne sono complici i liguri, che hanno l’onore ed il merito di aver messo in campo tanta qualità.

Rimonta del Genoa, Udinese all’ultimo, poker del Toro

Dopo il pareggio di Sampdoria-Inter, la domenica di Serie A entra nel vivo con le gare delle 15:00. Tre le partite in contemporanea.

A Cagliari, i padroni di casa ospitano il Genoa. Inizio di stagione lento per entrambe le compagini, che però schierano in campo due formazioni dall’alto tasso tecnico. La partita ne risente: il match è scoppiettante e le azioni sono numerose.

Inizialmente, c’è tanto Cagliari. Keità procura un rigore ai suoi e Joao Pedro lo converte; poi Ceppittelli, nella ripresa, gira di testa il 2-0 su calcio d’angolo.

I ragazzi di Ballardini, però, non si perdono d’animo. Ci vuole uno straordinario Cambiaso per indirizzare la partita verso i liguri: il giovane esterno italiano trova, al 59esimo, Destro in area di rigore, che è bravissimo in torsione. Al 69esimo, è Fares, sull’angolo di Rovella, a colpire di nuovo di testa e siglare il 2-2.

Non si fermano qui i grifoni, galvanizzati dalle due reti in pochi minuti. Ancora Fares in area di rigore a staccare più in alto di tutti sul secondo assist di giornata di Cambiaso: rimonta completata e 3-2 finale per i genoani.

In Liguria, lo Spezia affronta un ottimo Udinese. In campo, però, ci sono sopratutto le maglie bianche, che sembrano avercene di più. Verde è decisamente in giornata e lo dimostra in una serie di ghiotte occasioni: Silvestri, però, chiude la porta e dice di no.

L’Udinese fa poco: Pussetto è assente e la sua giornata è condizionata anche da un rigore annullato dalla VAR per simulazione. L’argentino, però, regala comunque la più grande occasione per i suoi: Zoet ci mette una pezza sul tiro angolato dal limite dell’area.

Alla fine, nonostante il dominio spezzino, il vantaggio (e la vittoria) finale è friulano. Agli ultimi minuti è l’esordiente Samardzic a siglare la rete dell’1-0 che regala i tre punti all’Udinese. Il tedesco prende palla a limite dell’area di rigore e la nasconde alla difesa della squadra di Thiago Motta. Il suo destro, a giro, batte Zoet e gonfia la rete.

Passa facile il Torino in casa della Salernitana, nonostante i pronostici parlassero di una partita ben più in equilibrio. In realtà, tarda ad arrivare il vantaggio granata: è solo al 45esimo, dopo un paio di azioni dei campani (che colpiscono anche il palo con Di Tacchio) che Sanabria sblocca la partita di testa.

Nel secondo tempo, la gara prende la direzione giusta per i piemontesi. Altro colpo di testa del Toro (questa volta di Bremer) ed altro gol: 2-0 Torino. C’è anche spazio, negli ultimi minuti, per il gol del debuttante Pobega (in forza allo Spezia nella passata stagione) ed il poker finale di Lukic, solo davanti Belec. Torino-Salernitana è 4-0.

Milan-Lazio e Roma-Sassuolo: sicuri i diavoli, Roma in extremis

Il Milan cerca la vittoria contro la Lazio per rispondere al passo falso dei cugini in Sampdoria-Inter. In campo, a San Siro, non c’è Ibrahimovic, ma (considerati gli sviluppi del match) sembra non servire inizialmente.

Sulla fascia sinistra il Milan è semplicemente inarrestabile: Leao e Hernandez accendono quella corsia e sono la vera chiave per sbloccare un match che pende fortemente verso i diavoli lombardi.

È proprio il portoghese a siglare la rete dell’1-0. Scatto di 40 metri per Leao che poi lascia il pallone a Rebic: uno-due del croato che chiude il triangolo e regala all’esterno l’occasione per segnare. Un rigore in movimento per Leao, che ha tutto il tempo di pensare e scegliere la conclusione migliore: 1-0 Milan.

Al termine dei 45 minuti c’è anche un vero e proprio rigore per il Milan, procurato da Kessié per fallo di Immobile. Sul dischetto proprio l’ivoriano (al rientro da un infortunio) che, però, sbaglia: traversa colpita e occasione fallita per raddoppiare.

Non serve un penalty, invece, ad Ibrahimovic per incidere sulla gara e firmare al meglio il suo rientro dallo stop. Ancora Rebic protagonista che, dalla fascia sinistra, alza la testa e trova lo svedese in mezzo tutto solo. Facile per il bomber di Malmo appoggiare in rete a portiere battuto: San Siro, in visibilio, applaude e abbraccia il ritorno della sua divinità.

Finisce così il match di Milano: la squadra di Pioli approfitta del pareggio in Sampdoria-Inter e porta a casa i tre punti battendo una Lazio assente per tutti i 90 minuti. Sarri, pensieroso e agitato, si fa anche espellere al termine della gara: la rissa si accende a bordo campo, ma è solo una macchia nera su una gara dalla rara bellezza.

Ultima gara di domenica per Roma-Sassuolo. All’Olimpico, la Roma attende il Sassuolo dell’era post-Caputo (in difficoltà realizzativa). Spazio a Raspadori e, sopratutto, Berardi.

È proprio l’ala della nazionale a incidere sulla partita trovando il gol nel primo tempo: incrocio perfetto e Rui Patricio battuto. Il guardalinee, però, non è d’accordo e chiama un precedente fuorigioco di Raspadori: incredulo il pubblico, ma la VAR dà ragione (giustamente) all’assistente di gara.

La Roma risponde trovando il gol con Cristante al 37esimo su assist di Pellegrini, non nella migliore delle sue serate dal punto di vista realizzativo.

Nel secondo tempo, l’ingresso di Scamacca risposta gli equilibri: l’attaccante si fa vedere più volte dalle parti della porta difesa da Rui Patricio. Il gol dell’eventuale pareggio, però, non è opera sua. Ancora Berardi sulla fascia che poi crossa in mezzo: Djuricic devia fortunosamente e batte Rui Patricio, impeccabile fino a quel momento.

La squadra di Mourinho, però, non ha propria voglia di lasciare il campo senza i tre punti. Il portoghese inserisce El Shaarawy: fantasia e qualità che portano i loro frutti. Su uno degli ultimi palloni giocabili, l’attaccante ex-Milan impatta  e ripulisce un pallone sporco: il suo piatto, aperto, disegna una traiettoria deliziosa che bacia il palo e si deposita in rete.

Esplode l’Olimpico. La Roma vince 2-1 e continua la sua striscia positiva, regalando gioco e spettacolo ai tifosi. L’effetto Special-One” si sente e chissà che, a fine stagione, non si parli anche di altro che “Zero Tituli”.

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