
Emendamento alla Manovra, il Bonus bebè potrebbe tornare
15 Novembre 2018
Bonus bebè, emendamento alla manovra
Potrebbe tornare il Bonus Bebè, l’aiuto economico previsto fino all’anno scorso e che ora il ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana vorrebbe reintrodurre ed aumentare.
E’ stato presentato infatti un emendamento alla manovra finanziaria per reintrodurre l’incentivo alla natalità, ma con una nuova normativa e con una dotazione finanziaria più consistente.
“Con il nuovo fondo e le nuove misure di incentivo alla natalità – spiega il ministro Fontana in una nota – abbiamo voluto perfezionare il meccanismo precedente e rendere le misure più efficaci, considerato che i dati emersi dall’impiego del precedente bonus bebé hanno evidenziato un allarmante calo demografico di 22mila neonati dal 2015 al 2017 e una contrazione del -16% – nel periodo 2008 – 2016 – sui figli di ordine successivo al primo”.
Di qui il ripensamento della misura, che il ministro ha voluto rinnovare e pontenziare.
“Ho inserito il nuovo incentivo in un più ampio ‘pacchetto’ di misure, organico e strutturato, per ampliare benefici e risposte alle famiglie – si legge nella nota – Si tratta del primo passo di un percorso che nel corso dei prossimi anni mi auguro ci porterà ad avere una politica di rilancio demografico completa ed efficace, anche con un codice specifico a favore della famiglia e dell’incremento della natalità”.
Per questo il nuovo Bonus Bebè avrebbe a disposizione 444 milioni di euro, invece dei circa 400 previsti per l’ultima annualità dal precedente governo.
Inoltre, per ogni figlio successivo al primo è previsto un incremento del 20 per cento sugli importi erogati.
In particolare, le nuove misure prevedono due fasce di reddito (fino a 7mila e da 7 a 25mila euro) per gli assegni alle famiglie.
Fontana presenta alla Camera il “pacchetto famiglia”
L’emendamento per il Bonus Bebè che Fontana ha predisposto a nome del Governo è stato presentato oggi alla Camera, nell’ambito di un “pacchetto famiglia”, che – tra emendamenti governativi ed emendamenti presentati d’intesa col gruppo Lega – prevede una serie di azioni e stanziamenti.
Ecco le misure in sintesi:
- 40 milioni di euro da stanziare per il congedo di 4 giorni per i padri,
- il “Fondo di sostegno per le crisi familiari” da istituire e dotare 10 milioni di euro annui,
- il raddoppio (da 400 a 800 euro) delle detrazioni fiscali per i figli con disabilità.
Nella proposta presentata, per le mamme sarà inoltre possibile scegliere se accedere a un periodo di tre mesi di maternità retribuita al 60 per cento oppure di sei mesi di maternità retribuita al 30 per cento.
Tutte queste misure, tra l’altro, si aggiungono ai 960 milioni di euro già stanziati nel Ddl Bilancio per i prossimi tre anni per gli asili nido.
Fondo politiche per la famiglia, 300 milioni di euro
Alcune novità riguardano anche il Fondo politiche per la famiglia, che il Governo vorrebbe portare a 300 milioni di euro per il triennio 2019 – 2021, e a 100 milioni per ogni anno successivo.
L’esecutivo però vuole che questo fondo sia sempre più caratterizzato ed orientato alla promozione del welfare aziendale.
Nel “pacchetto famiglia” il ministro Fontana poi intende anche rilanciare l’iniziativa della Carta famiglia, che consente l’accesso a sconti sull’acquisto di beni o servizi oppure a riduzioni tariffarie.
Previsto anche il voucher Baby sitting
Il ministro per la Famiglia ha poi previsto anche il ritorno del voucher Baby sitting, che formalmente fa parte di un emendamento che compete al ministero del Lavoro, e che sarebbe rifinanziato con 50 milioni di euro. Lo stanziamento è rivolto sia alle lavoratrici autonome che alle lavoratrici dipendenti.