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Eni acquista Neptune Energy per 4,9 miliardi di dollari

Eni acquista Neptune Energy per 4,9 miliardi di dollari

26 Giugno 2023 1 Di Francesco Ghanaymi

Eni acquista la britannica Neptune Energy: sono 4,9 miliardi di metri cubi di gas in più per l’Europa che serviranno anche per svincolarsi dagli approvvigionamenti della Russia.

Eni acquista la britannica Neptune Energy per 4,9 miliardi di dollari

L’impresa Eni – fondata nel 1953 da Enrico Mattei – ha annunciato di aver raggiunto un accordo per comprare la Neptune Energy, azienda britannica del settore, per 4,9 miliardi di dollari (ciòè circa 4,4 miliardi di euro).

L’acquisizione sarà divisa in due parti: prima l’azienda italiana comprerà per 2,6 miliardi di dollari tutte le attività di Neptune Energy tranne quelle in Norvegia; che saranno invece acquistate per 2,3 miliardi di dollari da Vår Energi, società norvegese controllata dalla Eni. Si tratta indubbiamente della più grande acquisizione nel settore energetico degli ultimi anni.

Neptune Energy è un’azienda britannica, diffusa sopratutto in Norvegia e Olanda e specializzata nell’esplorazione e produzione di idrocarburi: «competitiva in termini di costo e con attività a basse emissioni focalizzate sul gas naturale dell’Europa Occidentale, Nord Africa, Indonesia e Australia», si legge nel comunicato stampa.

Neptune Energy detiene poi il 12% dell’impianto di liquefazione di Hammerfest in Norvegia: e la capacità di produrre gas liquefatto è un asset diventato strategico, sopratutto dallo scoppio del conflitto russo-ucraino.

Descalzi: “Eni acquisisce un portafoglio di elevata qualità e a bassa intensità carbonica”

«Attraverso questa operazione – ha commentato l’amministratore delegato DescalziEni acquisisce un portafoglio di elevata qualità e a bassa intensità carbonica, con un’eccezionale complementarità a livello strategico e operativo. Neptune Energy contribuirà al nostro portafoglio prevalentemente con risorse gas. Inoltre, la sovrapposizione geografica e operativa è sorprendente: aumenta la dimensione di Vår Energi, società di cui Eni detiene la maggioranza; apporta una maggiore produzione di gas e ulteriori opportunità Ccus (cattura, stoccaggio e uso della CO2) nel Mare del Nord; consolida la posizione di Eni come prima compagnia internazionale in Algeria, fornitore chiave di gas per i mercati europei; incrementa la presenza di Eni nell’offshore dell’Indonesia, con forniture all’impianto di Gnl di Bontang e ai mercati nazionali».

«La natura e le sfide della transizione energetica – ha concluso poi Descalzi – richiedono una risposta focalizzata, e questa operazione evidenzia in particolare due aspetti importanti della strategia finanziaria di Eni: la flessibilità e l’opzionalità che la nostra elevata liquidità e il nostro basso leverage offrono, e il nostro innovativo modello satellitare che contribuisce ad accedere a capitali dedicati».

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