Garfagnana un itinerario per ammirarne le bellezze
01 Settembre 2023La Garfagnana contiene perle di rara bellezza: da borghi antichi a incredibili paesaggi naturali, ampia e variegata sono le attività da fare e i posti da visitare. In questo primo articolo, un itinerario che porterà a scoprire alcuni luoghi conosciuti e meno conosciuti.
Garfagnana, verdissima valle ricca di perle meravigliose da visitare
La Garfagnana è uno scrigno situato al nord della splendida Toscana, in provincia di Lucca al confine con un’altra bellissima terra, la Lunigiana, racchiusa fra le Alpi Apuane e l’Appenino e attraversata dal fiume Serchio. È una Toscana diversa, selvaggia e autentica. Questa verde valle rende a chi la visita immagini di una terra antica immersa in una natura incontaminata e offre paesaggi bellissimi, borghi microscopici e luoghi misteriosi.
La Garfagnana incanta con borghi medievali, antiche rocche, panorami sensazionali, sentieri di trekking, botteghe artigiane, prelibatezze enogastronomiche. Quindi è possibile ritagliare la vacanza o una semplice gita in giornata in base ai propri interessi. Questo proposto è il primo di quattro itinerari da tenere presente per andare alla scoperta della Garfagnana. Unendoli insieme diventa un suggerimento per una intera settimana di vacanza.
Castelnuovo, cuore della verde Garfagnana
Per andare alla scoperta della Garfagnana e dei suoi borghi più belli, questo primo itinerario parte dalla cittadina più grande e più conosciuta: Castelnuovo di Garfagnana.
Castelnuovo di Garfagnana è il capoluogo e la località principale della Garfagnana. Si accede al centro storico, circondato da cinta muraria, tramite la Porta Castruccio Castracani. Passeggiando per le varie viuzze si arriva ad una grande piazza dove si trova il duomo, dedicato ai Santi Pietro e Paolo. Merita entrare per ammirare la Pala di San Giuseppe in terracotta dipinta, realizzata dalla bottega di Andrea della Robbia e un crocifisso legneo del XV secolo.
La cittadina è dominata dall’imponente Rocca Ariostesca, che deve il suo nome al famoso poeta Ludovico Ariosto che ne fu governatore. La rocca oggi ospita un museo sulla Garfagnana del ‘500 e sull’Ariosto.
Castelnuovo offre ai visitatori scorci pittoreschi e il giovedì mattina un vivace mercato cittadino che richiama turisti e persone anche dai paesi vicini.
Il percorso trekking Il Sentiero dell’Ariosto
Per chi vuol scoprire un angolo di Garfagnana a ritmo lento, circondati dal silenzio rasserenante delle montagne e dei boschi, può fare un bel percorso trekking denominato Il Sentiero dell’Ariosto.
Questo percorso che porta il nome del poeta Ludovico Ariosto, parte dal centro di Castelnuovo di Garfagnana e porta alla Fortezza di Mont’Alfonso.
Il percorso ad anello lungo circa cinque chilometri, è catalogato come una facile passeggiata, ma è bene indossare scarpe adatte antiscivolo, perché si attraversano sentieri ripidi e portare con se dell’acqua, perché sul cammino non se ne trova e perché in alcuni punti il sentiero diventa abbastanza impegnativo.
Si parte, dunque, dalla Rocca Ariostesca, inizialmente si segue via Farini fino al ponte di Turrite Secca e da qui il percorso è segnalato dal C.A.I. (Club Alpino Italiano) con gli inconfondibili tratti bianco e rossi.
Terminato il percorso da fare lungo la via provinciale, si svolta in una bella strada sterrata che porta a Torrite. Il piccolo borgo medioevale è davvero grazioso e merita una sosta per ammirarne la bellezza: il ponte in pietra, le strette viuzze abbellite con fiori e piante e la chiesa della Santissima Trinità con il suo bel campanile in pietra.
Attraversato il paese, il sentiero inizia la risalita del colle, inerpicandosi in un bosco di querce e castagni fino a raggiungere la Fortezza di Mont’Alfonso, in corrispondenza della Porta Sud. Per arrivare all’ingresso principale si fiancheggiano le mura fino alla Porta Nord, che conserva una delle otto garitte costruite lungo il perimetro delle mura e lo stemma estense.
La Fortezza di Mont’Alfonso è uno dei monumenti architettonici più imponenti della Valle del Serchio; una volta arrivati in cima alla collina si gode di splendide vedute sulle pendici dell’Appennino Tosco Emiliano e sul gruppo delle Panie nelle Alpi Apuane. Dopo la visita della Fortezza il sentiero prosegue sulla vecchia via d’accesso riconducendo, attraverso via Debbia, a Castelnuovo di Garfagnana.
Ridiscesi a Castelnuovo un buon pranzo si può fare Da Carlino. L’ambiente è molto grande sia internamente che anche sull’esterno. L’arredamento è rimasto fermo agli anni ‘70 come il menù che propone piatti tradizionali come salsicce e patate, roastbeef, tagliere toscano ecc. Le porzioni sono abbondanti e il servizio molto gentile. Ottimo il rapporto qualità/prezzo.
Vagli, un piccolo paese con una misteriosa storia
Da Castelnuovo di Garfagnana mezz’ora di macchina conducono ad un altro paesino tipico di questa zona: Vagli. Quando si arriva si è subito circondati da bellissimi scorci panoramici sul lago e sulle montagne circostanti.
Con i suoi trentaquattro milioni di metri cubi di acqua, il lago di Vagli è il più grande bacino idroelettrico della Toscana. La diga che sbarra il corso del torrente Edron, è alta ben novantadue metri. Le sue acque nascondono un intero paese e solo quando il lago viene svuotato, l’ultima volta è stato nel 1994, Fabbriche di Careggine, piccolo borgo di fabbri e ferrei bresciani, fondato nel XIII secolo, riemerge e torna a vivere per un’estate, rendendo questo posto ancora più magico. La prossima apertura è prevista per la primavera del 2024.
Vagli oltre alla bellezza naturalistica, offre anche diverse occasioni divertimento, per grandi e piccini, con il Vagli Park, un grande parco avventura immerso nella natura.
Il parco ha al suo interno, il Bioparco del Lago di Vagli che comprende una lunga passeggiata lungo le sponde dello specchio d’acqua e il Ponte sospeso, che con i suoi oltre centro metri, è tra i più lunghi d’Europa. Dal Ponte Sospeso è possibile ammirare il promontorio di Vagli e il ponte Morandi, il ponte ad arco costruito e progettato nei primissimi anni ’50, oltre che sul sottostante lago che si potrà ammirare grazie ad alcuni metri di passerella trasparente.
Il ponte collega Vagli di Sotto con la località Vaiano, unica zona balneabile del lago e permette di arrivare con un facile percorso al paesino di Vagli di Sopra, una buona sosta per un caffè e per visitare la chiesa romanica di San Regolo.
Per i più temerari, il Vagli Park propone il Volo dell’Angelo: un suggestivo salto nel vuoto agganciati a un cavo d’acciaio che permette di volare sulla superficie del lago per 1500 metri, a un’altezza di circa 350 metri e raggiungendo la velocità di 150 km/h. L’impianto è stato progettato per rendere accessibile il volo anche alle persone diversamente abili. Durante la bella stagione, sul lago è possibile fare gite in barca e in canoa.
Campocatino un’oasi di silenzio e relax
E dopo un’intera giornata dove si è scarpinato e ci siamo divertiti, non resta che rilassarsi in una oasi di pace e tranquillità, lontano da luci, rumori e urbanizzazione.
L’Oasi di Campocatino si trova nel comune di Vagli di Sotto, ai piedi della splendida parete rocciosa del Monte Roccandagia, uno dei giganti delle Alpi Apuane. Campocatino, oltre ad essere oasi naturale LIPU, è un antico alpeggio di pastori.
Lasciata la macchina nel piccolo parcheggio, da cui si gode una bellissima vista sul lago di Vagli circondato dalle verdi Alpi Apuane, e avviandosi verso il paese si percepisce subito che si sta per entrare in un luogo pittoresco e suggestivo.
Quello che si apre davanti a noi, è un insieme di case in pietra, chiamate “caselli”, tutte ristrutturate e abbellite con fiori e piante. Queste case una volta erano abitate da pastori, oggi lo sono da persone (molte straniere) che hanno scelto Campocatino per vivere le loro giornate nel verde e nel silenzio.
Il paesino termina con un grandissimo prato circondato dalle splendide Alpi Apuane su cui si staglia una piccolissima cappella con il tetto spiovente, la Cappella di San Viviano in Campocatino.
Da Campocatino, con un trekking abbastanza impegnativo, si arriva all’eremo di San Viano, luogo molto suggestivo, perché incastonato nella parete verticale della montagna, a strapiombo sulla valle di Arnetola.
In questo luogo l’eremita Viviano passò in preghiera e silenzio parte della sua vita cibandosi di cavoli, unica risorsa sempre presente.
Per informazioni sulla visita all’Eremo e per una pausa pranzo ci si può rivolgere all’unico punto di ristoro presente nel paese di Campocatino il ristorante “Il Rifugio”.