Contenuto Pubblicitario
Gas russo no grazie: è l’ora di quello liquefatto

Gas russo no grazie: è l’ora di quello liquefatto

10 Maggio 2022 0 Di Nunzio Ingiusto

A Livorno si amplia il terminal per ricevere più navi di gas liquido e ridurre le importazioni dalla Russia.

Fare a meno del gas russo sostituendolo con quello liquefatto comincia ad essere qualcosa di praticabile. L’Italia insieme ad altri Paesi europei ha fatto una scelta di medio periodo, ma  che dal punto di vista politico lascia intendere un sostanziale prolungamento della crisi ucraina. Una buona notizia è che la Regione Toscana ha dato parere favorevole all’ampliamento del terminal di rigassificazione di Livorno. Il progetto fa capo alla Olt Offshore Lng Toscana e farà crescere il numero degli accosti di navi metaniere. Il disegno è, come dire minimale, rispetto a tutto il gas che serve a mandare avanti il Paese. Ma è indicativo di un percorso. D’altronde nonostante l’Ue si sia divisa sugli investimenti vero gas e nucleare la guerra ha stravolto tutti i piani. Il gas arriva allo stato liquido e viene stoccato in serbatoi speciali a pressioni di -160°C. Resta li’ per il tempo necessario al suo utilizzo , quando viene riportato allo stato gassoso e trasportato con condotte sottomarine.

Quello che accade a Livorno è, pertanto, in piccolo cio’ che il Ministro Roberto Cingolani ha detto in Parlamento a proposito degli approvvigionamenti sostitutivi del gas russo. La partita geoenergetica alle spalle delle devastazioni in Ucraina, nei fatti riconosce agli Usa un nuovo primato di Paese fornitore dell’Europa. Biden sa che il gas trasportato in Italia , Spagna, Francia gli attribuisce un potere difficilmente sostituibile per tutto il tempo delle ostilità russe. Bisognerà vedere dopo chi e come riprenderà in mano la situazione. L’Italia ha poche strutture di rigassificazione e con l’ampliamento del terminal toscano gli approdi delle piccole metaniere si triplicheranno da 40 a più di 120 all’anno. I lavori, tuttavia, non saranno invasivi dato che non intaccheranno le strutture portanti. Serviranno per massimizzare capacità e flessibilità di ricezione, sia per il carico delle navi ma anche per la qualità e la provenienza del Gnl. Attualmente il terminale, in funzione dal 2013, ha una capacità di stoccaggio di circa 137mila mc di Gnl e una di rigassificazione di 3,75 miliardi di metri cubi standard. In linea generale in base alle indicazioni del governo concordate anche in sede Ue l’Italia, attraverso l’Eni, si è assicurata forniture per 8 miliardi di metri cubi da Congo, Angola e Mozambico, 3 dall’Egitto ed altre da Azerbaijan e Qatar. Sono forniture con costi più alti, ma  da Bruxelles hanno ricordato che dall’inizio della guerra l’Ue ha versato a Putin 35 miliardi di euro per ricevere gas e petrolio. Usati come meglio credeva.

Contenuto Pubblicitario
Banner Istituzionale Italpress 666x82