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Governo M5s-Pd, dalle ceneri del Contratto Gialloverde rispunta il Fantasma del Pentapartito anni ’80

Governo M5s-Pd, dalle ceneri del Contratto Gialloverde rispunta il Fantasma del Pentapartito anni ’80

23 Agosto 2019 0 Di Marino Marquardt

Improvvisamente la Prima Repubblica… Tenetevi forte! Dalle ceneri del Contratto Gialloverde rispunta il Fantasma – riveduto e aggiornato – di quel Pentapartito che negli anni ’80 dettò legge in Italia. A comporlo questa volta saranno i Democristiani e i Rosé disseminati e accampati tra M5s e Pd, i cocci della Sinistra di Leu, gli Autonomi Altoatesini e un po’ di schegge del Gruppo Misto. Sempre meglio – comunque – rispetto al buio del tunnel della  Barbara Incivilttà in cui Matteo Salvini stava conducendo il Paese.

Martedì i primi vagiti del nuovo Esecutivo

Detto ciò,, il travaglio è più lungo del previsto, i primi vagiti del nuovo Esecutivo si potranno sentire probabilmente martedì prossimo, quando il Capo dello Stato Sergio Mattarella riascolterà le delegazioni dei Partiti. In quella occasione M5s e Pd saranno in grado di esporre in maniera chiara e inequivocabile le rispettive intenzioni. Al momento si tratta di superare reciproci sospetti e reciproche riserve.

Si archivia, intanto, una giornata – quella di ieri – nella quale gli imbarazzi e i silenzi del Capo Politico Cinquestelle Luigi Di Maio hanno messo in risalto l’inadeguatezza al ruolo del Personaggio.

Oggi si incontreranno le delegazioni M5s e Pd. Tra Dem e Cinquestelle riprenderà il discorso bruscamente  interrotto nel maggio dello scorso anno. Riprenderà il discorso ripartendo dalla debolezza e dalla inadeuguatezza di Di Maio e Davide Casaleggio palesata nel fronteggiare la straripante invadenza di Matteo Salvini e dalla scellerata voglia di Pop Corn di Matteo Renzi e dei Suoi.

Chi è senza peccato scagli la prima pietra…

“Scurdammoce ‘o passato…”

A tal proposito M5s e Pd hanno entrambi molto da farsi perdonare dai rispettivi elettori. Ma… “Scurdammoce ‘o passato”, esortava una nota canzone napoletana del Secondo Dopoguerra.

Scurdammoce ‘o passato e allora si vada avanti. Ma non senza prima che le Parti – in Casa propria ed evitando di beccarsi reciprocamente – abbiano fatto un rigoroso esame di coscienza e abbiano fatto tesoro delle esperienze e degli errori trascorsi.

Si lasci perdere la formula del contratto e si punti a un accordo politico di lungo respiro. E non ci si azzuffi attorno al Premier dimissionario Giuseppe Conte. Se c’è Uno da salvare della Vecchia Compagnia di giro è proprio Conte che – una volta dismessi i panni dell’arbitro – durante il proprio intervento al Senato ha brillato per linguaggio, argomentazioni, eleganza, compostezza e determinazione. di fronte al Rozzo Interlocutore. Altro che burattino…

Il M5s abbandoni i panni di Movimento-Peter Pan, cresca e si faccia partito. Per essere Onesti non è necessario ripararsi all’ombra delle ancora attuali astruse regole interne. Si può essere Onesti e fare politica Onesta anche seguendo le collaudate regole interne dei Partiti Storici. Basta – dunque . con la Piattaforma Rousseau. Basta con le espulsioni, facciano un Corso accelerato di Democrazia. I clic possono indicare il sentiment degli iscritti ma non possono più avere valore decisionale. Non a caso la svolta di questi giorni è maturata nella Villa di Bibbona tra Beppe Grillo e i Suoi Intimi. Con tanti saluti a Russeau… Stop al dadaismo politico, insomma.

Il Pd sconfigga la tentazione di umiliare il Probabile Alleato di Governo. E Nicola Zingaretti non tema più di tanto Matteo Renzi. L’ex Capo Scout al momento non è pronto per dar vita a un nuovo soggetto politico, potrebbe esserlo più in là alla luce di quanto accadrà in Forza Italia. L’interesse precipuo di Renzi è quello di non disperdere le proprie truppe presenti al Senato e alla Camera. Di fronte a questa esigenza (il voto anticipato con le Liste nelle mani di Zingaretti spazzerebbe via i renziani) il Senatore Semplice di Rignano sull’Arno e disposto a fare ogni tipo di concessione. Zingaretti sappia sfruttare il momento. Viceversa – optasse per il voto anticipato – Zingaretti vincerebbe su Renzi ma finirebbe col demolire il Pd. E finirebbe sul banco degli imputati.

Tra le cose da fare o da disfare subito, il Reddito di Cittadinanza e il Decreto Sicurezza. Occorre la revisione dei parametri del Reddito di Cittadinanza cancellando i troppi paletti e stabilendo una soglia minima garantita per gli aventi diritto (con 140 euro mensili non si campa, non si mangia e non si sconfigge la povertà) e occorre provvedere alla immediata rottamazione del Decreto Sicurezza. Sarebbero tra i primi atti concreti indicanti la annunciata svolta. Amen.

Ps. Nota per gli Ortodossi della Lingua Italiana. Nella stagione in cui si tende ad inibire e a limitare l’uso delle Maiuscole, vado controcorrente. E chiarisco: le Maiuscole presenti nel testo non contemplate dal corrente galateo linguistico sono volute, esse rappresentano una licenza grafica dell’Autore e intendono conferire la giusta importanza al ruolo della parola attenzionata dalla maiuscola.

 

 

23/08/2019   h.04.00

 

 

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