Guerra tra Margherita e gli Elkann: dov’è finita l’eredità di Gianni Agnelli?
18 Dicembre 2022Dalla morte di Gianni Agnelli nel 2003 continua la guerra tra Margherita e gli Elkann sui conti off shore dell’Avvocato e la società Dicembre.
Continua la guerra tra Margherita e gli Elkann per l’eredità di Gianni Agnelli
È da più di diciannove anni, cioè dalla morte di Gianni Agnelli prima (il 24 di gennaio del 2003) e di Marella Caracciolo Agnelli dopo (il 23 di febbraio 2019), che continua la guerra legale tra la figlia dell’Avvocato, Margherita Agnelli, e i nipoti dell’Avvocato, John, Ginevra e Lapo Elkann, figli di Margherita con il primo marito Alain Elkann.
Le accuse e le rivendicazioni patrimoniali, che hanno portato a una causa legale davanti al giudice del tribunale di Torino Nicoletta Aloj, rivelano come Margherita Agnelli si senta vittima di escamotages orditi dai consulenti della madre Marella e del padre Gianni, in accordo con John, Ginevra e Lapo per la sua esclusione dall’immensa eredità di famiglia.
Infatti, Margherita Agnelli, ora sposata con il nobile francese di origine russa Serge de Pahlen, con il quale ha quattro figlie e un figlio (Tatiana, Maria, Anna, Sofia e Pietro de Pahlen, tutti schierati dalla sua parte, e tutti esclusi dall’eredità dei nonni) ha accusato gli Elkann di aver falsificato i testamenti di suo padre e di sua madre e ha chiesto di ridistribuire la loro eredità, soprattutto per quanto riguarda i conti off shore e la società Dicembre.
Dove sono finiti i conti off shore dell’Avvocato?
Nel suo testamento, infatti, Gianni Agnelli aveva lasciato alla figlia Margherita e al figlio Edoardo la famosissima abitazione di Villar Perosa, dove aveva abitato il fondatore della FIAT, il senatore Agnelli (nato nel 1886 e morto nel 1945); Villa Frescot, dove abitava l’Avvocato con Marella; Villa Sole, dove abitava Edoardo e infine Palazzo Mengarini, di fronte al Quirinale e residenza romana degli Agnelli.
Marella aveva usufrutto vitalizio sugli immobili, mentre la nuda proprietà spettava per intero alla figlia Margherita, siccome l’altro erede Edoardo si era suicidato tre anni prima della morte dell’Avvocato, buttandosi dalla Torino-Savona la mattina del 15 di novembre del 2000.
Oltre a questi, Margherita aveva ottenuto le automobili, le barche, i titoli investiti, i crediti, una polizza sulla vita e i soldi in Italia, mentre erano esclusi i conti off shore, e gli altri beni esteri, che solamente per quanto riguardava le finanziarie ammontavano a circa 900 milioni di euro.
Le finanziarie avevano il nome di Bundeena Consulting, Silver Tioga, Layton e Sikestone, con sede alle Isole Vergini e in gran parte riconducibili alla banca d’affari Morgan Stanley, mentre altri quindici conti esteri off shore erano stati assegnati alla restante parte della famiglia, ma non a Margherita.
Il cuore dell’impero: la società Dicembre
In aggiunta a questo, alla morte, la madre di Margherita, Marella Caracciolo ha indicato i tre nipoti Elkann come suoi unici eredi. Non solo, in base ad accordi stipulati proprio con Margherita, Marella ha assegnato agli Elkann tutte le azioni della società semplice Dicembre, la cassaforte degli Agnelli che attraverso la holding finanziaria olandese Exor N.V. controlla il cuore dell’impero, e quindi quote tra le altre in Stellantis (14,4%), Ferrari (23%), Juventus (64%), The Economist (43,4%) e il gruppo GEDI (43,7%), cioè La Stampa, la Repubblica, ma anche Radio Deejay e l’Huffington Post.
Le azioni della Dicembre appartengono infatti ancora oggi al 60% a John Elkann, e al 20% ciascuno al fratello Lapo e alla sorella Ginevra. Margherita – a suo parere perché raggirata e non informata sul valore dei conti off-shore e della Dicembre – ha infatti firmato patti per un valore totale di 2,5 miliardi di euro per rinunciare sia all’eredità del padre che a quella della madre.
La Dicembre ha tra l’altro sede presso lo studio Ferrero, in Via Amerigo Vespucci 15 a Torino, il cui titolare è proprio Gianluca Ferrero, l’attuale presidente della Juventus che ha preso il posto del dimissionario Andrea Agnelli, e che è figlio di Cesare Ferrero, l’uomo di fiducia di Gianni Agnelli.
Per l’eredita di Marella, la giurisdizione competente è Torino o la Svizzera?
La ricostruzione della rete offshore è uno dei principali elementi a sostegno delle accuse legali di Margherita, ovvero di essere stata tenuta all’oscuro di una parte consistente dell’eredità Agnelli.
Proprio per questo, Margherita ritiene di poter azzerare ogni atto ereditario e quindi di poter rivendicare diritti anche sulle quote della Dicembre.
Non solo, Margherita Agnelli, in accordo con il marito Serge de Pahlen e i loro cinque figli, su queste fondamenta, intende invalidare anche l’accordo transattivo (il contratto con il quale, facendosi reciproche concessioni, si pone fine ad una lite) che Margherita aveva accettato in cambio di 1,3 miliardi di euro per rinunciare ai conti offshore dell’Avvocato, e il patto successorio del 2004 che aveva stipulato con Marella, con il quale per rinunciare all’eredità materna accettava 1,2 miliardi di euro.
La successione di Marella, inoltre, secondo Margherita ricadrebbe sotto il diritto italiano (che vieta i patti successori) e non svizzero (che non permette di impugnare i testamenti) perché la madre non aveva residenza abituale a Saint Moritz, ma bensì a Roma.
Su questo passaggio decisivo si pronunceranno, probabilmente a inizio 2023 il giudice del tribunale di Torino Nicoletta Aloj. Margherita è assistita dall’avvocato Dario Trevisan mentre gli Elkann da Eugenio Barcellona e Carlo Re.
Chi vincerà la guerra tra Margherita e gli Elkann?
Come era già stato scritto nell’opera di Friedman sull’impero degli Agnelli: «Tutto in Famiglia» del 1988: «Benché la Fiat sia un gruppo all’avanguardia in termini di profitto, essa poggia il suo potere su un’arcaica rete di rapporti feudali, che rischia di pregiudicare il processo di modernizzazione del nostro Paese».
Ma la vera domanda ora sembra essere: che influsso ha questa arcaica rete di rapporti feudali sulla stessa famiglia Agnelli?
E chi vincerà la guerra tra Margherita e gli Elkann? In una recente intervista, Lapo ha dichiarato, a proposito di sua madre Margherita che: «Lei ha diviso la famiglia in due. Nel futuro, amerei che non ci fossero battaglie, ma le vuole lei e, se c’è da difenderci, ci difenderemo. È una scelta sua e io me ne rammarico».
L’ultima parola spetta ai tribunali.