La nuova App per cellulari su clima e salute.
Le App aiutano a vivere meglio ? Si e no. I nostri smartphone ne sono pieni e di qualche applicazioni potremmo anche farne a meno. Come sempre dipende da ciascuno di noi. In tempi di eco ansia con milioni di persone concentrate sulle improvvise variazioni di clima tra afa e temporali, l’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) ha annunciato una propria applicazione su clima e salute. Chissà se ci mancava davvero. Tuttavia l’Agenzia ha deciso di entrare nel mondo del web no stop. Ha creato una applicazione pubblica che consente a tutti noi di conoscere in tempo reale la qualità dell’aria del posto in cui ci troviamo. Il suo nome è “European Air Quality Index”; è disponibile nelle 24 lingue ufficiali dell’UE e si scarica da Android PlayStore e Apple iOS.
E’ facile prevedere che in questo modo diventeremo tutti più bravi del mitico colonnello Edmondo Bernacca- che i più giovani non conoscono- che all’ora di cena si limitava (!) a dirci “Che tempo fa”. No, con il nostro smartphone sapremo se e quanto l’aria che respiriamo fa bene alla salute. Se dobbiamo correre in farmacia, restare chiusi in casa, allertare il medico di base o piuttosto correre al Pronto soccorso.
I dati leggibili sono precisi e arrivano da 3500 stazioni di rilevamento poste nelle città europee. Cosa ne sa il nostro amico, il collega, il congiunto cui invieremo i dati di PM10, PM2, NO2 ? Sono le polveri sottili che ci avvelenano.Ogni anno in pianura padana queste sostanze uccidono migliaia di persone. Avendo la possibilità di diffonderli gratuitamente ci sarà quasi impossibile non comunicarli alle persone care, metterli sulla nostra pagina Facebook , Istagram, Tik Tok. Sarà un altro esercizio quotidiano per sentirci vivi (scongiuri a parte) ? Penso di si. E poi non avremo più bisogno di aspettare le proteste di Greta Thunberg per sapere chi ci sta avvelenando e come.Eravamo così abituati che un po’ ci dispiace
Lo stato dei cambiamenti climatici sullo smartphone è un superamento della
capacità della tenace paladina svedese. Di una cosa l’EEA, però, non si è preoccupata , oppure ha cercato a modo suo di arrestare il dilagante fenomeno dell’eco ansia. Ma solo perché all’Agenzia non assumono psicologi.
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