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Il miglior caffe: ecco come distinguerlo

Il miglior caffe: ecco come distinguerlo

22 Febbraio 2023 0 Di Giovanni Langella

Il miglior caffè è buono con gli occhi e con il naso. Ecco i parametri per individuarlo: tostatura, crema, profumo, gusto e retrogusto.

Il miglior caffè: ecco come distinguerlo

Se si è un vero amante del caffè, si dovrebbe anche essere in grado di riconoscerne uno di qualità.

Chissà quante volte sarà capitato a chiunque di bere un caffè pensando che non fosse proprio il massimo, e chissà invece quante volte ci si sarà innamorati di una tipologia di caffè già dopo il primo assaggio.

Capire qual è davvero un buon caffè non è sempre facile, perché sono diversi i fattori da prendere in considerazione, come ad esempio il tipo di preparazione o le caratteristiche del macinato.

Ovviamente aziende esperte del settore, come le case di torrefazione Milano, lavorano assiduamente per fornire un prodotto di grande qualità, ma riconoscerlo, per un fruitore meno esperto, può essere difficile.

Tuttavia ci sono dei piccoli accorgimenti e suggerimenti che si possono seguire.

Cosa si intende per buon caffè

A tutti è capitato, almeno una volta nella vita, di bere un caffè  annacquato o, peggio ancora, bruciato. Questo capita quando la grammatura non è ben dosata.

Fortunatamente, però, con le moderne macchine del caffè, è possibile utilizzare capsule e cialde che sono perfettamente dosate, in modo da poter gustare un caffè cremoso e lungo al punto giusto.

Alle volte è anche il brand a fare la differenza, altre volte, invece, dipende tutto molto dalla macchina stessa.

Ci sono 5 criteri per valutare se un caffè sia davvero buono o meno:

  • Tostatura;
  • Crema;
  • Profumo;
  • Gusto;
  • Retrogusto.

I veri intenditori di caffè non si limiteranno alla soddisfazione di soli due o tre punti, ma saranno alla costante ricerca di una bevanda che li soddisfi tutti e 5, contemporaneamente.

I marchi di caffè più famosi e gettonati cercano, produzione dopo produzione, di presentare creazioni che possano soddisfare in toto il cliente, sperando di rispettare tutti i principi sopracitati.

Un vero caffè buono deve rapire chi lo gusta, inizialmente con il profumo, che invoglia a berlo, e poi con il gusto, con la cremosità, che fanno sì che lo si voglia bere tutto, fino al retrogusto che deve lasciare in bocca una sensazione piacevole.

Un buon caffè, quindi, deve essere tale, prima di tutto, con gli occhi e con il naso.

Nessuno sarà mai felice di assaporare qualcosa che già alla vista o all’odore ispira bassa qualità.

È chiaro che, non tutti hanno gli stessi gusti, e che la questione dolce/amaro, lungo/corto, possa essere alquanto soggettiva, ma la bontà del caffè va oltre questo, abbracciando una valutazione più oggettiva e univoca.

Insomma, non ci vuole molto per diventare i sommelier del caffè, soprattutto se si tengono a mente i metri di giudizio universali.

Con i giusti prodotti e gli strumenti adatti, chiunque può fare un buon caffè. Anche la pratica fa la differenza, ma basta solo un po’ di esperienza, e i caffè saranno sempre più gustosi.

Si dice che il caffè in Italia sia il migliore che ci sia, e questo proprio grazie alla sua cremosità e al suo retrogusto delicato, che difficilmente si riscontrano altrove.

Comprese queste caratteristiche e informazioni sul caffè, capire se quello che si beve è un buon caffè sarà decisamente più semplice.

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