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NUCLEARE: L’ITALIA AGGIORNA IL PIANO CONTRO LE RADIAZIONI

NUCLEARE: L’ITALIA AGGIORNA IL PIANO CONTRO LE RADIAZIONI

09 Marzo 2022 0 Di Nunzio Ingiusto

La Protezione civile aggiorna il piano contro pericoli in arrivo anche da fuori Italia.

L’attacco dei militari russi alla centrale nucleare di Zaporizhzhia ha fatto temere il peggio. L’episodio ci ha ricordato che le emergenze dovute alla presenza di questi impianti non vanno mai trascurate. L’Europa ha riaperto la strada all’uso di energia nucleare di nuova generazione ribaltando sui governi le azioni di tutela della popolazioni in caso di incidenti. L’Italia è pronta. In questi giorni, infatti,  aggiorna il Piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari. E’ un documento importante anche rispetto alla transizione ecologica promossa da Draghi e Cingolani. Il documento ha la firma del Capo della della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. Tra i soggetti più coinvolti in caso di emergenze ci sono le Regioni che hanno responsabilità dirette sia amministrative che tecniche. Secondo le anticipazioni, Curcio ha strutturato il Piano in 3 fasi.Tre momenti da gestire in base all’evoluzione di un malaugurato incidente.Sono state considerate in primo luogo le differenze tra un impianto posto entro 200 km dai confini nazionali e uno oltre quella distanza. Al peggioun incidente fuori dall’Europa. Ricordiamo  che l’Italia non ha centrali attive, ma ai confini  Est ed Ovest  ce ne sono e portano energia anche da noi.

LA STRUTTURA DEL PIANO

Particolare attenzione viene data all’ ultima delle tre fasi, “di transizione”, con quel che c’è da fare per la bonifica dei territori contaminati e la gestione dei materiali. L’interesse principale riguarda il riparo al chiuso. Il principio sta nel dire alla popolazione di restare nelle case con porte e finestre chiuse e i sistemi di ventilazione o condizionamento spenti. In un paio di giorni la paura dovrebbe allentarsi. Ma come i cittadini meno giovani ricorderanno con l’incidente alle centrale di Chernobyl del 1986, sarà indispensabile anche il “blocco cautelativo del consumo di alimenti e mangimi prodotti localmente :verdure fresche, frutta, carne, latte.  E’ evidente che le autorità centrali o locali dovranno comunicare l’inizio e la durata della misura di riparo al chiuso, affinché ci si possa procurare cibo, acqua, assistenza sanitaria, energia.

EMERGENZA E SALUTE

“Sotto l’aspetto sanitario -riporta l’Agenzia Ansa- vengono approntate le indicazioni per la iodioprofilassi, “una efficace misura di intervento per la protezione della tiroide, inibendo o riducendo l’assorbimento di iodio radioattivo, nei gruppi sensibili della popolazione”. In base a circostanze già verificate anche la popolazione interessata dovrebbe ricorrervi meno di 24 ore prima e fino a due ore dopo l’inizio previsto dell’esposizione alle radiazioni. Le strutture sanitarie saranno allertate. Sono contesti nei quali non dovremmo mai trovarci perché la gestione di una simile emergenza ha un’infinità di altri fattori collegati, da quelli psicologici, alle relazioni affettive, al lavoro, agli spostamenti. Il nucleare di nuova generazione è più sicuro e la tecnologia in evoluzione è molto più convincente. Anche le recenti polemiche sulla decisione europea di agevolare gli investimenti nel settore hanno toccato la questione incidenti. “Gli eventi classificabili come emergenze da radiazioni spaziano su un ampio spettro. Gli incidenti a carico di installazioni nucleari sono storicamente molto rari” dice il sito dell’Ispettorato italiano per la sicurezza nucleare e la radioprotezione. Ma tenere alta la guardia dentro e fuori i confini dell’Italia resta  la prima forma di tutela per tutti.

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