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Il riciclo di carta e cartone si sposta al Sud ?

Il riciclo di carta e cartone si sposta al Sud ?

03 Gennaio 2023 0 Di Nunzio Ingiusto

Il riciclo della carta ottiene 130 milioni di euro di nuovi fondi, ma resta lo squilibrio Nord-Sud sugli impianti.

 

Gli italiani consumano ancora troppa carta e cartone. Gli imballaggi industriali e il packaging entrano nella vita quotidiana in maniera sempre più debordante. Per salvarci dall’invasione di chili di carta, la strada maestra resta il riciclo. Con il Piano di Ripresa e Resilienza ed altre iniziative abbiamo detto all’Europa che ci saremmo dati nuovi obiettivi. Soprattutto che avremmo fatto passi avanti nell’economia circolare. Il recupero della carta evidentemente è centrale nella strategia che si sta mettendo in campo. D’altra parte si sa che i comportamenti virtuosi richiedono tempo, soprattutto quando c’è di mezzo lo Stato con la sua burocrazia.

Ora, il governo ha annunciato la prima graduatoria per la filiera di carta e cartone del valore di 130 milioni di euro, proprio nell’ambito del PNRR. 70 progetti finanziabili di cui un terzo da realizzare nelle Regioni del Nord e gli altri nelle Regioni del Centro Sud. Ai 130 milioni vanno aggiunti, inoltre, i finanziamenti diretti delle imprese del settore. Il giro d’affari intorno al riciclo della carta raggiunge così livelli mai visti e auguriamoci che resti in buone mani. Sono “risorse preziose per il comparto, utili anche per ridurre il divario tra il Nord e il Sud del Paese e innovarne l’impiantistica” spiega il Ministero dell’Ambiente.   E questo è un passaggio fondamentale nell’organizzazione di una efficiente filiera del riciclo.

Le Regioni del Sud soffrono della mancanza di impianti che alla fine pesa sul sistema della raccolta e del riuso. Nel 2021, per esempio, sono state raccolti e riciclati circa 4 milioni di tonnellate di carta e cartone con un tasso di riciclo dell’85%. Ma l’impiantistica ha minato un pezzo del sistema. La gran parte delle strutture sono al Nord e la capacità di gestire il processo di recupero in loco è stato lacunoso. Una distribuzione di impianti non equa da superare, dal momento che vogliamo dimostrare di essere tra i più bravi in Europa.Pochi mesi fa il Consorzio Nazionale di recupero carta –  Comieco-  ha lanciato un appello sulla disomogenità territoriale degli impianti. Il nodo principale per le aziende sono le difficoltà burocratiche nel rilascio dei permessi per la costruzione delle nuove strutture.  “Le risorse sembra che siano arrivate- ha detto il Presidente del Consorzio Amelio Cecchini-  serve la volontà industriale, che c’è, e quella politica per accelerare i processi autorizzativi”. La graduatoria di cui abbiamo detto, apre, finalmente, una prospettiva per superare le differenze Nord- Sud. Le politiche, i personaggi e i movimenti che le hanno determinate, per fortuna o per le scelte degli italiani, non sono più alla guida del Paese. Coltiviamo la speranza che gli impianti per il riciclo della carta (e non solo) al Sud siano una parte- importante, non unica- della costruzione di una vera economia circolare. In definitiva soltanto un esempio per capire come il governo di Giorgia Meloni intende proseguire nella transizione ecologica. 

 

 

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