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La ripresa del Sud in 247 cantieri

La ripresa del Sud in 247 cantieri

20 Gennaio 2023 1 Di Nunzio Ingiusto

 

 

Unioncamere ha presentato a Roma lo stato delle infrastrutture in Italia. Il Sud sempre indietro e il tempo per colmare il divario con il Centro e il Nord è poco.

Nella storia recente d’Italia ci sono circostanze che si ripetono.Ormai hanno un sapore storico, per cui sarebbero più adatte ai libri per studenti, piuttosto che ad un pubblico adulto. Una costante intergenerazionale sono le infrastrutture nel Sud. Intese come opere necessarie a segnare il riscatto delle Regioni meridionali, dove tutto si vuole fare e poco si fa. L’ Alta velocità Salerno- Reggio Calabria, il collegamento Catania-Palermo, la statale jonica della Calabria 106 e via dicendo. Secondo Unioncamere sono tutte opere di livello 1, ossia indispensabili a far crescere il Paese su più fronti  : occupazione, commercio, ambiente, mobilità, PIL. Messe insieme ad altre infrastrutture che interessano il Centro e il Nord Italia, si arriva a 247 da aprire con un importo lavori di oltre 200 miliardi di euro.
Unioncamere ci informa di aver realizzato 19 Libri Bianchi regionali che ” descrivono i contesti territoriali, i punti di forza e di debolezza delle infrastrutture a livello locale, le esigenze e le priorità del sistema produttivo“. Non saremmo trasparenti se ignorassimo (fonte sempre Unioncamere) che il  52% di queste opere pari a 104,5 miliardi di euro sono già state finanziate con il PNRR, fondi comunitari e investimenti privati. Ma a che punto siamo ? Al tema  infrastrutture è stato dedicato un evento specifico a Roma, nel corso del quale  il Presidente di Unioncamere, Andrea Prete si è soffermato in particolare sul traffico passeggeri.  Il 90%  in Italia avviene su strada, mentre sulle ferrovie viaggia solo il 6% dei passeggeri. La conseguenza è che il settore del trasporto risulta tra quelli maggiormente responsabili delle emissioni climalteranti, con un contributo pari al 23,3% delle emissioni totali di gas serra”.  Le Camere di Commercio vogliono essere protagoniste della ripresa e soprattutto degli investimenti del Piano di Ripresa e Resilienza con tutti i buoni effetti che ne possono derivare. Anzi, sostiene il sistema camerale italiano,  le opere necessarie a far crescere l’Italia sono complessivamente 516. Le  247  di livello 1 per il 39% riguardano il Sud con una spesa che supera i 90 miliardi. Tradotto: siamo davanti all’ennesima sfida per risollevare una parte del Paese con soldi pubblici e tempi contingentati. Perché- vale la pena ricordarlo- ad oggi il PNRR prevede che le opere  finanziate siano tutte completate entro il 2026. E’ pensabile che nei prossimi 35 mesi si riesca ad elettrificare le ferrovie della Sardegna, creare poli logistici in Sicilia, Puglia e Calabria, raddoppiare la ferrovia Palermo-Messina,  portare l’Alta Velocità a Reggio Calabria, abbassare le emissioni inquinanti, liberare le città dal traffico ? Diamo atto ad Unioncamere di aver fatto un buon lavoro.  Nell’ incontro di Roma ha  annunciato anche che n 2023 presenterà un Libro bianco completo su tutte le  infrastrutture italiane. Non ci piace l’idea che quel Libro possa finire dritto, diritto nei libri di storia per studenti – almeno per quanto riguarda il Sud Italia- ma lo temiamo. Seriamente.

 

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