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Larussa, Venezi e gli altri, perché preoccupano i giacobini sul web

Larussa, Venezi e gli altri, perché preoccupano i giacobini sul web

11 Luglio 2023 1 Di Pietro Nigro

Troppi arruffapopolo aizzano l’odio dell’opinione pubblica e un preoccupante Giacobinismo dilaga anche sul web con processi sommari a furor di popolo e messe all’indice che potrebbero provocare violenze nel mondo reale.

Il Giacobinismo che dilaga sul web e sui giornali potrebbe generare autentica violenza nel mondo reale

Siamo liberisti e conservatori e perciò diffidiamo di certi arruffatopolo che basano tutte le loro strategie politiche sull’aizzare le folle, ne risvegliano l’odio più profondo e lo usano contro i propri “nemici” ed avversari politici.

Ci abbiano pensato spesso in questi giorni, di fronte al rapido succedersi di certi piccoli e grandi episodi del dibattito “politico” a cui assistiamo sul web e sui giornali.

E nutriamo il fondato timore che si possono ripetere quei tragici episodi che abbiamo visto in passato, allorché quei capipopolo tanto hanno lanciato i loro anatemi che alla fine qualche testa calda li ha presi sul serio ed è passata alle vie di fatto, con la ghigliottina o con la chiave inglese, con le epurazioni o con la P38, con i gulag o con il tritolo.

A noi che siamo liberisti e conservatori, infatti, non è mai piaciuta la violenza giacobina della Rivoluzione Francese, con il suo portato di ghigliottina e processi di popolo.

E non ci è mai piaciuta la violenza dell’Ottobre Rosso in Russia, del Biennio Rosso nel 2019-2021 in Italia e di altri periodi e con altri nomi in altri Paesi, quando certi agit-prop guidavano le loro cellule rivoluzionarie nella caccia all’uomo, al nemico del popolo di turno, padrone o borghese o Kulaco che fosse.

Esattamente per lo stesso motivo non ci piaceva quell’altra grande “Rivoluzione” che la segui, di segno uguale ma contrario, quella Fascista del 1922, anch’essa imposta con la Marcia su Roma e con la violenza.

Ma anche oggi, e per gli stessi motivi di sempre, non ci piace vedere i novelli Robespierre all’Amatriciana, che aizzano la piazza, questa volta quella telematica, e la incitano ad alzare una nuova ghigliottina.

Quelli, per capirci, che in questi giorni hanno imbastito per via Telematica e perciò direttissima, il processo sommario al figlio di Larussa, che in poche ore è stato giudicato colpevole di aver violentato una ragazza ubriaca o drogata, e al contempo al padre e a chiunque altro abbia osato tentare di prenderne le parti o anche solo di obiettare qualsiasi cosa. Tutti ovviamente condannati a pubblico linciaggio, e con sentenza eseguita nella piazza telematica.

Beatrice Venezi, direttrice artistica del Taormina Film Festival del 2023.

Beatrice Venezi, direttrice artistica del Taormina Film Festival del 2023.

Ancor meno ci è piaciuto leggere sui giornali che un certo numero di associazioni, a imitazione di certi grotteschi quanto tragici Comitati di Salute Pubblica, hanno individuato e denunciato una nota direttrice di orchestra, Beatrice Venezi, perchè sarebbe l’ennesima “fascista”, e perciò pericoloso nemico del popolo, che si nasconde in mezzo a noi e che deve perciò essere urgentemente messa all’indice.

In queste associazioni militano, evidentemente, gli stessi Maitre-a- penser – o forse i loro nipoti o discepoli – che nei decenni scorsi mettevano all’indice commissari di polizia, dirigenti di fabbrica, sindacalisti moderati e perfino studenti di 13 anni come fascisti e nemici del popolo, e poi si fingevano dispiaciuti quando qualcuno prendeva alla lettera i loro insegnamenti e ammazzava commissari di polizia, dirigenti di fabbrica, sindacalisti moderati e perfino ragazzi di 13 anni.

Ancor di meno ci piace di aver visto sui social il video di quell’energumeno in maglia rosse e tipico atteggiamento guappesco e camorrista, che a Napoli voleva impedire l’apertura di una sede di Fratelli di Italia perchè “Siamo comunisti e in questo quantiere non vi vogliamo”.

E poiché tutto questo non ci piace, e ci fa pure un po’ paura, vorremmo chiedere ai novelli Danton e Robespierre che vediamo agitarsi sui giornali e nel web se avete mai pensato che, a forza di istigare la gente, qualcuno porrebbe prendervi sul serio, prendere una P38 o una chiave inglese, passare alle vie di fatto e iniziare ad ammazzare i “fascisti” e i “nemici del popolo” che voi gli avete indicato.

 

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